Italia, Trentino

Fine settimana in una Madonna di Campiglio innevata

Questa neve si fa proprio desiderare quest’anno!
Tutti gli sciatori sono veramente avviliti; io che non scio sono solo un po’ delusa…..il vero problema però è la prenotazione già effettuata da tempo per un fine settimana a Madonna di Campiglio.
Consapevole del fatto che la natura e le previsioni atmosferiche non si possono comandare in nessun modo, parto alla volta del Trentino insieme ad amici…qualcosa da fare si troverà.
Raggiunta una certa altitudine notiamo che dove solitamente si iniziava a vedere neve, si vede solamente un tappeto marrone: pura e semplice terra.
Arrivati a Campiglio però per fortuna lo strato marrone non si vede per niente perché è ricoperto da un sottilissimo strato bianco.
Questo è stato il nostro arrivo, ma la situazione è notevolmente migliorata per la felicità di tutti.
Il nostro hotel era veramente carino, una sala comune con un bel camino, tavoli in legno intagliato e un arredamento rustico tipico di montagna ci ha subito accolto per un aperitivo di benvenuto.

Essendo provati dal viaggio abbiamo optato per una buonissima pizza in centro e dopo una bevuta veloce tutti a nanna!
La giornata è iniziata benissimo, la sala colazione era praticamente circondata da vetrate…mangiare e guardare il panorama,non male vero?
Siamo partiti tutti insieme, sciatori e non con gli impianti e abbiamo raggiunto la cima: i primi hanno potuto finalmente iniziare a “sfogarsi” sulle piste, mentre io e un’altra ragazza ci siamo piazzate al rifugio e visto che c’era il sole ci siamo letteralmente “spiaggiate”sulla neve: lettino, occhiali da sole e passa la paura! 🙂

Considerando che siamo due che non riescono a stare per molto tempo ferme, dopo un po’ il lettino non ha più avuto nessun effetto su di noi, così costeggiando un pezzetto della pista da fondo abbiamo fatto una bellissima camminata sotto un sole accecante!

Una vera meraviglia: il paesaggio era  immacolato, i cristalli di ghiaccio brillavano al sole e la pace regnava sovrana…c’era un silenzio strepitoso.
Arrivata l’ora di pranzo ci siamo incontrati tutti al rifugio FIAT per saziare la nostra fame con un leggerissimo panino con salsiccia e patatine fritte! 🙂
Chi con gli sci ai piedi, chi con la cabinovia, siamo tornati tutti a valle e per trattarci bene siamo andati in una SPA.
E’ risaputo che in montagna è una cosa che va tantissimo, così ci siamo mossi con un po’ di anticipo rispetto alla massa di sciatori e ci siamo goduti sauna, bagno turco, piscina, e zona relax senza tanta confusione.
Una vera delizia!
Il tempo iniziava a cambiare, il sole del mattino si era trasformato in pioggia.
Anche venerdì sera la cena è stata gustosa, io mi sono presa un filetto di trota salmonata accompagnata da verdurine…..non male.
Sabato mattina la colazione è stata ancora più suggestiva perché aveva iniziato a nevicare, anche se poco, si riuscivano a distinguere i fiocchi che cadevano a terra.
La montagna non è solo per gli sciatori, ma ci sono tantissime altre attività da fare e noi abbiamo optato per una bellissima ciaspolata.

Il gruppo era formato da 7 persone più la guida ed è stata davvero un’ottima esperienza: l’avevo già fatto ma mai in un contesto così delizioso.
La nostra guida, davvero avventurosa, conoscendo benissimo il posto ci ha portato in posti da togliere il fiato, in mezzo al bosco completamente innevato, siamo passati sotto tronchi ribaltati e ci siamo avventurati in salita facendo ben aderire le punte delle ciaspole al manto nevoso.

Qualche sosta per immortalare il paesaggio era d’obbligo e strada facendo abbiamo visto anche delle impronte di animali sulla neve fresca; anche se in modo lieve ha continuato a nevicare per tutta la mattinata ed è stata una vera fortuna, ha reso il tutto più suggestivo.
La cosa bella della montagna è mangiare come se non ci fosse un domani,ci si autoconvince che si sono bruciate tante di quelle calorie che un “No” davanti ad una pietanza non si sente mai.
Detto questo, dopo un bel pranzetto (non troppo abbondante,stavo scherzando) siamo andati a testare la piccola spa dell’hotel,che per essere sincera, pur essendo più piccina di quella del giorno precedente ci è piaciuta maggiormente.

Relax a non finire, anche perché ci dovevamo veramente riposare in quanto la serata sarebbe stata impegnativa.
In effetti all’ora stabilita ci siamo fatti trovare al parcheggio dove c’era il gatto delle nevi ad attenderci per portarci fino al rifugio.
Che imponenza questo gatto:ben due vagoni! 🙂

Con la sua andatura blanda il grande mezzo ci ha portato fino a destinazione ed è iniziata la serata.
Siamo andati al Rifugio Montagnoli, ve lo consiglio vivamente perché è un luogo davvero bello,curato nei minimi particolari e con delle pietanze ottime.
Il menù è fisso, si può  scegliere fra 2 tipologie (quello dei primi o quelli dei secondi) o optare per quello completo.
Si tratta di assaggi,ma il numero di portate è davvero notevole.

Così in un’atmosfera che più tipica non si può abbiamo gustato canederli,tagliatelle al cervo, orzata, stinco, goulash, funghi squisiti e tanto altro……tutto di una qualità ottima.
Una serata magnifica che si è conclusa ancora meglio, quando abbiamo scoperto che potevano tornare a valle anche a piedi e non per forza a bordo del gatto delle nevi.
Diciamo che non tutti erano entusiasti,c’è chi è tornato giù col gatto e chi ha accettato di tornare a piedi.
Praticamente la signora del rifugio ci ha dato due fiaccole per illuminare il nostro cammino e ci ha spiegato cosa fare: semplicemente seguire la strada battuta dal gatto delle nevi!
La neve continuava a scendere ma lievemente, così al posto di scombinare i nostri piani ha reso il tutto solo molto più bello e suggestivo.
Armati di fiaccole e di voglia di camminare abbiamo iniziato la nostra discesa e vi assicuro che ne è valsa davvero la pena,non si sentiva nessun rumore, tutto era ovattato quasi magico.
Almeno abbiamo anche digerito un po’!
La vita di montagna non è mondana e festaiola (per fortuna) quindi la nostra serata è finita davanti ad una tisana o ad un grappino (a seconda dei soggetti) nella carinissima stanza comune dell’hotel.
Il detto recita:”la notte porta consiglio”, io per l’occasione lo trasformerei in “la notte porta la neve”…ebbene sì, ci siamo svegliati con mezzo metro di neve ed è stato davvero meraviglioso!
Eravamo contenti come bambini e in generale si respirava una gran felicità nell’aria considerando che si è fatta attendere per almeno 3 mesi.
I fiocchi continuavano a cadere ed il livello continuava ad alzarsi, così visto che era già arrivato il giorno della nostra partenza abbiamo optato per un giro in centro a Campiglio,coronato da una bella cioccolata calda!

Solamente tre giorni, ma davvero intensi: sole,pioggia e neve!
Dato che molti quest’anno non hanno visto la neve, spero di avervi fatto trascorrere un fine settimana montano almeno con la fantasia!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: per chi non scia le attività da fare sono diverse: ciaspole, sci di fondo, pattinaggio sul ghiaccio, passeggiate a cavallo,parapendio e tanto altro, quindi andate pure in montagna che qualcosa da fare la trovate di sicuro!

Italia

Bed & Breakfast Day: una notte gratis in tutta Italia

Un viaggio ad un costo minimo o addirittura nullo non si rifiuta mai,vero?!
Conoscete il B&B day?
La giornata dei Bed & Breakfast è arrivata alla decima edizione ed è nata per far conoscere ad un pubblico sempre più vasto la realtà di queste strutture dove oltre ad ambienti davvero carini troverete una grandissima ospitalità da parte dei gestori.

Vi starete chiedendo dove si trova la convenienza: beh, la notte del 5 marzo è gratis per tutti coloro che pernotteranno almeno 2 notti nella stessa struttura dal 4 al 6 marzo (o 4 e 5 o 5 e 6).
Direi che è proprio una bella offerta e anche l’occasione giusta per fare un piccolo viaggetto o staccare la spina per un fine settimana.
L’offerta è valida solo sui Bed & Breakfast che aderiscono all’iniziativa:  qui potrete consultare i posti ancora liberi, spaziando dalle città d’arte ai piccoli borghi.
Approfittatene!
Alla prossima offerta,
Viaggiatrice seriale.

America, Mondo

La mia vacanza a Cuba in breve

E’ febbraio e il mio primo “viaggione” dell’anno l’ho già fatto.
Dove sono stata??!!! A Cuba!
Devo ammettere che questa volta la scelta della destinazione non è stata mia, ma sono tornata a casa davvero soddisfatta.
Forse è proprio vero che è il momento giusto per visitarla, prima che cambi troppo.
Noi abbiamo avuto poco tempo a disposizione, una sola settimana ma abbiamo cercato di sfruttarla al meglio.
In aeroporto ci attendeva la proprietaria dell’appartamento in cui soggiornavamo a L’Avana e in taxi, dopo circa 20-25 minuti abbiamo raggiunto la nostra meta: Malecon, la zona sul mare.
Premetto che io sono astemia:appena entrati in casa abbiamo avuto giusto il tempo di appoggiare i bagagli che ci sono stati offerti rum e sigaro.
Accoglienza perfetta se non fossero state le 23 circa,provati da un viaggio di più di 9 ore,praticamente a digiuno!!!
L’inizio è stato promettente.
La mattina successiva a bordo di un coco-taxi (un specie di apetto,dove al posto del cassone c’è una specie di grossa palla da bouling che ospita i passeggeri) abbiamo raggiunto il centro de L’Avana e abbiamo iniziato la nostra visita,subito rapiti dalle meravigliose auto anni 50 che invadevano la strada.

Giornata intera alla scoperta della città e sosta in uno dei grandi hotel per prenotare l’escursione per il giorno successivo.
L’indomani infatti a bordo di un pulmino con altre 11 persone siamo partiti alla volta di Vinales per ammirare le meravigliose piantagioni di tabacco,vedere con i nostri occhi come prende forma un sigaro e fare un’escursione – prima a piedi e poi in barca – nelle grotte della zona.

Giusto il tempo di ritornare in città e scoprire che il nostro volo per Cayo Largo sarebbe partito alle 4 del mattino successivo.
Senza perderci d’animo non siamo tornati a casa per niente,siamo rimasti in centro per cena e siamo finiti dentro casa – o meglio nel terrazzo – di una famiglia locale.
Mi sono gustata un’aragosta strepitosa!
Ah giusto, non vi avevo ancora detto che l’aragosta è il piatto tipico e si trova ovunque a prezzi davvero buoni.
Come previsto da programma la sveglia per farci fare l’alzataccia è suonata all’ora prevista  e il nostro passaggio è arrivato puntuale per accompagnarci all’aeroporto  dei voli domestici.
Fortunatamente non abbiamo paura di volare e nemmeno degli aerei piccoli, ma alcuni dei passeggeri del volo non si sono fatti 35 minuti tranquilli: tutt’altro!

Toccata terra di nuovo a Cayo Largo era già tutto organizzato,dopo averci divisi in gruppi in base ai nostri resort ci hanno accompagnato in pullman e da qui è iniziata la vacanza di mare.
Quattro giorni di puro relax nel mare caraibico, con un tempo bellissimo – per fortuna, considerando che le previsioni prima di partire davano sempre brutto tempo -.
Il mio primo compleanno al mare!!!!Che bellezza! 🙂
Un giorno abbiamo fatto un’escursione in catamarano, giusto per spezzare un po’: snorkeling, bagni magnifici, visita all’isola delle iguane e cena a base di aragosta al tramonto…..ve lo consiglio davvero.

Come tutte le cose belle, anche questa pace è finita,così in un giorno abbiamo preso sia il volo interno per tornare a L’Avana sia il volo per tornare a casa, intervallati però da un giro in centro con bagagli annessi.
Questo è veramente un brevissimo riassunto,giusto per invogliarvi un po’ a scoprire Cuba….presto vi svelerò anche tutti i dettagli.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

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Viaggi & natura: come regalare un albero

Buon pomeriggio viaggiatori, come ben sapete per me i soldi meglio spesi sono quelli in viaggi, non c’è ombra di dubbio!
Oggi però voglio parlarvi di una cosa molto carina, che ho trovato per caso.
Se dovete fare un regalo avete sempre l’idea pronta o come me non sapete da che parte iniziare?
L’idea è davvero alternativa:regalare un albero.
Non sto parlando di un albero da acquistare in un vivai,ma online.
Treedom è un progetto davvero interessante che si occupa di riforestare zone che ne hanno davvero bisogno.
Collegandosi al sito potete dare il vostro contributo.
Oltre ad essere una nobile causa, è divertente perchè potete continuamente tenere monitorato il vostro albero e soprattutto è un regalo insolito.

E’ come un’adozione a distanza di un albero, con  solo un contributo iniziale.
Dovete solo scegliere la specie e un contadino pianterà l’albero con il vostro nome e se ne prenderà cura; l’albero sarà fotografato e potrete vederlo sul vostro profilo tramite google maps.
Io ad esempio ho utilizzato questo meraviglioso progetto per fare un regalo di San Valentino davvero insolito….al posto di fiori un albero!
C’è quindi la possibilità di farlo anche come regalo, il destinatario riceverà una cartolina con il codice relativo all’albero piantato e potrà seguirlo a suo piacimento.
Sono stata davvero affascinata da questo progetto, se dovete fare un regalo prendetelo in considerazione visto che è anche un modo per aiutare il nostro bellissimo pianeta.
Anche questo è un viaggio:sono volata virtualmente in Camerun per controllare il mio albero! 🙂
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

Una mattinata per scoprire Gand

Il Belgio per me è uno scrigno pieno di tesori.
E’ piccolo,ma possiede tantissime bellezze…per non parlare poi della vicinanza con altri stati:in un baleno si arriva ad Amsterdam,Parigi,Londra.
Mi ritengo fortunata,una mia cara amica vive lì e ogni tanto mi fa scoprire una nuova chicca.
L’ultima volta sono andata a trovarla per il suo compleanno e anche in quell’occasione ne ho approfittato:è stata la volta di Gand.
Per praticità abbiamo raggiunto la cittadina in treno, così da arrivare subito in centro e non diventare matte per cercare il parcheggio.
Appena uscita dalla stazione credevo di aver sbagliato città e di essere in Olanda:una marea di biciclette parcheggiate attendevano i propri proprietari.

Bici parcheggiate fuori dalla stazione

Stranamente la stazione del treno non si trova in centro,così per raggiungere il fulcro della vita si può fare una bella passeggiata di circa 25 minuti o prendere un bus.
Temerarie abbiamo optato per la prima scelta e passo dopo passo siamo entrate in sintonia con Gand.
Ah, precisiamo subito che Gand e Gent sono la stessa città..cambia solo la lingua! 🙂
Diciamo che l’uggiosa mattinata di gennaio non ha proprio reso memorabile la mia visita,di sicuro con un bel sole tutto assume un altro aspetto.
Prima di raggiungere il centro storico si percorre una lunga via pedonale pienissima di negozi di tutti i gusti,giusto per iniziare con un po’ di shopping.
La mia visita non è stata dettagliata,non sono entrata in nessun museo ma mi sono limitata ad ammirare la città dall’esterno.
Gli edifici sono davvero caratteristici e delle case si nota solamente la facciata anteriore.

Il mio posto preferito è senza dubbio su uno dei ponti che attraversa il canale, dal quale ammirare il riflesso delle case nell’acqua…davvero romantico.

Casette sul canale

Dovete sapere che Gand ha un glorioso passato industriale, e vantava un grosso porto industriale.
Nella storia di una delle più antiche città del Belgio, hanno grande importanza le gilde, ovvero le corporazioni create per tutelare gli appartenente ad una stessa categoria professionale.
Con il passare del tempo l’attività principale della città si è trasformata, fino a diventare  ai giorni nostri una grande città universitaria; anche per questo motivo i localini carini e i ristoranti non mancano.

Parlando di monumenti, l’attenzione viene catturata senza ombra di dubbio dalle 3 torri che sovrastano la città: quella del Belfort (campanile), quella della Cattedrale di San Bavone e quella della chiesa di San Nicola.
I 3 campanili medievali sono allineati nel centro storico.
Vi consiglio una visita alla Cattedrale di San Bavone, l’edificio religioso principale della città dove non dovete assolutamente perdervi il Polittico dell’Agnello mistico dei fratelli Hubert: per vedere l’originale il biglietto ha un costo di 4 € e gli orari sono ridotti,se non combaciano con la vostra visita potrete comunque ammirare una copia.
Il grande edificio ospita anche una cripta e altre notevoli opere.
Il Belfort invece è considerato uno dei campanili più belli d’Europa ed è il simbolo dell’autonomia e dell’indipendenza di Gand.

Il Belfort

Quasi tutti gli edifici della città delle Fiandre rappresentano una bellissima dimostrazione dello stile gotico.
Vi consiglio di fare una passeggiata fra le vie in acciottolato,magari sbirciando nelle vetrine dei negozi di antiquariato o fermandovi per dare da mangiare alle anatre.
Se anche voi come me amate particolarmente il canale, vi avviso che potreste ammirarlo in condizioni differenti:durante il tramonto con i riflessi dorati delle case, atmosfera romanticissima oppure solcato dalle squadre di studenti che vanno in barca durante il weekend creando un’atmosfera molto più vivace e giocosa.

Anversa e Bruges rubano un po’ la scena a Gand, ma se fate un tuor delle Fiandre vi assicuro che vale la pena farci una visita.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

America, Mondo

Cosa evitare a L’Avana

Due settimane fa ero ancora in territorio cubano, oggi invece mi ritrovo qui a scrivere qualche consiglio per non farvi commettere errori in un eventuale viaggio alla scoperta di questa bellissima isola.

Diciamo che i miei consigli non sono proprio dei must (solo uno), ma vi agevolerebbero il viaggio.
Come prima cosa parliamo del bagaglio.
In Italia (purtroppo) siamo abituati a delle attese per il ritiro dei bagagli, ma vi assicuro che io non ho mai aspettato tutto quel tempo.
Dopo un volo lungo e stancante si ha solamente voglia di uscire all’aria aperta e invece io sono stata circa un’ora (non sto esagerando) ad attendere il mio bagaglio.
Non so dirvi se sono stata sfortunata io oppure funziona sempre così.
Il colmo è che avevo come bagaglio uno zainone che potevo tranquillamente imbarcare come bagaglio a mano, ma per via dei liquidi ho deciso di mettere in stiva; stessa cosa per il mio compagno di viaggio che viaggiava con un trolley a mano.
Il mio consiglio quindi è di viaggiare con il bagaglio a mano se non vi trattenete per più di una settimana, tanto gli indumenti richiesti sono estivi e non vi richiederanno una super valigia! 🙂
Il secondo consiglio riguarda la scoperta de L’Avana.
In linea generale sono contraria ai tour organizzati, ma spesso (soprattutto quando ho davvero poco tempo) cedo al tour in bus della città con l’audioguida.
Quando i tempi sono davvero serrati cerco sempre di “prendere” il più possibile e questa è una soluzione.
Per quanto riguarda L’Avana però secondo me non ne vale la pena, la bellezza della città si trova nella parte vecchia, mentre il bus fa praticamente il giro dei maggiori hotel e arriva fino ad un circo: mi sembra un po’ fuori tema.
Il mio consiglio quindi è di evitare il giro in bus.
L’ultimo accorgimento l’avrete già sentito da tantissime persone, ma una volta in più non fa mai male.
Parlando di Cuba inevitabilmente si parla di sigari.
Non comprate mai (soprattutto dai venditori in strada) scatole di sigari già chiuse, potreste pagare una fortuna e ritrovarvi all’interno delle vere e proprie cianfrusaglie.
Decidete che marca comprare,guardate i sigari con i vostri occhi e indicate la scatola che volete, il venditore la chiuderà e vi apporrà il sigillo di garanzia: solo in questo modo potete stare tranquilli.
Ecco tre piccoli accorgimenti che potranno esservi d’aiuto.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
America, Mondo

Cosa sapere prima di partire per Cuba

Cuba è una meta molto ambita e forse adesso lo è ancora di più, per il semplice fatto che la sua autenticità svanirà a poco a poco, per questo sarebbe giusto visitarla il prima possibile.
Per recarsi sull’isola del Che dovete prima conoscere la documentazione richiesta.
Se vi affidate ad un’agenzia viaggi siete liberi da ogni pensiero, se invece siete dei “fai da te” dei viaggi, proprio come me, dovrete muovervi autonomamente.
E’ necessaria un’assicurazione sanitaria che potrete stipulare con il vostro assicuratore di fiducia o anche su internet (io vi consiglio quella di Axa online, da questo sito risparmierete il 10%).
E’ necessario avere l’indirizzo dell’hotel o casa particular in cui soggiornerete (almeno la prima notte).
E fin qui nulla di troppo complicato direi.
La cosa particolare di Cuba è il visto,ovvero la TARJETA DEL TURISTA (O VISA).
Potete procurarvela tramite un’agenzia viaggi o come ho fato io affidarvi ad un’agenzia online che con un piccolo sovrapprezzo ve la spedirà a casa.
Il visto ha un costo di 25 € ed è necessario, ve lo chiederanno già al momento dell’imbarco, poi una volta arrivati a Cuba ai controlli tratterranno una parte, mentre l’ultima parte dovrà essere consegnata al momento del check-in per il rientro, quindi state attenti a non perderla.

Io sono tornata ieri da Cuba e questa è stata la prassi, poi c’è anche chi dice che si può fare in aeroporto, ma io per non rischiare vi consiglio di muovervi per tempo.
La moneta cubana è il CUC ed è molto difficile prelevare dagli sportelli ATM, quindi dovete portarvi tutti i soldi che ritenete necessari in contanti e cambiarli una volta arrivati sull’isola, o subito in aeroporto o nei vari change.Non potete fare affidamento sulle carte di credito, se non esclusivamente all’interno dei resort.
Fate attenzione perché i CUC si dividono a loro volta in quelli turistici (1 CUC vale quasi 1 €) e in quelli locali che valgono molto meno;occhio ai resti!
Fatte tutte queste cose siete pronti per partire!!!
Viaggiatrice seriale.

America, Mondo

Come utilizzare internet a Cuba

Sono tornata solo ieri da un bellissimo viaggio a Cuba e le cose da raccontarvi sono veramente tante, così ho deciso di iniziare con calma e con un argomento caro a molti:la connessione internet.
Avevo sentito dire che sull’isola era un po’ complicato trovare il wi-fi, ma fin quando non ti ci ritrovi in prima persona non riesci a comprendere bene la situazione.
Allora, internet è presente, ma è un po’ più complicato connettersi che altrove.
Praticamente nessun edificio possiede un wi-fi gratuito al quale collegarsi, se una persona ha bisogno di internet la deve pagare.
In commercio si acquistano delle specie di schede/ricariche  telefoniche, chiamate TARJETE DE NAVEGACION sulle quali trovate due codici da grattare: uno è per il login e l’altro è la password.
Andate a ricercare la rete wi-fi ed inserite i due codici ed il gioco è fatto.

Le tarjete possono essere da 30 o da 60 minuti (1 e 2 CUP) e non dovete per forza consumare tutto il traffico in un’unica volta.
Se avete intenzione di interrompere la connessione, basta andare su safari e digitare 1.1.1.1, vi uscirà la stessa schermata dell’inizio che vi indicherà quanti minuti avete utilizzato.

A L’avana è facilmente intuibile dove si trovano le aree predisposte, vedrete una moltitudine di persone fuori da un edificio con tablet, cellulari e portatili; nei resort invece molto spesso la zona dedicata è quella della hall.
Devo ammettere che con la scusa della difficile connessione ho diminuito notevolmente l’utilizzo di dispositivi elettronici e mi sono goduta appieno la vacanza, ma è logico che per svariate esigenze in qualche modo è bene potersi connettere.
Adesso che ho rotto il ghiaccio, non mi resta che raccontarvi l’intero viaggio….
Viaggiatrice seriale.

Europa

Come raggiungere l’aeroporto di Charleroi dal centro di Bruxelles

Ogni tanto mi risveglio da quel mondo fatto di bellissimi racconti di luoghi visitati,ristoranti e musei e ritorno molto più concreta e pratica, pensando alle cose necessarie.
In questa categoria rientra senza ombra di dubbio il trasporto da un aeroporto al centro città o viceversa.
Questa volta vi parlerò di come comportarsi a riguardo a Bruxelles.
L’andata è stata molto comoda, mi è venuta a prendere la mia amica in macchina in aeroporto…meglio di così! 🙂
Al ritorno invece, partendo da un hotel in centro a Bruxelles per arrivare all’aeroporto di Charleroi il tragitto è stato il seguente:
-raggiungere la stazione Bruxelles Midi  con una metro
-seguire le indicazioni per lo shuttle
-uscire dalla stazione, attraversare la strada e attendere lo shuttle alla fermata.

Io ho viaggiato con Brussels City Shuttle (qui il sito), facendo il biglietto online pagherete 14€, se invece lo fate direttamente al momento della partenza il costo è di 17 o 18 €.
Dopo un’oretta di viaggio sarete a Charleroi.
Le partenze sono ogni 20/30 minuti.
Facile e comodo,non trovate?!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

America

Fuga ad Alcatraz

Siete mai stati ad Alcatraz?!
Io per fortuna si e ne sono davvero contenta.
Durante il mio tour in California, dopo aver ammirato la città di San Francisco in tutto il suo splendore, mi sono presa una giornata per visitare il famosissimo carcere di sicurezza.
L’isola è raggiungibile solo a bordo di un battello, così ne ho preso uno dal molo 39 del Fisherman’s Wharf.
E’ famoso a livello mondiale proprio perchè ritenuto il carcere di sicurezza assoluto, da dove nessuno sarebbe mai evaso.
Inizialmente era solo una piccola isola su cui venne costruito un faro per l’aumento del traffico marittimo, poi solo nel 1934 divenne il carcere di massima sicurezza,sfruttando la posizione e la conformità geologica.

Venne soprannominato anche The Rock (la roccia), proprio perchè quasi interamente composto di questo materiale.
Ne abbiamo sempre sentito parlare e tutti abbiamo visto il film, ne sono sicura….ma trovarsi lì è totalmente diverso.
L’audioguida vi accompagna in tutto il percorso, dai lunghi e freddi corridoi, alla mensa, passando per il campetto per “l’ora d’aria” fino ad arrivare alle celle standard e a quelle di massimo isolamento.

Qui venivano mandati i criminali peggiori o coloro che avevano tentato di evadere dagli altri istituti; le celle erano singole e di ridotte dimensioni.
Ve ne sono alcune con ancora degli oggetti personali che i detenuti potevano tenere, tipo quadri, poster o strumenti musicali.

Il non rispetto delle regole veniva punito con l’isolamento,al freddo e al buio per diversi giorni.
Criminali e gangster famosi furono imprigionati qui, primo fra tutti Al Capone.
Inutile girarci intorno, il momento più interessante è il racconto nei minimi particolari dell’evasione di 3 detenuti che con un semplice cucchiaio riuscirono a scavare un tunnel dalle proprie celle e crearono dei manichini che lasciarono sui letti per ingannare le guardie.

Pensare di arrivare fino alla spiaggia di San Francisco a nuoto, gettandosi in quelle acque gelide è quasi impossibile…ma evidentemente qualcuno c’è riuscito.
Alcuni ritengono che oggigiorno Alcatraz sia diventato solamente un luogo prettamente turistico,senza un’anima….io credo invece che una visita al carcere di massima sicurezza valga la pena.
Vedrete l’ufficio delle guardie e vi renderete conto che non erano tanto tutelate e al sicuro,se la situazione si fosse messa in un certo modo sarebbe state spacciate.
La prigione fu chiusa definitivamente il 21 marzo del 1963, dopo essere stata controllata da ben 4 direttori.

Oggi è un museo,ma è anche la casa di tanti gabbiani e di meravigliosi fiori…..il rovescio della medaglia.

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.