Emilia romagna, Italia

Dozza, il borgo dipinto in provincia di Bologna

Ieri pomeriggio ho realizzato un mio piccolo desiderio, ho finalmente potuto ammirare la particolarità di Dozza, il borgo dipinto.
Ci troviamo in Emilia Romagna, e più precisamente in provincia di Bologna anche se la nostra destinazione dista solamente 6 km da Imola.
Si tratta di un borgo medievale conservato benissimo, ma che si distingue da tutti gli altri in modo evidente.

Tutto il paese è arricchito da bellissimi dipinti sulle pareti esterne degli edifici raffiguranti svariati soggetti,da riproduzioni di opere famose e raffigurazioni di vita quotidiana.

Sembra quasi di sognare ad occhi aperti.
Tutto nasce da una manifestazione nel 1965, la Biennale del Muro Dipinto che si svolge ogni anno in quattro giornate di settembre e che tuttora ospita artisti nazionali ed internazionali per abbellire questo piccolo borgo.

E’ un ambiente davvero caratteristico, fuori dal comune che crea un’atmosfera molto accogliente per il visitatore.

Altra attrazione di Dozza è la maestosa rocca sforzesca che ospita sia un museo che l’Enoteca Nazionale dell’Emilia Romagna, quindi dopo una bella visita fra le stradine del borgo vi consiglio di concludere il tutto gustando le prelibatezze enogastronomiche.

Essendo in collina, il paesaggio circostante è davvero magnifico, si hanno delle vedute meravigliose su vigneti ed altri rilievi.
Era da tanto che volevo vedere questo piccolo borgo e devo ammettere che le mie aspettative non sono state deluse, quindi se vi dirigete verso Bologna vi consiglio di fare una breve sosta, altrimenti partite direttamente per andare ad ammirare una galleria d’arte a cielo aperto. Se amate i murales non perdetevi Braccano e Saludecio. 

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

America, Mondo

Cayo Largo: un paradiso

Una vacanza a Cuba senza mare è praticamente impossibile!
Dopo aver visitato la coloratissima Avana e aver ammirato le bellissime coltivazioni di tabacco a Vinales, è arrivato l’attesissimo momento: goderci il mare.
Come sempre le cose semplici non ci piacciono, così al posto di rilassarci a Varadero, abbiamo deciso di prendere un volo interno per raggiungere la località di Cayo Largo.
Questo cayo credo sia l’unico (o uno fra i pochi) raggiungibile solamente via aerea, quindi non vi dico il mio panico quando  a 4 giorni dalla partenza mi hanno cancellato il volo!
Va beh, non sto a dilungarmi troppo, ma voglio solo dirvi che questi voli interni sono organizzati solamente dalle compagnie cubane, a meno che non facciate il volo diretto sull’isola.
Detto ciò, non consiglio questa avventura a chi ha paura dell’aereo perchè la flotta non è molto ben assortita, o meglio aerei grossi non ci sono.
Ma non fatevi fermare da questo particolare.
Quest’isola è prettamente turistica, non c’è un vero e proprio centro e nemmeno una comunità, ma semplicemente resort e personale che ci lavora.
Non spaventatevi subito, non era questa la mia intenzione.
Sapete benissimo che non amo le vacanze turistiche da pecoroni, ma se volete vedere un mare davvero meraviglioso dovete scendere a dei compromessi.
L’ideale secondo me è fermarsi 2 notti e 3 giorni (noi siamo stati 3 notti), il tempo giusto per non stancarsi della vita del resort e del cibo e per godere appieno delle bellezze del cayo.
Le due spiagge più belle in assoluto sono Playa Paraiso e Playa Sirena e in qualsiasi villaggio passano ininterrottamente taxi per portarvi lì,la corsa costa 2 cup a testa a tratta indicativamente e potete scegliere l’ora in cui farvi ritornare a prendere.
La mia preferita in assoluto è stata Playa Paraiso, acqua limpidissima e in alcuni tratti anche molto bassa, spiaggia abbastanza spaziosa con vegetazione per ripararsi dal troppo sole e per fare una bella pennica! 🙂

Acqua cristallina a Playa Paraiso

Troverete un chioschetto, se volete pranzare lì però dovete comunicarglielo al mattino appena arrivate altrimenti rischiate di rimanere a digiuno.
La sabbia è bianca e non scotta affatto, quindi perfetta per  fare delle belle camminate e scoprire qualche scorcio pittoresco.
Stranamente in una mia vacanza ci sono stati giorni di puro relax se non addirittura ozio! 🙂
Ho trascorso le giornate fra il mare, la piscina e i ristoranti!
E ho anche trascorso un meraviglioso compleanno al mare, il primo della mia vita considerando che cade a febbraio!
E’ stata una giornata davvero bellissima, la prima parte simile alle altre fino a quando non mi sono rilassata con un bel massaggio.
A metà pomeriggio poi siamo partiti in pullman e abbiamo raggiunto la Marina (andate al bar e prendete un bel mojito) da dove salpava il nostro catamarano.

Mojto alla Marina

Sì sì, avete capito bene, abbiamo fatto un’escursione al tramonto in catamarano (le diverse escursioni si possono acquistare direttamente all’interno del resort) ed è stato magnifico.
La gita prevedeva una sosta per fare snorkelin (abbiamo visto un po’ di pesci ma niente di particolare), un’altra sosta in una piscina naturale dove abbiamo avuto la fortuna di vedere oltre alle bellissime stelle marine anche delle razze e una visita all’isola delle iguane.
Si tratta di un vero e proprio isolotto popolato solamente da iguane….vi assicuro che non è proprio uno spasso camminare scalzi con quelle bestiole vicino ai pieni!

Isola delle iguane

Però ne vale la pena, è davvero particolare.
Come ciliegina sulla torna abbiamo ammirato un tramonto favoloso e una volta che il sole è sparito sott’acqua abbiamo deliziato il nostro palato con una cenetta con i fiocchi a base di aragosta.
Se ci ripenso mi viene l’acquolina in bocca.

Tramonto dal catamarano

Una super escursione…..ve la consiglio proprio (il costo è di circa 80 € a testa compresa la cena e il bere illimitato, so che non è poco, soprattutto rapportato al costo della vita a Cuba, ma una volta che siete lì fate uno strappo alla regola).
Un giorno abbiamo noleggiato un motorino,pensando di essere autonomi e viverci il cayo in lungo e in largo, ma ve lo sconsiglio proprio perché non c’è nulla da vedere sull’isola, al massimo andate a sbirciare gli altri resort o raggiungete la Marina, nient’altro.
Questa è stata la mia esperienza a Cayo Largo, che sinceramente ripeterei.
Vi saluto con l’immagine che mi viene in mente se ripenso a quei giorni: due stelle marine che brillano in un’acqua cristallina.

Cayo Largo racchiuso in una foto

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

America, Mondo

Escursione da L’Avana: alla scoperta di Vinales e delle sue piantagioni di tabacco

Se avete scelto Cuba come vostra meta, ricordatevi che non è solo L’Avana e mare ma ci sono tantissimi altri luoghi interessanti da visitare.
Partendo proprio da L’Avana un’escursione che vi consiglio perché è abbastanza vicina e fattibile in giornata è Vinales.
Avendo testato di persona le auto cubane vi consiglio o di prendere un taxi o di affidarvi ad un’escursione organizzata.
Scegliendo la seconda opzione, noi siamo partiti alle 7:30 del mattino a bordo di un pulmino con altre 10 persone più l’autista e la guida proprio dalla capitale.
Vinales è la patria delle piantagioni di tabacco, dove vengono preparati alcuni dei sigari più buoni di Cuba e del mondo intero.
Il percorso per raggiungere la nostra destinazione era abbastanza lungo, così abbiamo fatto una sosta intermedia visitando una fabbrica di rhum.
Non aspettatevi assolutamente macchinari industriali e grandi spazi, ma delle vecchie botti e un’imbottigliatrice…tutto più che sufficiente per produrre un’ottima bevanda.

Ripresa la marcia abbiamo finalmente raggiunto la nostra meta prima dell’orario di pranzo e siamo subito andati a visitare una hacienda, con la tipica capanna dal grande tetto dove vengono essiccate le grandi foglie di tabacco.
Ai nostri occhi si è presentata una scena davvero suggestiva: un unico edificio in mezzo ad una distesa sconfinata di verde!

All’interno della capanna c’era un uomo ad attenderci , ovvero il contadino responsabile della coltivazione che per una mezzoretta si è trasformato per noi in una guida.
Ogni pianta di tabacco fornisce 3 o 4 raccolti e una volta che lasciano lo stelo, le foglie vengono posizionate nella grande capanna ad essiccare su diversi piani.

Per fare un sigaro invece servono 3 foglie che vengono lavorate dalle sapienti mani,che non devono essere ne troppo secche ne troppo umide altrimenti si spezzerebbero.
Una volta data la forma, si tagliano le estremità in eccesso e si lascia in una piccola pressa per non molto tempo ed il gioco è fatto.

Noi abbiamo assistito alla trasformazione da foglie a sigaro e vi assicuro che avviene tutto manualmente e rapportandolo ai giorni nostri è davvero sorprendente.
La cosa scioccante per me invece è stata scoprire che il 90% del raccolto è destinato allo stato, mentre il rimanente 10% resta alla famiglia ed è l’unica parte con la quale può guadagnare qualcosa.
Dopo pranzo abbiamo potuto ammirare il Murales della Preistoria, una tappa obbligata per chi si reca a Vinales.

Si tratta di un immenso murales realizzato  sulla parete di una montagna, che raffigura l’evoluzione, partendo dai dinosauri fino ad arrivare all’uomo.
Il tutto è molto suggestivo, forse perché i colori usati sono molto splendenti e creano un bel contrasto con la natura circostante; anche le dimensioni sono impressionanti, al suo cospetto ci si sente una formichina…credo sia 120 m X 80 m.
I più temerari possono anche arrampicarsi attraverso un piccolo sentiero ed ammirare l’opera da un’altra prospettiva.
Scattate le solite foto di rito siamo ripartiti e dopo poco abbiamo fatto un’altra sosta per ammirare la Cueva del Indio.
Si tratta di una grotta naturale, al cui interno è possibile ammirare bellissime stalattiti e stalagmiti, ma non finisce qui…dopo una piccola passeggiata si arriva ad un piccolo molo interno dove si prende una piccola barca per proseguire la visita in modo diverso.
La grotta infatti è attraversata da un fiume che vi condurrà fino all’esterno.

Durante la breve navigazione potrete ammirare della particolari formazioni, tipo un coccodrillo o le tre caravelle di Colombo.
Vinales si trova nella provincia di Pinar del Rio ed è una zona completamente naturalistica, per chi si ferma più tempo consiglio di fare un’escursione a cavallo fra le piantagioni di tabacco.

La giornata è stata intensa, ma per chi ha poco tempo a disposizione mi sembra un’ottima soluzione,un’escursione  poco distante da L’Avana che consente di ammirare qualcosa di diverso.
Risaliti sul nostro pulmino, dopo qualche ora di viaggio siamo tornati al nostro punto di partenza, giusto in tempo per una succulenta cena a base di aragosta!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

La leggenda di Molly Malone a Dublino

Paese che vai, leggenda che trovi (lo so non era proprio così, ma fa al caso mio)!
Parlando di Dublino, la storia con qualcosa di reale  o la leggenda (ancora non è ben chiaro) parla di una pescivendola diventata famosa in tutto il mondo.
Lei era Molly Malone e vendeva cozze e vongole con il suo carretto di giorno e sembra si trasformasse in prostituta la notte;ebbe una tragica fine, morì a soli 30 anni a causa di un’altissima febbre.

Non si sa per quale motivo, ma gli irlandesi la presero così a cuore che le fu dedicata anche una canzone che si sente in quasi tutti i pub o addirittura prima delle gare sportive.
Se andate a Dublino la sentirete nominare senza ombra di dubbio e incontrerete anche la statua che la raffigura con il suo carretto in Grafton Street.
Se fate un saltino in Irlanda e più precisamente a Dublino fermatevi per una foto!
Alla prossima leggenda,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Trentino

Fine settimana in una Madonna di Campiglio innevata

Questa neve si fa proprio desiderare quest’anno!
Tutti gli sciatori sono veramente avviliti; io che non scio sono solo un po’ delusa…..il vero problema però è la prenotazione già effettuata da tempo per un fine settimana a Madonna di Campiglio.
Consapevole del fatto che la natura e le previsioni atmosferiche non si possono comandare in nessun modo, parto alla volta del Trentino insieme ad amici…qualcosa da fare si troverà.
Raggiunta una certa altitudine notiamo che dove solitamente si iniziava a vedere neve, si vede solamente un tappeto marrone: pura e semplice terra.
Arrivati a Campiglio però per fortuna lo strato marrone non si vede per niente perché è ricoperto da un sottilissimo strato bianco.
Questo è stato il nostro arrivo, ma la situazione è notevolmente migliorata per la felicità di tutti.
Il nostro hotel era veramente carino, una sala comune con un bel camino, tavoli in legno intagliato e un arredamento rustico tipico di montagna ci ha subito accolto per un aperitivo di benvenuto.

Essendo provati dal viaggio abbiamo optato per una buonissima pizza in centro e dopo una bevuta veloce tutti a nanna!
La giornata è iniziata benissimo, la sala colazione era praticamente circondata da vetrate…mangiare e guardare il panorama,non male vero?
Siamo partiti tutti insieme, sciatori e non con gli impianti e abbiamo raggiunto la cima: i primi hanno potuto finalmente iniziare a “sfogarsi” sulle piste, mentre io e un’altra ragazza ci siamo piazzate al rifugio e visto che c’era il sole ci siamo letteralmente “spiaggiate”sulla neve: lettino, occhiali da sole e passa la paura! 🙂

Considerando che siamo due che non riescono a stare per molto tempo ferme, dopo un po’ il lettino non ha più avuto nessun effetto su di noi, così costeggiando un pezzetto della pista da fondo abbiamo fatto una bellissima camminata sotto un sole accecante!

Una vera meraviglia: il paesaggio era  immacolato, i cristalli di ghiaccio brillavano al sole e la pace regnava sovrana…c’era un silenzio strepitoso.
Arrivata l’ora di pranzo ci siamo incontrati tutti al rifugio FIAT per saziare la nostra fame con un leggerissimo panino con salsiccia e patatine fritte! 🙂
Chi con gli sci ai piedi, chi con la cabinovia, siamo tornati tutti a valle e per trattarci bene siamo andati in una SPA.
E’ risaputo che in montagna è una cosa che va tantissimo, così ci siamo mossi con un po’ di anticipo rispetto alla massa di sciatori e ci siamo goduti sauna, bagno turco, piscina, e zona relax senza tanta confusione.
Una vera delizia!
Il tempo iniziava a cambiare, il sole del mattino si era trasformato in pioggia.
Anche venerdì sera la cena è stata gustosa, io mi sono presa un filetto di trota salmonata accompagnata da verdurine…..non male.
Sabato mattina la colazione è stata ancora più suggestiva perché aveva iniziato a nevicare, anche se poco, si riuscivano a distinguere i fiocchi che cadevano a terra.
La montagna non è solo per gli sciatori, ma ci sono tantissime altre attività da fare e noi abbiamo optato per una bellissima ciaspolata.

Il gruppo era formato da 7 persone più la guida ed è stata davvero un’ottima esperienza: l’avevo già fatto ma mai in un contesto così delizioso.
La nostra guida, davvero avventurosa, conoscendo benissimo il posto ci ha portato in posti da togliere il fiato, in mezzo al bosco completamente innevato, siamo passati sotto tronchi ribaltati e ci siamo avventurati in salita facendo ben aderire le punte delle ciaspole al manto nevoso.

Qualche sosta per immortalare il paesaggio era d’obbligo e strada facendo abbiamo visto anche delle impronte di animali sulla neve fresca; anche se in modo lieve ha continuato a nevicare per tutta la mattinata ed è stata una vera fortuna, ha reso il tutto più suggestivo.
La cosa bella della montagna è mangiare come se non ci fosse un domani,ci si autoconvince che si sono bruciate tante di quelle calorie che un “No” davanti ad una pietanza non si sente mai.
Detto questo, dopo un bel pranzetto (non troppo abbondante,stavo scherzando) siamo andati a testare la piccola spa dell’hotel,che per essere sincera, pur essendo più piccina di quella del giorno precedente ci è piaciuta maggiormente.

Relax a non finire, anche perché ci dovevamo veramente riposare in quanto la serata sarebbe stata impegnativa.
In effetti all’ora stabilita ci siamo fatti trovare al parcheggio dove c’era il gatto delle nevi ad attenderci per portarci fino al rifugio.
Che imponenza questo gatto:ben due vagoni! 🙂

Con la sua andatura blanda il grande mezzo ci ha portato fino a destinazione ed è iniziata la serata.
Siamo andati al Rifugio Montagnoli, ve lo consiglio vivamente perché è un luogo davvero bello,curato nei minimi particolari e con delle pietanze ottime.
Il menù è fisso, si può  scegliere fra 2 tipologie (quello dei primi o quelli dei secondi) o optare per quello completo.
Si tratta di assaggi,ma il numero di portate è davvero notevole.

Così in un’atmosfera che più tipica non si può abbiamo gustato canederli,tagliatelle al cervo, orzata, stinco, goulash, funghi squisiti e tanto altro……tutto di una qualità ottima.
Una serata magnifica che si è conclusa ancora meglio, quando abbiamo scoperto che potevano tornare a valle anche a piedi e non per forza a bordo del gatto delle nevi.
Diciamo che non tutti erano entusiasti,c’è chi è tornato giù col gatto e chi ha accettato di tornare a piedi.
Praticamente la signora del rifugio ci ha dato due fiaccole per illuminare il nostro cammino e ci ha spiegato cosa fare: semplicemente seguire la strada battuta dal gatto delle nevi!
La neve continuava a scendere ma lievemente, così al posto di scombinare i nostri piani ha reso il tutto solo molto più bello e suggestivo.
Armati di fiaccole e di voglia di camminare abbiamo iniziato la nostra discesa e vi assicuro che ne è valsa davvero la pena,non si sentiva nessun rumore, tutto era ovattato quasi magico.
Almeno abbiamo anche digerito un po’!
La vita di montagna non è mondana e festaiola (per fortuna) quindi la nostra serata è finita davanti ad una tisana o ad un grappino (a seconda dei soggetti) nella carinissima stanza comune dell’hotel.
Il detto recita:”la notte porta consiglio”, io per l’occasione lo trasformerei in “la notte porta la neve”…ebbene sì, ci siamo svegliati con mezzo metro di neve ed è stato davvero meraviglioso!
Eravamo contenti come bambini e in generale si respirava una gran felicità nell’aria considerando che si è fatta attendere per almeno 3 mesi.
I fiocchi continuavano a cadere ed il livello continuava ad alzarsi, così visto che era già arrivato il giorno della nostra partenza abbiamo optato per un giro in centro a Campiglio,coronato da una bella cioccolata calda!

Solamente tre giorni, ma davvero intensi: sole,pioggia e neve!
Dato che molti quest’anno non hanno visto la neve, spero di avervi fatto trascorrere un fine settimana montano almeno con la fantasia!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: per chi non scia le attività da fare sono diverse: ciaspole, sci di fondo, pattinaggio sul ghiaccio, passeggiate a cavallo,parapendio e tanto altro, quindi andate pure in montagna che qualcosa da fare la trovate di sicuro!

Italia

Bed & Breakfast Day: una notte gratis in tutta Italia

Un viaggio ad un costo minimo o addirittura nullo non si rifiuta mai,vero?!
Conoscete il B&B day?
La giornata dei Bed & Breakfast è arrivata alla decima edizione ed è nata per far conoscere ad un pubblico sempre più vasto la realtà di queste strutture dove oltre ad ambienti davvero carini troverete una grandissima ospitalità da parte dei gestori.

Vi starete chiedendo dove si trova la convenienza: beh, la notte del 5 marzo è gratis per tutti coloro che pernotteranno almeno 2 notti nella stessa struttura dal 4 al 6 marzo (o 4 e 5 o 5 e 6).
Direi che è proprio una bella offerta e anche l’occasione giusta per fare un piccolo viaggetto o staccare la spina per un fine settimana.
L’offerta è valida solo sui Bed & Breakfast che aderiscono all’iniziativa:  qui potrete consultare i posti ancora liberi, spaziando dalle città d’arte ai piccoli borghi.
Approfittatene!
Alla prossima offerta,
Viaggiatrice seriale.

America, Mondo

La mia vacanza a Cuba in breve

E’ febbraio e il mio primo “viaggione” dell’anno l’ho già fatto.
Dove sono stata??!!! A Cuba!
Devo ammettere che questa volta la scelta della destinazione non è stata mia, ma sono tornata a casa davvero soddisfatta.
Forse è proprio vero che è il momento giusto per visitarla, prima che cambi troppo.
Noi abbiamo avuto poco tempo a disposizione, una sola settimana ma abbiamo cercato di sfruttarla al meglio.
In aeroporto ci attendeva la proprietaria dell’appartamento in cui soggiornavamo a L’Avana e in taxi, dopo circa 20-25 minuti abbiamo raggiunto la nostra meta: Malecon, la zona sul mare.
Premetto che io sono astemia:appena entrati in casa abbiamo avuto giusto il tempo di appoggiare i bagagli che ci sono stati offerti rum e sigaro.
Accoglienza perfetta se non fossero state le 23 circa,provati da un viaggio di più di 9 ore,praticamente a digiuno!!!
L’inizio è stato promettente.
La mattina successiva a bordo di un coco-taxi (un specie di apetto,dove al posto del cassone c’è una specie di grossa palla da bouling che ospita i passeggeri) abbiamo raggiunto il centro de L’Avana e abbiamo iniziato la nostra visita,subito rapiti dalle meravigliose auto anni 50 che invadevano la strada.

Giornata intera alla scoperta della città e sosta in uno dei grandi hotel per prenotare l’escursione per il giorno successivo.
L’indomani infatti a bordo di un pulmino con altre 11 persone siamo partiti alla volta di Vinales per ammirare le meravigliose piantagioni di tabacco,vedere con i nostri occhi come prende forma un sigaro e fare un’escursione – prima a piedi e poi in barca – nelle grotte della zona.

Giusto il tempo di ritornare in città e scoprire che il nostro volo per Cayo Largo sarebbe partito alle 4 del mattino successivo.
Senza perderci d’animo non siamo tornati a casa per niente,siamo rimasti in centro per cena e siamo finiti dentro casa – o meglio nel terrazzo – di una famiglia locale.
Mi sono gustata un’aragosta strepitosa!
Ah giusto, non vi avevo ancora detto che l’aragosta è il piatto tipico e si trova ovunque a prezzi davvero buoni.
Come previsto da programma la sveglia per farci fare l’alzataccia è suonata all’ora prevista  e il nostro passaggio è arrivato puntuale per accompagnarci all’aeroporto  dei voli domestici.
Fortunatamente non abbiamo paura di volare e nemmeno degli aerei piccoli, ma alcuni dei passeggeri del volo non si sono fatti 35 minuti tranquilli: tutt’altro!

Toccata terra di nuovo a Cayo Largo era già tutto organizzato,dopo averci divisi in gruppi in base ai nostri resort ci hanno accompagnato in pullman e da qui è iniziata la vacanza di mare.
Quattro giorni di puro relax nel mare caraibico, con un tempo bellissimo – per fortuna, considerando che le previsioni prima di partire davano sempre brutto tempo -.
Il mio primo compleanno al mare!!!!Che bellezza! 🙂
Un giorno abbiamo fatto un’escursione in catamarano, giusto per spezzare un po’: snorkeling, bagni magnifici, visita all’isola delle iguane e cena a base di aragosta al tramonto…..ve lo consiglio davvero.

Come tutte le cose belle, anche questa pace è finita,così in un giorno abbiamo preso sia il volo interno per tornare a L’Avana sia il volo per tornare a casa, intervallati però da un giro in centro con bagagli annessi.
Questo è veramente un brevissimo riassunto,giusto per invogliarvi un po’ a scoprire Cuba….presto vi svelerò anche tutti i dettagli.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

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Viaggi & natura: come regalare un albero

Buon pomeriggio viaggiatori, come ben sapete per me i soldi meglio spesi sono quelli in viaggi, non c’è ombra di dubbio!
Oggi però voglio parlarvi di una cosa molto carina, che ho trovato per caso.
Se dovete fare un regalo avete sempre l’idea pronta o come me non sapete da che parte iniziare?
L’idea è davvero alternativa:regalare un albero.
Non sto parlando di un albero da acquistare in un vivai,ma online.
Treedom è un progetto davvero interessante che si occupa di riforestare zone che ne hanno davvero bisogno.
Collegandosi al sito potete dare il vostro contributo.
Oltre ad essere una nobile causa, è divertente perchè potete continuamente tenere monitorato il vostro albero e soprattutto è un regalo insolito.

E’ come un’adozione a distanza di un albero, con  solo un contributo iniziale.
Dovete solo scegliere la specie e un contadino pianterà l’albero con il vostro nome e se ne prenderà cura; l’albero sarà fotografato e potrete vederlo sul vostro profilo tramite google maps.
Io ad esempio ho utilizzato questo meraviglioso progetto per fare un regalo di San Valentino davvero insolito….al posto di fiori un albero!
C’è quindi la possibilità di farlo anche come regalo, il destinatario riceverà una cartolina con il codice relativo all’albero piantato e potrà seguirlo a suo piacimento.
Sono stata davvero affascinata da questo progetto, se dovete fare un regalo prendetelo in considerazione visto che è anche un modo per aiutare il nostro bellissimo pianeta.
Anche questo è un viaggio:sono volata virtualmente in Camerun per controllare il mio albero! 🙂
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

Una mattinata per scoprire Gand

Il Belgio per me è uno scrigno pieno di tesori.
E’ piccolo,ma possiede tantissime bellezze…per non parlare poi della vicinanza con altri stati:in un baleno si arriva ad Amsterdam,Parigi,Londra.
Mi ritengo fortunata,una mia cara amica vive lì e ogni tanto mi fa scoprire una nuova chicca.
L’ultima volta sono andata a trovarla per il suo compleanno e anche in quell’occasione ne ho approfittato:è stata la volta di Gand.
Per praticità abbiamo raggiunto la cittadina in treno, così da arrivare subito in centro e non diventare matte per cercare il parcheggio.
Appena uscita dalla stazione credevo di aver sbagliato città e di essere in Olanda:una marea di biciclette parcheggiate attendevano i propri proprietari.

Bici parcheggiate fuori dalla stazione

Stranamente la stazione del treno non si trova in centro,così per raggiungere il fulcro della vita si può fare una bella passeggiata di circa 25 minuti o prendere un bus.
Temerarie abbiamo optato per la prima scelta e passo dopo passo siamo entrate in sintonia con Gand.
Ah, precisiamo subito che Gand e Gent sono la stessa città..cambia solo la lingua! 🙂
Diciamo che l’uggiosa mattinata di gennaio non ha proprio reso memorabile la mia visita,di sicuro con un bel sole tutto assume un altro aspetto.
Prima di raggiungere il centro storico si percorre una lunga via pedonale pienissima di negozi di tutti i gusti,giusto per iniziare con un po’ di shopping.
La mia visita non è stata dettagliata,non sono entrata in nessun museo ma mi sono limitata ad ammirare la città dall’esterno.
Gli edifici sono davvero caratteristici e delle case si nota solamente la facciata anteriore.

Il mio posto preferito è senza dubbio su uno dei ponti che attraversa il canale, dal quale ammirare il riflesso delle case nell’acqua…davvero romantico.

Casette sul canale

Dovete sapere che Gand ha un glorioso passato industriale, e vantava un grosso porto industriale.
Nella storia di una delle più antiche città del Belgio, hanno grande importanza le gilde, ovvero le corporazioni create per tutelare gli appartenente ad una stessa categoria professionale.
Con il passare del tempo l’attività principale della città si è trasformata, fino a diventare  ai giorni nostri una grande città universitaria; anche per questo motivo i localini carini e i ristoranti non mancano.

Parlando di monumenti, l’attenzione viene catturata senza ombra di dubbio dalle 3 torri che sovrastano la città: quella del Belfort (campanile), quella della Cattedrale di San Bavone e quella della chiesa di San Nicola.
I 3 campanili medievali sono allineati nel centro storico.
Vi consiglio una visita alla Cattedrale di San Bavone, l’edificio religioso principale della città dove non dovete assolutamente perdervi il Polittico dell’Agnello mistico dei fratelli Hubert: per vedere l’originale il biglietto ha un costo di 4 € e gli orari sono ridotti,se non combaciano con la vostra visita potrete comunque ammirare una copia.
Il grande edificio ospita anche una cripta e altre notevoli opere.
Il Belfort invece è considerato uno dei campanili più belli d’Europa ed è il simbolo dell’autonomia e dell’indipendenza di Gand.

Il Belfort

Quasi tutti gli edifici della città delle Fiandre rappresentano una bellissima dimostrazione dello stile gotico.
Vi consiglio di fare una passeggiata fra le vie in acciottolato,magari sbirciando nelle vetrine dei negozi di antiquariato o fermandovi per dare da mangiare alle anatre.
Se anche voi come me amate particolarmente il canale, vi avviso che potreste ammirarlo in condizioni differenti:durante il tramonto con i riflessi dorati delle case, atmosfera romanticissima oppure solcato dalle squadre di studenti che vanno in barca durante il weekend creando un’atmosfera molto più vivace e giocosa.

Anversa e Bruges rubano un po’ la scena a Gand, ma se fate un tuor delle Fiandre vi assicuro che vale la pena farci una visita.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

America, Mondo

Cosa evitare a L’Avana

Due settimane fa ero ancora in territorio cubano, oggi invece mi ritrovo qui a scrivere qualche consiglio per non farvi commettere errori in un eventuale viaggio alla scoperta di questa bellissima isola.

Diciamo che i miei consigli non sono proprio dei must (solo uno), ma vi agevolerebbero il viaggio.
Come prima cosa parliamo del bagaglio.
In Italia (purtroppo) siamo abituati a delle attese per il ritiro dei bagagli, ma vi assicuro che io non ho mai aspettato tutto quel tempo.
Dopo un volo lungo e stancante si ha solamente voglia di uscire all’aria aperta e invece io sono stata circa un’ora (non sto esagerando) ad attendere il mio bagaglio.
Non so dirvi se sono stata sfortunata io oppure funziona sempre così.
Il colmo è che avevo come bagaglio uno zainone che potevo tranquillamente imbarcare come bagaglio a mano, ma per via dei liquidi ho deciso di mettere in stiva; stessa cosa per il mio compagno di viaggio che viaggiava con un trolley a mano.
Il mio consiglio quindi è di viaggiare con il bagaglio a mano se non vi trattenete per più di una settimana, tanto gli indumenti richiesti sono estivi e non vi richiederanno una super valigia! 🙂
Il secondo consiglio riguarda la scoperta de L’Avana.
In linea generale sono contraria ai tour organizzati, ma spesso (soprattutto quando ho davvero poco tempo) cedo al tour in bus della città con l’audioguida.
Quando i tempi sono davvero serrati cerco sempre di “prendere” il più possibile e questa è una soluzione.
Per quanto riguarda L’Avana però secondo me non ne vale la pena, la bellezza della città si trova nella parte vecchia, mentre il bus fa praticamente il giro dei maggiori hotel e arriva fino ad un circo: mi sembra un po’ fuori tema.
Il mio consiglio quindi è di evitare il giro in bus.
L’ultimo accorgimento l’avrete già sentito da tantissime persone, ma una volta in più non fa mai male.
Parlando di Cuba inevitabilmente si parla di sigari.
Non comprate mai (soprattutto dai venditori in strada) scatole di sigari già chiuse, potreste pagare una fortuna e ritrovarvi all’interno delle vere e proprie cianfrusaglie.
Decidete che marca comprare,guardate i sigari con i vostri occhi e indicate la scatola che volete, il venditore la chiuderà e vi apporrà il sigillo di garanzia: solo in questo modo potete stare tranquilli.
Ecco tre piccoli accorgimenti che potranno esservi d’aiuto.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.