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Emilia romagna, Italia

Brescello: il paese di Don Camillo e Peppone

Brescello, il paesino emiliano portato alla ribalta grazie alle simpatiche vicende di Don Camillo e Peppone.
L’avete mai sentito nominare? Avete mai visto un fil di Don Camillo e l’onorevole Peppone?

Legame fra Brescello e Guareschi

Giovannino Guareschi, noto scrittore e giornalista italiano, divenne molto famoso per la sua opera “Don Camillo”, che racconta le vicende di un parroco di un piccolo paese e del suo sindaco.
Brescello rappresentava perfettamente il clima di “Una mondo piccolo” fatto di gente genuina, buon cibo e paesaggi suggestivi e per questo venne scelto come luogo delle riprese della saga ventennale di Don Camillo e Peppone.

Don Camillo e Peppone
Don Camillo e Peppone

L’aria che si respira passeggiando per Brescello è proprio quella di una realtà raccolta, una piccola comunità “divisa” tra la politica e la chiesa.
Oggi Brescello è conosciuto come “Il paese di Don Camillo” ed è meta di tantissimi turisti che vogliono visitare i luoghi delle riprese.

Cosa vedere a Brescello: i luoghi delle riprese

Il paese è davvero piccino e si sviluppa tutto su una piazza che ospita da una parte la chiesa e dall’altra parte il municipio.
Troverete due belle statue ai lati opposti che raffigurano Don Camillo e Peppone.
Anche i bar ormai hanno preso le “parti” dei due protagonisti e si chiamano come loro.

Locomotiva del film Don Camillo e Peppone
Locomotiva del film Don Camillo e Peppone

Passeggiando per Brescello incontrerete la casa di Peppone, la locomotiva con la quale Don Camillo partì in esilio, la campana del popolo e il famoso crocifisso con cui parlava Don Camillo che è custodito nella chiesa del paese.

Musei di Brescello

Brescello, pur essendo piccino, vanta ben tre musei, tutti accessibili con un unico biglietto di ingresso dal costo di 6 euro.

Museo Peppone e Don Camillo

Ovviamente non posso che partire dal Museo Peppone e Don Camillo, una raccolta di fotografie, locandine e oggetti del set cinematografico.

Museo Peppone e Don Camillo Brescello
Museo Peppone e Don Camillo Brescello

Troverete per esempio l’abito di Don Camillo, le biciclette di entrambi i protagonisti e la scrivania di Peppone.
Prendetevi del tempo per approfondire ed entrare nel vivo della storia… a mio avviso ci sono delle fotografie di una bellezza unica.

Museo Archeologico

Per accedere al Museo di Peppone e Don Camillo, passerete prima (attraverso un percorso obbligato) nel Museo Archeologico di Brescello.

Anfore al Museo Archeologico di Brescello
Anfore al Museo Archeologico di Brescello

Sembra infatti che la sua storia sia molto più antica e risalga a ben 26 secoli fa.
Trovandosi lungo una delle vie commerciali più importanti della Pianura Padana, controllava i traffici lungo il fiume Po.
Tra i reperti ritrovati, molto interessanti sono le anfore.

Museo Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema

L’ex Casa della Musica ospita il Museo Brescello e Guareschi, suddiviso in più piani.
Al piano terra si trovano mostre temporanee mentre al primo piano si può ammirare la ricostruzione di un set cinematografico dei film di Don Camillo e Peppone circondato da numerose fotografie scattate nei momenti di pausa dalle riprese.
Il secondo piano invece ospita un piccolo museo della civiltà contadina.

Museo Brescello e Guareschi
Museo Brescello e Guareschi

Curiosità

Visitando il museo ho scoperto che i film di “Don Camillo e Peppone” sarebbero 6, ma il sesto è rimasto incompiuto per la morte di Fernandel, ovvero Don Camillo.
Pensate quanto successo ebbero questi film per far si che la saga durasse per ben 20 anni.

Cibo

Questa parte di Emilia è fortemente legata alle tradizioni gastronomiche, quindi prima o dopo la visita ai musei, vi consiglio una sosta per gustare le eccellenze del territorio.
Io mi sono fermata a “La locomotiva” e ho gustato gnocco fritto con affettati locali … una squisitezza. Se fossi in voi ci abbinerei anche un calice di Lambrusco.

Orari musei

I musei seguono tutti il medesimo orari: dal lunedì al venerdì 10-13 15-18, il sabato, la domenica e i festivi 10-13 15-19.

Spero di avervi incuriosito almeno un po’ con il racconto dei luoghi di Don Camillo e Peppone, io ho deciso che mi riguarderò almeno un film per godermelo con più consapevolezza.
Inserite Brescello in un tour in Emilia Romagna, non ve ne pentirete.
Una volta in zona potreste andare anche al Labirinto della Masone, a Votigno di Canossa o a San Giovanni in Persiceto.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.


Feste e Sagre in Italia, Marche

L’infiorata artistica di Fermignano

Sessanta  giorni dopo la Pasqua ricade la festa religiosa del Corpus Domini e in tale occasione si svolgono delle bellissime infiorate artistiche.
Si tratta di feste popolari arrivate ai nostri giorni dal passato.
Quest’anno la domenica ricca di colori e odori sarà quella del 19 giugno.
Sono tantissime le feste famose, una fra tante quella di Spello (da vedere una volta nella vita…forse il prossimo anno sarà quello giusto per me).
Io invece ho assistito personalmente lo scorso anno all‘infiorata di Fermignano in provincia di Pesaro Urbino e ne sono rimasta davvero colpita.

Come si svolge questa festa vi starete chiedendo.
Praticamente il sabato che precede il giorno del Corpus Domini vengono preparati i fiori e tutto il materiale necessario.

La mattina all’alba – o forse anche prima- i maestri infioratori iniziano il loro lavoro disponendo fiori, petali, foglie e semi, precedentemente scelti con cura, sui teli disegnati fino a realizzare magnifici tappeti floreali con diversi soggetti.

A Fermignano l’infiorata si svolge nelle vie del centro e domenica mattina, finita la messa, la processione del Corpus Domini passerà sui tappeti floreali.

Si tratta di una giornata unica nel suo genere, le raffigurazioni create sono delle vere e proprie opere d’arte curate nei minimi dettagli.

Per me è stata davvero una bellissima esperienza poter partecipare lo scorso anno, quindi se siete in zona approfittatene e poi fate un giro per il borgo che è davvero molto carino.
Non perdetevi il suo famoso ponte.
Come detto in precedenza le infiorate sono davvero tantissime, in ogni parte d’Italia, quindi se siete curiosi cercate quella più vicina a voi e non ve ne pentirete.
Più che le parole sono le foto a parlare…..non credete?
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Lombardia

Botteghe di Tokyo sui Navigli di Milano

Conoscete le Botteghe di Tokyo sui Navigli di Milano?
Se vorreste essere in Giappone ma per infiniti motivi non vi trovate lì, potete teletrasportarvi in un secondo nel paese del Sol Levante.

Botteghe di Tokyo: cosa sono

Si tratta di una mostra immersiva sul Giappone e più precisamente su alcune antiche botteghe di Tokyo realmente esistenti.
L’artista polacco Mateusz Urbanowicz ha ricreato le facciate delle principali botteghe, così da farci fare un vero viaggio in Giappone.
Passeggiando nello spazio che ospita la mostra, vi ritroverete tra biciclette e muletti, piatti tipici e angoli dove bere il tè.
Sono davvero molto suggestive.

Botteghe di Tokyo Tenoha Milano
Botteghe di Tokyo Tenoha Milano

Info utili sulle Botteghe di Tokyo

La mostra “Le Botteghe di Tokyo” è ospitata presso gli spazi i Tenoha Milano, sui Navigli.
L’ingresso è gratuito ma occorre la prenotazione.
Avete tempo fino al 22 Maggio per visitarle.
Non aggiungo altro, se non “Buon viaggio in Giappone”.

Botteghe di Tokyo
Botteghe di Tokyo

Alla prossima mostra,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

10 cose da fare a Pesaro

In questo ultimo periodo abbiamo sentito spesso parlare di Pesaro, la città marchigiana affacciata sul mare.
Ha vinto infatti il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2024 e tra le altre tantissime riconoscenze pochi giorni fa è stata scelta come città che ospiterà l’UlisseFest, la festa del viaggio.
Il fatto di ricevere tutti questi riconoscimenti ha un solo motivo: è meritevole custodendo diversi tesori da scoprire.

Cosa vedere a Pesaro

Iniziamo quindi subito con le tappe imperdibili durante una visita alla città marchigiana.
lo sapete che è chiamata la città delle 5M?
“Mare, Mobili, Musica, Maioliche e Motori”
.
Già questo è uno spunto per i vari approfondimenti, ma entriamo più nello specifico.

1. Palla di Pomodoro

La Sfera grande di Pomodoro, chiamata da tutti i pesaresi più comunemente la “Palla” è il luogo d’incontro per eccellenza della città.

Palla di Pomodoro
Palla di Pomodoro

Posta sul lungomare, è il terzo ed ultimo esemplare di Pomodoro della Sfera grande dopo quella della Farnesina e quella di New York.
La città di Pesaro ha avuto per tantissimi anni il calco in gesso, fin quando l’autore nel 1998 decise di concedere alla città una vera e propria opera in bronzo, posizionandola sulla fontana.

2. Casa natale di Gioachino Rossini

Pesaro diede i natali al grande compositore Gioachino Rossini e ancora oggi è possibile visitare la casa dove nacque.
Va precisato però che non tutto lo stabile era di proprietà della famiglia Rossini, ma semplicemente un bilocale.
Durante una visita a Casa Rossini potrete ammirare le stanze e varie esposizioni.

Casa natale di Gioachino Rossini
Casa natale di Gioachino Rossini

3. Villino Ruggeri

Proprio di fronte alla fontana svetta un edificio che non passa assolutamente inosservato, in perfetto stile Liberty.
Si tratta del Villino Ruggeri appartenuto all’eccentrico farmacista Oreste Ruggeri divenuto famoso per i suoi glomeruli.

Villino Ruggeri
Villino Ruggeri

Essendo di proprietà privata non è visitabile, ma vale comunque la pena soffermarsi ad ammirarla dall’esterno.

4. Officine Benelli

Come anticipato in precedenza, Pesaro è la città dei motori ed ospita un bellissimo museo con centinaia di moto che vi faranno ripercorrere un secolo di storia.
Il museo sorge nell’unico stabilimento superstite dell’antica fabbrica Benelli che diede lavoro a gran parte della popolazione pesarese.

Officine Benelli Pesaro
Officine Benelli Pesaro

Nacque dal sogno dei fratelli Benelli grazie all’aiuto della madre che rimasta vedova, vendette i possedimenti terrieri per appoggiare i propri figli in questo progetto.
Il più famoso di tutti fu sicuramente il più piccolo, Tonino Benelli, 4 volte campione d’Italia
.

5. Cattedrale di Santa Maria Assunta o Duomo di Pesaro

Il Duomo di Pesaro, dedicato anche al patrono S. Terenzio, ospita al suo interno dei meravigliosi mosaici di differenti epoche.
Il più famoso è senza dubbio quello della sirena.

Duomo di Pesaro
Duomo di Pesaro

6. Domus dell’Abbondanza

In città è possibile visitare anche una bellissima Domus romana; al suo interno grazie ai ritrovamenti e al video interattivo, vi sembrerà di fare un salto nel passato e ritrovarvi nel patio di una villa romana.

7. Musei Civici

I Musei Civici, ubicati all’interno di Palazzo Mosca ospitano un’importante collezione di ceramiche, quadri e tele di prestigio e diverse opere preziose donate da Vittoria Mosca.

Medusa all'ingresso dei Musei Civici di Pesaro
Medusa all’ingresso dei Musei Civici di Pesaro

Da non perdere prima di entrare l’enorme Medusa di Mengaroni e l’ormai famosa parete di libri ( parte della scenografia di un’opera del Rossini Opera Festival).

8. Teatro e Conservatorio Rossini

Gioachino Rossini in punto di morte lasciò la sua eredità al comune di Pesaro e quindi grazie a questo la città vanta un importante conservatorio in cui si formano dei veri e propri talenti.

Conservatorio Gioachino Rossini
Conservatorio Gioachino Rossini

Il teatro invece ha origini molto più antiche, risale al 1637 e si chiamava Teatro del Sole; secoli dopo, fu Rossini in persona a dirigere la sua opera “La Gazza Ladra” in questo teatro e il successo fu davvero grande sia per l’opera che per lo stabile.
Fu così che nel 1855 venne intitolato al compositore.
Il teatro è davvero una vera chicca ed è possibile visitarlo.

9. La Bicipolitana

Pesaro è anche città della bicicletta (trovate proprio i cartelli ad indicarlo appena arrivate in zona), grazie soprattutto ai numerosi km di pista ciclabile che la percorrono.
E’ nata quindi la Bicipolitana, un insieme di piste ciclabili che si incrociano e grazie alle quali è possibile raggiungere ogni parte della città e arrivare anche a Fano.
I pesaresi amano molto spostarsi in bicicletta e i turisti imparano subito a farlo, per la grande comodità e grazie alle numerose possibilità di noleggio.

10. Pizza Rossini

Oltre al teatro, al conservatorio e al museo, Pesaro ha dedicato al compositore anche un’altra cosa: una pizza (di sicuro ne sarà felice visto il suo amore per la cucina).

Pizza Rossini
Pizza Rossini

Non potete andare a Pesaro e non assaggiarla: si tratta di una pizza margherita con uova sode e maionese… non giudicate prima di averla assaggiata, la amerete!

Pesaro è questo e tanto altro, di sicuro queste sono le tappe imperdibili, come anche Piazza del Popolo con la sua fontana e il Palazzo Ducale.

Piazza del Popolo di Pesaro
Piazza del Popolo di Pesaro

Da non dimenticare il bellissimo lungomare e il fatto che in un determinato periodo dell’anno a Pesaro è possibile vedere sia l’alba che il tramonto sul mare.
Ha circa 10 km di spiaggia che si sviluppano dal Monte San Bartolo al Monte Ardizio, quindi la possibilità di godervi il mare non mancherà.

Nelle immediate vicinanze poi sorgono tantissimi borghi da visitare come Gradara con il suo castello, Fiorenzuola di Focara, Montefabbri, Candelara, Novilara e tanti altri.
Da non perdere una visita a Villa Imperiale e a Villa Caprile.

Testate in prima persona le attrazioni di Pesaro, sono sicura che le amerete così tanto che deciderete di ritornarci ancora.
Se amate visitare la città in un modo particolare, provate le visite guidate teatralizzate.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia, Veneto

Escursione a Burano, Murano e Torcello

Le isole veneziane di Burano, Murano e Torcello meritano un’escursione durate un viaggio a Venezia.
Dopo aver ammirato i tesori di una delle città più belle del mondo, arriva il momento di visitare le isole veneziane, altrettanto famose.

Come visitare le isole veneziane

Il mio consiglio è quello di affidarci ad un tour organizzato per riuscire a visitarle tutte in un’unica escursione.
Io mi sono affidata a Get Your Guide per un’escursione di una giornata con guida annessa sia durante la navigazione che durante il tour delle isole.
Grazie alla guida si riesce ad avere un’idea generale di ogni singola isola, da approfondire poi singolarmente durante i momenti di tempo libero.
Nel prezzo di 20 euro era incluso anche l’ingresso ad uno storico laboratorio di lavorazione del vetro soffiato di Murano.

Casette colorate di Burano
Casette colorate di Burano

Isole veneziane: cosa vedere a Murano

L’isola di Murano è famosa in tutto il mondo per il vetro soffiato.
Qui infatti sorgono ancora i laboratori storici di soffiatori del vetro.
Io ho assistito ad una dimostrazione e ne sono rimasta completamente colpita.
Per diventare maestro vetraio occorrono tanti anni di pratica e avendone visto uno al lavoro ne capisco il motivo: riuscire a creare oggetti precisissimi da un unico blocco iniziale e tutto completamente a mano è davvero un’arte.
Ovviamente camminando per le calli si trovano tanti negozi che vendono oggetti in vetro soffiato, ma state attenti ad acquistare pezzi originali.
L’isola di Murano è una piccola Venezia, infatti è attraversata anch’essa dal Canal Grande.
Il collegamento con la lavorazione del vetro avvenne perché tutte le fabbriche presenti a Venezia furono spostate su un’isola a causa dei frequenti incendi: nacque così a Murano uno dei più antichi poli industriali. Dopo aver approfondito il discorso legato al vetro soffiato ed acquistato qualche oggetto, potreste visitare il Museo del vetro se siete appassionati di quest’arte.

Duomo di Murano
Duomo di Murano

Passeggiando per l’isola non perdetevi la Basilica di Santa Maria e Donato, ovvero il Duomo di Murano.
La vostra attenzione verrà catturata dalla sua imponenza, mentre al suo interno verrà catturata dai mosaici presenti sul pavimento.

Isole veneziane: cosa vedere a Torcello

La seconda isola veneziana di cui vi parlo è quella di Torcello.
Essendo stato uno degli antichi insediamenti che diedero vita alla Serenissima, rappresenta una delle più importanti isole della laguna veneta.
Qui non troverete casette colorate come nelle altre isole, ma tanta storia.
L’attrazione principale è senza ombra di dubbio la Basilica di Santa Maria Assunta, una delle più antiche costruzioni veneto-bizantine della zona. Al suo interno custodisce un meraviglioso mosaico, di notevole grandezza, realizzato come monito per i fedeli.

Basilica di Santa Maria Assunta a Torcello
Basilica di Santa Maria Assunta a Torcello

Al fianco della Cattedrale sorgono la Chiesa di Santa Fosca e il Museo di Torcello. Non da ultimo il “Ponte del Diavolo” che costeggerete recandovi alla Cattedrale. Come ogni ponte con questo nome che si rispetti, anche quello sull’isola di Torcello ha la sua leggenda.

Isole veneziane: cosa vedere a Burano

L’isola di Burano è sicuramente a più conosciuta e la più fotografata in assoluto grazie alle sue meravigliose casette colorate. Vi consiglio di fare un giro senza un itinerario preciso, ma con il gusto di perdervi fra le viuzze piene di colori.
Sembra che le tonalità venissero scelte dai pescatori per riconoscere la propria abitazione da lontano, quando rientravano a casa dopo lunghi periodi di assenza.

Isola di Burano
Isola di Burano

Altra tipicità dell’isola sono i merletti: vedrete diversi negozietti con esposte queste piccole opere d’arte e se siete appassionati potete anche visitare il Museo del Merletto.
Durante la vostra passeggiata ricordatevi di arrivare alla Chiesa di San Martino Vescovo con il suo campanile pendente e alla caratteristica piazzetta (Piazza Galuppi).
Se come me amate assaggiare i prodotti tipici, non potete lasciare l’isola senza aver provato i Bussolà o buranelli, i tipici biscotti di Burano.

Un’intera giornata alla scoperta delle isole della laguna veneta è d’obbligo una volta che siete in zona.


Al prossimo viaggio,
viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Cosa vedere a Saltara fra storia e arte

Uno dei comuni di Colli al Metauro è Saltara, un carinissimo borgo situato a 160 m slm.
Ci troviamo nelle Marche, in provincia di Pesaro-Urbino e a pochi km da Fano.

Veduta di Saltara
Veduta di Saltara

Come ogni borgo marchigiano, anche Saltara ha tanto da offrire.

Storia di Saltara

La storia di Saltara risale all’epoca dei Romani, a pochi km dal borgo venne infatti combattuta la Battaglia del Metauro nel 207 a.C. tra Romani e Cartaginesi.
Ebbe però il periodo di massimo splendore durante il Medioevo, quando divenne comune e si fortificò contro le invasioni degli abitanti di Cagli e Fossombrone.
Fu sotto il dominio dei Montefeltro per poi passare sotto i Malatesta quando venne controllata da Fano.
Novello Malatesta, nel 1449 diede alla collettività la possibilità di fare il mercato un giorno alla settimana e fu così che Saltara divenne un importane centro di mercati e fiere.

Mercato coperto di Saltara
Mercato coperto di Saltara

Possiamo ammirare ancora oggi parte del mercato coperto.
Insieme al mercato nacquero anche due principali mestieri: quello del fabbro e quello del cappellaio.

Saltara: storia dei cappellai

Saltara divenne famosa per i suoi cappelli; il cappellaio era il mestiere più diffuso nel borgo.
Principalmente si producevano cappelli da uomo in feltro.

Mostra sui cappelli di Saltara
Mostra sui cappelli di Saltara

La prima fabbrica risale al 1600 circa, ma fu nel 1800 che questo mestiere si diffuse maggiormente infatti 1/3 della popolazione di Saltara lavorava in questo settore. Nel periodo di maggior splendore ci furono 53 fabbriche di cappellai, considerando il concetto di fabbrica di quei tempi ovvero una stanza e un’attività a conduzione famigliare che poteva impiegare circa 5 o 6 persone.
Alla fine del 1800, inizi 1900 nacque un’importante fabbrica, vera e propria, con le prime macchine: la fabbrica dei Curina.
L’importante concorrenza delle fabbriche di cappelli di Monza portò ad un netto calo della produzione di cappelli a Saltara, fino alla cessazione verso il 1930.
Da questo momento in poi i saltaresi passarono ad occuparsi di ripulitura e vendita dei cappelli.

Cosa vedere a Saltara

Durante una visita a Saltara non potete perdervi l’antico mercato coperto, luogo davvero importante e molto frequentato nei secoli scorsi. Ristrutturato benissimo, regala una piacevole passeggiata (in Italia sono davvero pochi i mercati di questo genere, uno molto famoso è quello di Brisighella).
Fate poi tappa alla Chiesa del Gonfalone che ospita meravigliosi mosaici appartenuti ad una villa romana e ritrovati nel 1927 circa durante i lavori in una vigna della zona e un bellissimo affresco del Giudizio Universale.

Mosaici di una villa romana
Mosaici di una villa romana

Purtroppo non è intero in quanto negli anni è stato intonacato, ma grazie all’ultimo restauro della chiesa si è venuti a conoscenza di questa meraviglia.
Vi anticipo però che la vostra attenzione verrà catturata dal meraviglioso soffitto a cassettoni.

Chiesa del Gonfalone
Chiesa del Gonfalone

La Chiesa della Fonte ospita invece un affresco dedicato alla Madonna della Misericordia attribuito al pittore pesarese Bellinzoni e una tela raffigurante l’Ultima Cena di scuola baroccesca.

Vi invito a fare una passeggiata nel borgo seguendo la cinta muraria, fermandovi ad ammirare i panorami circostanti.
A pochi km dal centro sorge il Museo del Balì, il primo ed unico science centre della Regione Marche con una mostra permanente di 35 postazioni che permettono al visitatore di scoprire nuovi metodi per osservare il mondo e per divertirsi con la scienza.

Villa del Balì
Villa del Balì

Pur essendo piccolo, il borgo di Saltara riserva grandi sorprese.
Una volta in zona, non vi resta che scoprire anche altri comuni di Colli al Metauro come Montemaggiore, Serrungarina o Pozzuolo.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Italia

Visite guidate Arte e Musei

Il modo migliore per visitare una città è senza ombra di dubbio una visita guidata.
Se vogliamo entrare ancora più nello specifico, esistono visite guidate che trattano un determinato tema di una città.

Visite guidate Arte e Musei: come funziona

La scorsa settimana ho avuto la possibilità di scoprire la città di Rimini grazie alle visite di Arte e Musei.
Avevo sempre frequentato la città per altri motivi ma non avevo mai approfondito determinati aspetti.
Arte e Musei opera su tutto il territorio nazionale, attraverso tour, eventi e visite guidate affidandosi solamente a guide abilitate.
Potete trovare tutte le città interessate dal programma sul sito di Arte e Musei, cliccando poi sulla destinazione prescelta usciranno tutte le opzioni.
Ci si prenota dal sito e si paga poi in loco al momento della visita.

Rinoceronte di fronte al Fellini Museum a Rimini
Rinoceronte di fronte al Fellini Museum a Rimini

Visite guidate a Rimini: la Rimini di Fellini

Veniamo alla mia esperienza alla scoperta di Rimini.
Accompagnata dalla bravissima guida Alessandra, mi sono addentrata fra i meandri della storia di Federico Fellini, il riminese per eccellenza.
La visita dura 90 minuti e tocca tutti i punti della città legati al grande regista, intervallandoli con aneddoti e curiosità.
Negli ultimi anni la città di Rimini ha dedicato a Fellini diversi spazi e diverse opere pubbliche, come il Fellini Museum e la grande panchina a forma di circo in Piazza Malatesta.

Panchina dedicata al circo a Rimini
Panchina dedicata al circo a Rimini

Pensare che Fellini quando tornava a Rimini non si sentiva a casa, ma si sentiva un ospite nella sua città, tanto che alloggiava quasi sempre al Grand Hotel di Rimini.
Non vi svelo altro, se siete appassionati del grande regista o curiosi di scoprire qualcosa in più sulla sua storia, non perdetevi questa visita.

Visite guidate a Rimini: la Rimini medievale

Le proposte di Arte e Musei su Rimini sono tre; oltre al tour legato a Fellini c’è anche la Rimini malatestiana in cui si scoprono le vicende di Sigismondo Pandolfo Malatesta e di tutta la sua dinastia e poi c’è la Rimini medievale.

Piazza Cavour Rimini
Piazza Cavour Rimini

Io ho partecipato a quest’ultimo tour facendo un salto nel passato e ammirando meravigliosi affreschi custoditi nelle chiese della città.
Le visite su Rimini hanno un costo di 12 euro l’una e durano 90 minuti.

Non mi resta che collegarmi al sito di Arte e Musei Italia per scegliere la prossima città con relativa visita guidata, perché capire dove ci si trova e le vicissitudini che hanno fatto la storia di un determinato luogo è sempre più emozionante che ammirarlo alla cieca.

Alla prossima visita,
viaggiatrice seriale.

In collaborazione con Arte e Musei Italia

Italia, Marche

La Grotta di San Paterniano

La destinazione di oggi è sotterranea, vi porto alla scoperta della Grotta di San Paterniano a pochi km da Fano.

La storia della grotta

San Paterniano fu il primo Vescovo di Fano (oggi Patrono), per ben 42 anni e la storia si intreccia con la leggenda.
Sembra che nel 303 d.C., in epoca di persecuzione ai Cristiani, San Paterniano abbia avuto in apparizione un angelo che lo invitava a lasciare la città per raggiungere Egitto, un luogo non lontano da Fano, a destra del fiume Metauro.
Oggi questa località corrisponde a Monte S. Angelo in Ferriano, località Caminate di Fano e non è dato sapere se il nome Egitto apparteneva alla zona già prima del suo spostamento o venne cambiato in seguito per ricordare la fuga del Santo.

Grotta di San Paterniano
Grotta di San Paterniano

La Grotta di San Paterniano

La grotta è a forma di T, con il corridoio principale lungo circa 18 metri e i due bracci lunghi circa 14 metri. La sua altezza è di circa 3 metri ed è larga 2,5 metri, quindi ci si sposta comodamente in posizione eretta.
Grazie alla sua struttura talmente solida, è arrivata fino ai nostri giorni, conservandosi quindi per 1700 anni.
Ai tempi di San Paterniano l’entrata non era la stessa che utilizziamo noi, essendo un rifugio doveva mimetizzarsi ed essere rintracciabile il meno possibile, per questo i monaci si calavano nella grotta attraverso due lucernai che rimanevano poi sempre chiusi. Accanto ad essi però vi erano delle piccole fessure per illuminare ed arieggiare l’ambiente.

Interno grotta di San Paterniano
Interno grotta di San Paterniano

Alcune tesi considerano la grotta una catacomba, mentre altre la vedono come una vecchia cisterna o un granaio risalente all’epoca dei romani, caduto poi in disuso e riutilizzato come rifugio ai tempi delle persecuzioni.
Molto probabilmente poi, in un secondo momento venne utilizzata anche per la sepoltura dei defunti.
L’unica cosa certa è che dopo il rifugiarsi dei cristiani, questo luogo divenne sacro e oggetto di culto e venerazione.
Quando San Paterniano tornò a Fano, il luogo non venne completamente abbandonato, ma rimasero qui alcuni monaci per continuare una vita austera e meditativa.
Alla loro morte, la memoria collettiva della grotta iniziò a diminuire, fino a perdersi completamente.
Solo secoli dopo, la grotta venne ritrovata da 3 cacciatori di San Costanzo con all’interno 3 oggetti: un crocifisso, un quadro di San Paterniano e i monaci e un dipinto su tavola della Madonna con il Bambino.
Non si hanno fonti scritte dell’intera storia della grotta ma sembra che il racconto orale sia continuato nei secoli, fino a portarlo ai giorni nostri.

Ingresso grotta
Ingresso grotta

La grotta ai giorni nostri

La grotta si trova in una proprietà privata ma è visitabile.
Sulla proprietà sorge il ristorante agriturismo “La Grotta“, dove vi invito a fermarvi per gustare la cucina tipica del territorio e per staccare la spina dalla vita cittadina, considerando che da qui si ha una visuale meravigliosa sulle campagne, fino ad arrivare alla città di Fano e al mare.

Ringrazio Filippo per avermi mostrato la grotta e fornito le informazioni.
Una volta in zona vi consiglio di visitare la Chiesa e Confraternita di Santa Maria del Suffragio a Fano, la Pinacoteca Civica di Fano o di intraprendere il Sentiero della Valle dei Tufi.


Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

Emilia romagna, Italia

Labirinto della Masone: il più grande del mondo

Vi siete mai cimentati ad uscire da un labirinto?
A Fontanellato, in provincia di Parma, sorge il Labirinto della Masone, il labirinto più grande del mondo.

Storia del labirinto della Masone

Il labirinto ha aperto le sue porte nel 2015, voluto e progettato da Franco Maria Ricci insieme agli architetti Bontempi e Dutto.
Interamente realizzato con piante di bambù di differenti altezze (da 30 cm a 15 metri) e differenti specie, circa 200.000 esemplari, copre circa 7 ettari di terreno.
I viali del labirinto sono belli ampi e l’altezza delle canne di bambù occulta la visuale, così da non riuscire a scorgere la giusta via.

Piramide al centro del labirinto
Piramide al centro del labirinto

Lo scopo di questo immenso gioco è quello di raggiungere la piramide posta al centro; lungo il cammino si incontrano diversi pannelli con la storia dei labirinti in tutto il mondo e con delle cartine che aiutano a capire indicativamente come muoversi.

Interno della piramide del labirinto della Masone
Interno della piramide del labirinto della Masone

E’ un luogo perfetto non solo per i bambini ma anche per gli adulti che si impegnano in una gara contro il tempo.
Una volta raggiunta la piramide (simbolo di Fede), ci si può rilassare e contemplare la struttura dai divanetti posti sotto al portico.

Non solo labirinto: mostre ed esposizioni

La Fondazione Franco Maria Ricci, in questa sede di Fontanellato, oltre al meraviglioso labirinto della Masone ospita anche spazi culturali per più di 5000 metri quadrati.

Mostra Fondazione Franco Maria Ricci
Mostra Fondazione Franco Maria Ricci

Prima o dopo aver percorso il labirinto, immergetevi nell’arte e nella storia, fra i pezzi unici, i quadri di notevole importanza, la storica Jaguar di Franco Maria Ricci e le tante mostre temporanee.

Jaguar di Franco Maria Ricci
Jaguar di Franco Maria Ricci

Non perdetevi inoltre la biblioteca che sopita tutti i libri curati da Franco Maria Ricci durante gli anni della sua attività.
Subito dopo il complesso principale e prima di addentrarvi nel labirinto, vi consiglio di salire sulla Torre del Belvedere, così da avere una veduta panoramica di tutta la zona.

Info utili per visitare il labirinto

Il labirinto della Masone è aperto tutto l’anno tranne il martedì, da Aprile a Ottobre dalle 10:30 alle 19, mentre da Novembre a Marzo è aperto dalle 9:30 alle 18:00.
Il biglietto d’ingresso ha un costo di 18 euro (gratuito fino ai 6 anni e 10€ dai 6 ai 12 anni) e con il bracciale che vi verrà consegnato all’ingresso, sarà possibile entrare ed uscire dalla zona illimitate volte nel corso della giornata.
Il biglietto include anche l’ingresso al Museo e alle mostre.

Veduta del Labirinto della Masone dell'alto
Veduta del Labirinto della Masone dell’alto

Per i visitatori sono presenti un ristorante, una caffetteria, un bookshop e due eleganti suits.
Per i bambini vengono organizzati particolari eventi, come anche per le scuole.
L’ingresso è consentito con la prenotazione online, l’acquisto in loco è possibile ma in base alle disponibilità.

L’esperienza al Labirinto della Masone la consiglio veramente a tutti, si tratta di un percorso in cui inoltrarsi e perdersi, per fantasticare e riflettere.
Qualche ora di tempo per staccare la spia da tutto e tutti.

“Se commetti un errore sei costretto a tornare sui tuoi passi e a tentare un altro cammino”.
Questo racchiude il senso del labirinto e della vita stessa.

Alla prossima scoperta,
viaggiatrice seriale.

In collaborazione con il Labirinto della Masone

Se siete appassionati di labirinti vi lascio l’articolo sul labirinto di mais.

Italia, Lombardia, Piemonte

Escursione in canoa sul Lago Maggiore

La voglia di esperienze all’aria aperta si sente sempre più, avete mai provato la canoa canadese?
Complice l’arrivo imminente della primavera, la voglia di trascorrere del tempo in natura aumenta, quindi oltre ai soliti trekking di cui vi parlo spesso, oggi alzo il livello spostandoci sul lago.

Canoa canadese con Pollo Surf Experience

La canoa canadese è il mezzo perfetto per fare un’escursione al lago, ma anche al fiume o nelle zone costiere perché al contrario del kayak non ci si bagna visto che si pagaia sempre e solo da una parte senza troppi spostamenti.
Qualche giorno fa ho avuto il piacere di approcciarmi a questa attività grazie alla Pollo Surf Experience e a Raccontiamo l’Italia.
Marco, la nostra guida, ci ha dato tutte le dritte del caso, ci ha fatto indossare una sorta di calosce così da evitare di bagnarci al momento della discesa e ci ha accompagnato in questa bellissima esperienza.
Partendo da Angera che si trova in Lombardia, abbiamo prima ammirato l’Isolino Partegora, anzi l’abbiamo proprio circumnavigato, per poi dirigerci verso Arona che si trova in Piemonte.
Senza grandi sforzi, in circa 20-25 minuti siamo passati dalla Lombardia al Piemonte.

In canoa canadese sul Lago Maggiore
In canoa canadese sul Lago Maggiore

Una volta qui, siamo sbarcati, abbiamo fatto un giretto per il borgo e siamo riusciti anche ad infilarci una pausa caffè prima di riprendere a solcare le acque del Lago Maggiore.
L’esperienza dura circa 2 ore ed è adatta a tutti, anche a chi non è troppo sportivo o non si è mai approcciato a questa disciplina.
La Pollo Surf Experience organizza escursioni su tutti i laghi della zona, ma anche rafting, lezioni di windsurf e tante altre attività sportive.
Per tutte le informazioni consultate la pagina.

Cosa vedere ad Angera e Arona

Se come me farete l’esperienza in canoa canadese sul Lago Maggiore tra Arona e Angera, prima o dopo non perdetevi una visita ai borghi sul lago.
Arona è una località molto rinomata, il suo lungolago pullula sempre di gente, fra le sue stradine potete trovare negozi di un certo livello e dulcis in fundo potrete soddisfare anche il alto religioso con una visita al Colosso di San Carlo Borromeo, una statua così immensa che viene chiamata anche il “Sancarlone
Dedicata all’arcivescovo milanese San Carlo Borromeo, per due secoli fu la statua più alta del mondo.
Ad Arona troverete anche i resti di una vecchia rocca.

Lungolago di Arona
Lungolago di Arona

Per quanto riguarda Angera invece, da non perdere assolutamente la magnifica Rocca Borromeo che da uno sperone di roccia domina la sponda meridionale del Lago Maggiore.
La rocca è visitabile e ospita al suo interno il Museo della Bambola e del Giocattolo.

Veduta di Angera
Veduta di Angera

Una gita sul Lgo Maggiore è proprio perfetta per la stagione che sta arrivando, cimentatevi in una delle attività proposte dalla Pollo Surf Experience per poi rilassarvi nei borghi lacustri.

Grazie a Marco, Barbara e Giada per la compagnia.

Alla prossima avventura,
viaggiatrice seriale.

P.S: in zona vi consiglio anche una tappa al Lago d’Orta.