Italia, Sardegna

La Sardegna meno conosciuta: la parte meridionale.

Oggi voglio parlarvi della Sardegna, ma non della Costa Smeralda super conosciuta e super mondana con i prezzi adeguati al tenore di vita che si  respira lì, ma della Sardegna dell’estremo sud.
Sono andata alla scoperta della parte meridionale, infatti sono atterrata su Cagliari (partendo da Ancona con Volotea) e con una macchina a noleggio prenotata già da casa mi sono diretta ad ovest della città, verso la costa che da sulla Spagna per intenderci.
Io come al solito ho fatto una toccata e fuga, sono stata solamente tre giorni ma vi assicuro che con un mare del genere sono riuscita ugualmente a ricaricarmi.
L’acqua è cristallina, poco profonda tanto che occorre camminare per diversi metri prima di immergersi completamente e in quei giorni era anche parecchio calma.

Il mio punto di appoggio è stato a Teulada, un comune sempre nella provincia di Cagliari, scelto proprio per la sua posizione strategica, anche se il paese in sé per sé non offre molto, non è turistico ma il b&b in cui ho pernottato era carino e funzionale e al mattino prevedeva una discreta colazione.
Se volete alloggiare in un posto turistico e attrezzato, a circa un’ora da Teulada si trova Pula, qui troverete ogni tipo di servizio.
Ma iniziamo a parlare di spiagge, tutta la zona è ricca di magnifiche baie, si susseguono una all’altra e all’incirca si equivalgono anche in quanto sono tutte meravigliose.
A pochissimi km da Teulada si trova una spiaggia molto suggestiva e particolare, quella di Is Arenas Biancas così chiamata proprio perché sono presenti delle bellissime e alte dune di sabbia bianche sulle quali però è vietato salire. Questa spiaggia si trova  all’interno di una zona militare, quindi dovrete sorpassare un check point e percorrere qualche altro km prima di vedere il mare. Secondo me questa è imperdibile.
Altra spiaggia da non perdere  e molto conosciuta è quella di Turedda, anche questa parecchio ampia e con un’acqua indescrivibile; qui oltre alla spiaggia libera ci sono anche degli stabilimenti balneari.
Porto Tramatzu è un altro luogo dove fare sicuramente un bagno, come del resto anche la spiaggia di Su Giudeu e quella di Cala Cipolla, più piccina rispetto alle altre.
Il mio consiglio è di spostarsi e vederne almeno due al giorno, perché sono tutte vicinissime e quindi non si perde troppo tempo per gli spostamenti.
Il giorno che ero diretta a Tueredda mi sono fermata solo per un tuffo a Stagno Piscini, una piccola insenatura…ma era come se quell’acqua mi chiamasse e non ho proprio resistito.

Io sono riuscita a vedere tutti queste spiagge in soli due giorni, ma ce ne sono tante altre, quindi se potete restateci almeno una settimana, vi assicuro che non ha niente da invidiare alla Costa Smeralda.
Se avete tempo fate una gita all’isola di San Pietro, dicono tutti essere bellissima. Ci sono poi spiagge per pochi eletti, cioè quelle raggiungibili solo via mare.
Calatevi nella vera atmosfera e tradizione sarda andando a cena in un tipico agriturismo, dove non potrà mancare il porceddu ed il pane carasau.
Come detto precedentemente io ci sono stata a metà luglio, sicuramente ad agosto sarà  molto più affollato ma troverete dei bei parcheggi in cui poter lasciare l’auto. E’ presente anche una convenzione per il prezzo del parcheggio, fatevi dare dal vostro albergo o b&b un foglio che certifica la vostra permanenza in quella struttura e pagherete 3 € al posto di 5 €.
La Sardegna è un’isola magnifica, non vi resta che scoprirla.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: nelle zone paludose è facilissimo vedere i fenicotteri.

Italia, Marche, Umbria

Piana di Castelluccio e lago di Pilato

Ciao amici, siete pronti per trascorrere una giornata parecchio faticosa ma che vi regalerà panorami eccezionali??!!! Andiamo alla conquista del Lago di Pilato all’interno del Parco nazionale dei Sibillini. Io mi sono affidata ad una guida escursionistica perché il percorso  non è dei più facili, basta cercare on line escursioni in quella zona e vi appariranno diverse opzioni. Il punto di partenza fissato era a Castelluccio di Norcia, quindi come si suol dire “ho preso due piccioni con una fava” perché davanti ai miei occhi si è aperto uno scenario unico, che capita una volta all’anno: la fioritura delle lenticchie.

Campi in fiore

Vedrete campi completamente colorati, dalle tonalità del viola, al rosso fino ad arrivare al giallo.
Sembrano delle pezze di stoffa adagiate una di fianco all’altra da quanto sono nitidi i confini.
L’atmosfera è resa ancora più suggestiva da balle di fieno e campi di papaveri. Tantissimi visitatori accorrono ogni anno in questo posto per ammirare questa meraviglia della natura. A Castelluccio di Norcia si trova inoltre il bosco a forma di Italia.
Ma torniamo al vero obiettivo della giornata: il trekking al Lago di Pilato.
Le vie di accesso sono diverse, ma noi abbiamo fatto la più semplice o comunque una delle più semplici anche se il percorso è stato molto lungo, ma il dislivello era minore rispetto agli altri percorsi e le salite più graduali. Dopo esserci muniti di tutta l’attrezzatura necessaria, indispensabili gli scarponi da trekking, almeno due litri d’acqua a testa e la macchina fotografica ( pranzo al sacco, crema solare, cappello, occhiali da sole, giubbino anti- vento e anti-pioggia e una maglia termica) siamo partiti da un sentiero proprio di fronte alla piana in fiore e abbiamo iniziato il nostro cammino. Dal punto di partenza al lago sono circa 9,5 km e ci abbiamo impiegato circa 3,5 h con un passo non troppo veloce. Si cammina sul sentiero battuto in terra e su diverse pietraie ma non ci sono punti troppo difficili. Durante il cammino incontrerete greggi di pecore, stelle alpine e tanti altri fiori di montagna. In questo periodo il sentiero è parecchio battuto quindi incontrerete  diversi gruppi con lo stesso vostro obiettivo.
Dopo l’ultima fatica e cioè l’ultimo tratto in salita i vostri occhi saranno appagati da uno spettacolo magnifico, il lago con gli occhiali; si tratta infatti di due specchi d’acqua adiacenti, separati da una piccola striscia di terra. E’ un lago di origine glaciale a 1940 m di altitudine ed ha una straordinaria particolarità: è l’unico luogo sul pianeta in cui vive un piccolo crostaceo di colore rosso chiamato Chirocefalo del Marchesani. Anche se non indicato a dovere, c’è il divieto di avvicinarsi a più di 5 m dal lago proprio per non contaminare l’ambiente e non mettere a rischio la procreazione di questo crostaceo che depone le proprie uova sotto le rocce dove invece spesso le persone si appoggiano per scattare fotografie.

Lago di Pilato

E’ un luogo veramente affascinante e suggestivo di suo, ma questa magia aumenta ulteriormente in relazione alla leggenda che sopravvive da centinaia di anni.
Il nome Il Lago di Pilato deriva infatti dalla tradizione locale che racconta che in questo luogo sia precipitato il carro trainato da buoi che trasportava il corpo di Ponzio Pilato, per suo stesso volere. Proprio per questa leggenda-madre, che ne faceva un luogo maledetto, Il Lago di Pilato divenne dal medioevo un crocevia di maghi e negromanti.
In realtà, come spesso accade la funzione delle leggende è proprio quella di spaventare glia abitanti del posto, ed anche in questo caso era così, era un mezzo per impedire alla popolazione di avventurarsi in un luogo così pericoloso.
Tra leggende e campi in fiore è finita questa  bellissima giornata, vi consiglio di andare a visitare questo luogo incantevole. Da fine giugno fino a metà luglio circa potreste abbinare il trekking alla fioritura, ma in tutti gli altri periodi dell’anno potrete poi visitare i caratteristici paesini limitrofi come Visso, Norcia, Cascia o spingervi oltre fino a Spoleto o Terni.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Al centro della terra: visita speleologica alle grotte di Frasassi

Buongiorno, oggi serve molto spirito di avventura se volete seguirmi nella mia impresa.
Poco tempo fa vi ho parlato delle bellissime spiagge del Conero, ma non vi ho menzionato le famosissime Grotte di  Frasassi, tappa da non perdere durante una vacanza in zona.
Si tratta di grotte carsiche sotterranee collocate all’interno del Parco Naturale di Genga in provincia di Ancona.
Furono scoperte per caso nel 1971 da un gruppo di 7 esploratori che fu attratto da una forte corrente d’aria che proveniva da una piccola apertura. Studiando più approfonditamente la zona e ampliando l’apertura si resero conto che sotto di loro si snodava una fitta rete di gallerie.

Interno delle grotte

Con il susseguirsi degli anni vennero scoperti sempre più ambienti, infatti oggi attraverso la visita guidata alle grotte si possono ammirare diverse sale, tra le più famose ci sono la sala delle candeline così chiamata per le stalattiti e le stalagmiti che contiene e la sala dell’orsa così chiamata per il masso al suo interno che grazie all’erosione dell’acqua ha assunto negli anni la vaga forma dell’animale.
Dal punto di partenza si segue un percorso guidato che attraversa le varie sale; la temperatura è costante ed è di circa 14° C con un tasso di umidità altissimo.
Questa visita vale davvero la pena, ma quello che vi propongo io oggi è molto meglio e non è per tutti.
Sto parlando della visita speleologica alle grotte, un’esperienza adrenalinica e unica nel suo genere, logicamente se siete claustrofobici non fa per voi.
Ci sono due tipo di percorsi , quello blu e quello rosso, uno leggermente più difficile dell’altro.
Occorre prenotare la visita in quanto le “spedizioni” non possono essere troppo numerose e una volta arrivati all’ingresso verrete accolti dalle guide che vi accompagneranno poi in questa esperienza.
Eccoci arrivati al momento della vestizione, sui vostri vestiti (comodi e da battaglia se così possiamo dire) indosserete una tuta intera, tipo quella dei meccanici per intenderci, un paio di calzature impermeabili, un elmetto con la torcia e si raccomanda l’uso dei guanti ( che dovrete portare da casa); vi consiglio di prenderli in quanto in diversi punti dovrete aiutarvi con le mani ed è opportuno averli.
Una volta pronti, si passa al momento delle spiegazioni e dei vari accorgimenti da parte delle guide, cosa fare e cosa non fare nelle diverse situazioni.
Di solito le guide sono 2, una che apre il gruppo e una che lo chiude.
E ora siete pronti per partire!!!!!

Il primo tratto è lo stesso della semplice visita alle grotte e quindi si segue un percorso consigliato, ma poco dopo si entra in un  ambiente perlustrato da poche persone!Da ora in poi avrete a che fare solamente con fango, pozzanghere, acqua, rocce, pipistrelli e tantissima oscurità!
Con l’aiuto della pila vi dirigerete in fila indiana dietro alla guida, ma dovrete prestare sempre la massima attenzione a dove e come appoggerete i piedi.
La sensazione che si prova laggiù sotto terra è indescrivibile, veramente fantastica…adrenalina mista a paura e curiosità.
Durante il tragitto le guide vi racconteranno diversi aneddoti e soprattutto la scoperta di questo ambiente unica.

Percorso speleologico

E poi ecco il momento di oltrepassare una roccia, lo spazio è veramente piccolo ed occorre sdraiarsi e strisciare dalla parte opposta; poco dopo invece vi ritroverete in un ambiente molto grande, la guida vi farà fermare e mettere a sedere…una volta sistemati, vi dirà di spegnere tutte le torce dei caschi e per la prima volta nella vostra vita vi renderete conto di cosa è realmente il BUIO!!!! Quello che di solito per noi è buio non è niente in confronto a quello che “vedrete” lì.
Una volta riaccese le torce e riabituata la vista vi rimetterete in marcia, gli ostacoli durante il cammino saranno sempre differenti ( e facilissimi da oltrepassare) e ad un certo punto vi ritroverete ad una certa altezza dovrete scende giù. ma essendo tutto buio l’unico modo per farlo è mettersi a sedere e strisciare “il di dietro”.
Logicamente non tutto il percorso si svolge nell’oscurità, ma visiterete diverse sale, alcune delle quali chiuse al pubblico della visita guidata.
L’avventura dura circa 2 ore e vi assicuro che uscirete dalle grotte veramente soddisfatti, vi sentirete dei veri e propri esploratori.
Il percorso speleologico è veramente gustoso, ma per chi non se la sente anche la visita guidata è veramente affascinante, vedrete che i vostri bambini ne rimarranno entusiasti.
Alla prossima avventura,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: una piccola curiosità, l’abisso Ancona è talmente ampio che al suo interno potrebbe essere contenuto senza problemi il Domo di Milano…..vi rendete conto di quanto sono grandi!!!!????

Italia, Marche

Alla scoperta delle Marche :Riviera del Conero!

Oggi vi porto alla scoperta del Conero e delle sue bellissime spiagge. Ci troviamo nelle Marche e più precisamente nella provincia di Ancona.
Questo monte si è aggiudicato l’appellativo di “gomito d’Italia” in quanto rappresenta l’unico tratto di costa rocciosa da Trieste al Gargano e si può dire che spezza la sabbiosa costa adriatica in due parti. Per chi vuole raggiungere la zona in aereo, l’aeroporto di Ancona si trova a pochissimi km, quindi è una destinazione molto comoda.
Nelle giornate limpide il monte svetta (anche se non è poi così alto) e si può intravedere persino dalla provincia di Pesaro.
Sul promontorio si estende il Parco Regionale del Conero, quindi non è solo mare, ma offre la possibilità di fare diverse attività, dalle passeggiate fino all’arrampicata libera; anche la vegetazione è molto ricca, vivono infatti circa 1500 tipi di piante, ma la zona prende il nome dal corbezzolo.
Ma arriviamo a parlare di mare e di splendide spiagge, visto che siamo nella stagione giusta per poterle visitare.

La conformazione della zona ha dato vita a tipiche spiagge a costa alta, raggiungibili da ripidi e panoramici sentieri che mettono a dura prova il turista, ma ripagano completamente della fatica con la loro bellezza; alcune invece sono raggiungibili solamente via mare.
La spiaggia di Mezzavalle ad esempio si raggiunge attraverso un ripido sentiero a nord di Portonovo o via mare ed è una spiaggia di sassi e ghiaia; quella di Portonovo invece è la preferita dei surfisti quando soffia lo scirocco.
La spiaggia dei sassi neri non è attrezzata ed è spiaggia libera, lunga e vasta ed è costituita da sassi e renella scura la spiaggia che secondo me ha una marcia in più rispetto le altre che sono comunque bellissime è la spiaggia delle due sorelle a Sirolo, chiamata così per i due scogli gemelli che emergono dal mare, è raggiungibile solamente via mare ed è la prima spiaggetta bianca del fianco sud del monte.
Poi non posso non citare Numana e Marcelli; insomma questa zona delle Marche offre tantissime possibilità di balneazione, da spiagge grandi a piccole calette, da zone attrezzate alla spiaggia libera, l’unica fatica che dovete fare è scegliere quella di vostro gradimento.

Si tratta di un litorale unico dove acque limpide sono incorniciate dal promontorio alle loro spalle.
Per chi non è particolarmente amante del mare o vuole semplicemente intervallare alla spiaggia qualche uscita, il Parco del Conero offre diversi sentieri per delle camminate in mezzo a ginestre, pini e lecci, passeggiate a cavallo o anche in mountain bike.
Le distanze sono veramente ridotte anche per visitare città e luoghi di interesse come Loreto con la sua Basilica che conserva il Santuario della Santa Casa o Recanati patria del grande poeta Giacomo Leopardi, se siete appassionati di musica invece potete visitare Castelfidardo patria della fisarmonica oppure farvi una bella escursione alle magnifiche Grotte di Frasassi fra stalattiti e stalagmiti.
Questa zona delle Marche vi offre veramente infinite possibilità, venite a scoprirla.

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: non dimenticate di fare escursioni in barca, solo così potrete ammirare la maestosità delle scogliere del Conero che si gettano sul mare.

Italia, Puglia

Sul tacco dello stivale….Puglia!!

Ciao amici viaggiatori, siete pronti per assaporare un racconto della bellissima Puglia?!Allora partiamo e questa volta andiamo in macchina! Io e i miei amici dovremo percorrere tantissimi km dal nostro punto di partenza, è per questo che decidiamo di fare una sosta prima, ma il luogo non lo scegliamo a caso, bensì decidiamo di pernottare nei pressi di Castel del Monte, così la nostra permanenza sarà appagata dalla visita alla fortezza.

Veduta di Castel del Monte

E’ situata su una piccola collina nel comune di Andria e fu costruita da Federico II e deve la sua fama alla sua forma, infatti è un prisma ottagonale con  una torre ottagonale ad ogni angolo, non ha né un fossato né un ponte levatoio e sembra che abbia svolto il ruolo di residenza di caccia. L’arredamento è stato rimosso, ma vi assicuro che è un posto magnifico, unico nel suo genere tanto che fa parte del patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Dopo aver visitato questo bellissimo esempio di architettura, ceniamo e prima di coricarci ci perdiamo in un cielo stellato divino e siamo così fortunati da vedere anche qualche stella cadente.
Il giorno dopo di nuovo in marcia e finalmente arriviamo a destinazione: Salento!
Ecco, adesso è importante capire quanti giorni avete a disposizione per esplorare la terra della taranta, quindi mi limiterò ad elencarvi i luoghi per me imperdibili. Devo comunque precisare che sono tutti bellissimi e troverete ovunque un’acqua limpida e cristallina.
Partiamo subito dal punto più a sud ovvero Santa Maria di Leuca, caratterizzata dalla sua Basilica e dal faro che è uno dei più importanti d’Italia; qui vi troverete proprio nel punto di separazione fra la costa adriatica e quella ionica. Impossibile non notare la scalinata con 284 gradini che collega la Basilica al porto.
Una meta imperdibile è la grotta Zinzulosa che si trova lungo il litorale salentino tra Castro e Santa Cesarea Terme che deve il suo nome alla forte presenza di stalattiti (zinzulì). La grotta è visitabile con dei tour organizzati, ma finita la visita avrete il piacere e la possibilità di trascorrere la giornata nelle acque antistanti, conosciute per la loto limpidezza ed infine tornerete al punto di partenza sempre in barca. Io vi consiglio di fare diverse escursioni in barca, è solo così che potrete tuffarvi in delle acque meravigliose ( anche se persino a riva l’acqua è cristallina).

Acqua cristallina della grotta di Zinzulosa

Ed eccoci arrivati alla volta di Otranto, inutile dire che le spiagge circostanti sono eccezionali, ma vi consiglio di fare un giro nella città dall’ora del tramonto in poi, gustarvi un’ottima cena a base di cucina tipica ed infine girovagare per le viette strette ammirando i vari negozietti.
Se il giorno è sinonimo di mare, la sera è sinonimo di divertimento, quindi dopo aver trascorso un’altra giornata a rinfrescarci in acqua, partiamo alla volta di Maglie che si trova nell’entroterra per gustarci la festa della taranta! Non si tratta della notte della taranta quella ufficiale, ma logicamente in questa terra questo ballo lo hanno nel sangue, quindi è sempre suggestivo osservarlo. Presi dall’atmosfera festaiola ci lasciamo andare anche noi e improvvisiamo qualche passo; le persone sono così gentili che ci mostrano qualche movimento e così il tempo passa e noi non ce ne rendiamo nemmeno conto….che importa, tanto domani sarà un’altra giornata di mare! 🙂
E’ passato un altro giorno e oggi decidiamo di cambiare costa e di raggiungere Gallipoli; è vero, è dalla parte opposta e si affaccia su un altro mare, ma la distanza non è eccessiva e quindi ne vale assolutamente la pena. Il mare è eccezionale e anche per la sera troverete degli ottimi ristoranti e locali.
I giorni a nostra disposizione stanno per finire quindi prendendo la strada di casa ( per modo di dire), facciamo una piccola sosta a Galatina e poi arriviamo a Lecce e rimaniamo ammaliati dalla bellezza delle tantissime chiese e del suo centro storico. L’unico consiglio che vi do è quello di visitarla nel tardo pomeriggio, altrimenti vi scioglierete come ghiaccioli al sole! 🙂
Di nuovo in macchina per raggiungere la nostra ultima destinazione e cioè Alberobello con i suoi buffissimi e unici trulli; essi sono antiche dimore di pietra calcarea, costruite con il metodo del muro a secco.

I Trulli di Alberobello

Arrivando ad Alberobello sembra di essere catapultati nel passato, tutto rispetta la tradizione, veramente suggestiva ed emozionante la passeggiata fra i trulli, con la possibilità di visitarne anche alcuni proprio per capire le caratteristiche interne. Il Salento, anzi  tutta la Puglia in generale è una terra fantastica, le persone sono eccezionali, il mare meraviglioso e la cucina squisita.
Non bastano queste poche righe per descrivere la terra della taranta, del mare, del sole, degli ulivi e delle cime di rapa, quindi non vi resta che partire e scoprirla da soli!
Buon viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S.: altre spiagge bellissime sono quelle di baia dei turchi e di punta prosciutto.

Italia

Vacanza a costo zero: il baratto!

Buongiorno amici, oggi vi propongo un modo alternativo per poter andare in vacanza o staccare la spina giusto per qualche giorno. Io sono rientrata da questa esperienza giusto ieri e voglio subito condividerla con voi proprio perché in questi tempi di crisi è un’ottima soluzione.
Sto parlando di una vacanza/baratto, dove la struttura in questione ospita i clienti in cambio di qualche lavoro, basta trasformarsi in lavoratori alla pari solo per qualche ora durante il giorno e non sto parlando di lavori specializzati ma semplicemente di lavapiatti, raccogli legna, giardinieri o informatici. Ancora questa proposta non è così diffusa, ma piano piano sta prendendo piede visto il momento economico che stiamo vivendo; infatti riuscireste ad andare in vacanza anche se in realtà il vostro budget quest’anno non ve lo permetterebbe.
Ma tornando a me, ho praticato questo baratto in un posto magnifico, in un eco b&b situato all’interno di un bosco a Sala Baganza in provincia di Parma.
Si tratta di una casa nel bosco circondata da 1100 ettari di alberi e prati. La pace regna sovrana.
Se avete bisogno di “isolarvi” dal caos cittadino e ritagliarvi del tempo per voi questo è il posto ideale.
Sotto il portico potrete rilassarvi in una delle amache, nelle sdraie, nei divanetti, nei lettini e nelle sedie attorno al bellissimo tavolo…insomma non vi resta che scegliere.

Lo scambio consiste nel sistemare la legnaia in quanto il b&b in inverno si riscalda con le stufe e quindi la quantità di legna necessaria è veramente tanta, in cambio di una notte in una delle tre magnifiche e originali stanze, battezzate tutte con nomi di animali ( upupa, capriolo e scoiattolo) proprio per restare in sintonia con l’ambiente circostante. Avrete inoltre un’ottima e abbondante colazione.
L’arredamento del b&b è stato realizzato in legno o comunque con materiali di riciclo, come ad esempio lampade ricavate da tronchi d’albero.
Le restanti ore della giornata a vostra disposizione potrebbero essere utilizzate per fare delle belle passeggiate nel bosco o per visitare la vicinissima città di Parma (circa a 15 km) o alcuni dei tanti castelli e delle tante regge presenti nelle province di Parma e Piacenza; ma non è da scartare nemmeno l’idea di rilassarsi in giardino e leggersi un bel libro.
La proprietaria e la sua famiglia sono persone fantastiche e io ho vissuto un’esperienza indimenticabile.
Vi consiglio di provare questa nuova tipologia di viaggio, tanto se amate viaggiare  avrete di sicuro sperimentato diverse soluzioni, perché non provare anche questa! 🙂

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

P.S,: all’alba se sarete fortunati potreste avvistare dei caprioli che escono dal bosco.
P.P.S.: il nome del b&b è “Il richiamo del bosco” e si trova a Sala Baganza (PR)
P.P.P.S: ricordatevi che il lavoro nobilita l’uomo!
P.P.P.P.S: vi consiglio di soggiornare in questo magnifico posto indipendentemente dal baratto.

Europa

Da vedere almeno una volta nella vita……Amsterdam!

Ciao amici viaggiatori, siete mai stati ad Amsterdam?! Secondo me è da vedere almeno una volta nella vita per l’insieme di particolarità che racchiude. Come sempre ho fatto una toccata e fuga, sono partita da Bologna e sono atterrata a Dusseldorf dove mi attendeva la mia macchinina a noleggio. Ho optato per questa  soluzione perchè i voli Ryan Air sono parecchio economici, ma logicamente ci sono tante compagnie che volano direttamente sulla città olandese. Se avete intenzione di visitare solo la città la macchina non vi serve assolutamente, ma visto che ormai era a disposizione l’abbiamo sfruttata poi.

Tipica scena di Amsterdam: biciclette.

Il primo consiglio che vi do riguarda gli orari dei negozi e dei ristoranti poco fuori dal centro, sembra strano ma vi giuro che se arrivate di sera fate veramente fatica a trovare qualche posto in cui mangiare; sono dovuta ricorrere ad un panino confezionato acquistato in una stazione di servizio! Ci sono proprio rimasta male! 🙁
Il giorno successivo è iniziato con la visita ad uno dei più famosi musei. Il Van Gogh Museum; è affollatissimo e troverete sicuro un pò di fila da fare visto le meraviglie che contiene, armatevi di pazienza. Usciti da qui, rigorosamente a bordo delle nostre biciclette abbiamo raggiunto la casa di Anna Frank. Qui la fila per entrare può durare anche un’oretta, ma non potete perdervi questa visita, è un luogo così pieno di storia da far venire la pelle d’oca. Io mi sono commossa per essere sincera, infondo tutti noi a scuola abbiamo studiato la sua storia e vi assicuro che trovarsi dentro le 4 mura che ci sono state raccontate in un diario suscita sensazioni inspiegabili.Non lasciatevi spaventare dalla fila, ne vale davvero la pena.
Il paesaggio è davvero suggestivo, girare in bicicletta tra i canali ed i vari ponti è sicuramente un modo diverso di scoprire una città.
Guardatevi attorno mentre pedalate e vi renderete conto che tutto è arancione, gli olandesi sono davvero patriottici. Molto caratteristiche sono le case galleggianti, se volete provare l’ebrezza di dormirci non avrete problemi, alcune sono degli alberghi. Se volete mescolarvi agli abitanti invece dovete fare un giro nei mercatini delle pulci dove il nuovo e il vecchio si mescolano e visitare il mercato dei fiori.

Vista su uno dei tanti canali

Nell’immaginario collettivo Amsterdam viene associata agli zoccoli di legno ed ai tulipani, ma curiosando tra i vecchi negozi lungo i canali potrete trovare un ricordo diverso dalle solite etichette.
La piazza principale è Piazza Dam ed è interamente pedonale, nonchè punto di ritrovo dei giovani, mentre la chiesa più visitata dai turisti è Westerkerk che offre la possibilità di ammirare il centro storico dall’alto da una delle torri campanarie. E’ d’obbligo trovare un pò di tempo per visitare il Palazzo reale , nato inizialmente come municipio.
Se avete bambini con voi vi consiglio di continuare a pedalare e raggiungere il Nemo, un museo interattivo della scienza ospitato all’interno di un edificio in rame a forma di scafo progettato da Renzo Piano.
Troverete un intero quartiere chiamato “dei musei”, quindi non dovete far altro che individuare quello relativo ai vostri interessi.
Quando arriva l’ora del tramonto e la luce ambrata scende sui canali e sulle biciclette, l’atmosfera diventa magica, anche se in realtà tutti sanno che la città si anima e si trasforma durante la notte.
Uno degli aspetti che rende Amsterdam molto diversa dalle altre capitali europee è quello legato al sesso a pagamento. Nel quartiere a luci rosse si susseguono sexy shop e le famose “prostitute in vetrina” che con aria annoiata fanno cenno ai clienti. Il sesso a pagamento è presente in questa zona da tantissimo tempo, dovuto soprattutto alla presenza del porto e della popolazione marittima. Questo aspetto trasgressivo attira i turisti, ma se ci si comporta bene non si incappa in nessun pericolo, ma occorre sempre fare attenzione al portafoglio, non fare fotografie alle prostitute ed evitare le aree isolate. L’altro aspetto  completamente trasgressivo è quello legato alle sostanze allucinogene come i funghetti e tutta la realtà dei Koffieshop, ma le norme non sono poi così tanto diverse dagli altri paesi, qui la detenzione di droga è illegale come pure lo spaccio, infatti i koffieshop devono avere una legale licenza.

Uno dei più famosi coffeeshop della città

Diciamo che seppur presente, la città non è solo sesso e droga come spesso viene descritta. Amsterdam by night però non è solo trasgressione, ma si possono trovare tantissimi locali dove suonano musica classica e jazz dal vivo ed anche l’offerta cinematografica è sempre molto ricca.
dopo aver assaporato anche la vita notturna della città ce ne torniamo in albergo, visto che l’indomani ci aspetta una gita fuori porta.
Come detto precedentemente noi avevamo a disposizione una macchina, ma si trovano anche gite organizzate o ci si può spostare di pochi km in autobus o in tram per ritrovarsi in una zona completamente diversa.
Dopo aver imbarcato l’auto in una specie di traghetto, passano solo 15 minuti e ci ritroviamo in un “altro mondo” con campi fioriti e zoo.
Siamo arrivati nel quartiere di Zaanse Schans dove la fanno da padrone i mulini a vento; si percorre un cammino consigliato che porta  ad ammirare da vicino queste strane costruzioni, alcune delle quali sono aperte proprio per mostrare ai turisti come erano originariamente. Quasi tutti i mulini hanno un proprio nome, anche molto stravagante aggiungerei.

I mulini di Zaanse Schans

Se ne avete voglia potete fermarvi nel negozietto di zoccoli di legno ed osservare l’intero procedimento per la creazione di un singolo paio, partendo da un unico ciocco di legno.
Finita la visita siamo tornati in città e ci siamo concessi un giro col battello nei canali; questo è un must per chi viene ad Amsterdam, sia che venga fatto di giorno sia di notte.
Il tempo a nostra disposizione è finito perchè il giorno successivo saremmo ripartiti alla volta di Dusseldorf attraversando campagne sconfinate e paesini caratteristici.
Indicativamente vi ho descritto le cose che non potete assolutamente perdervi in una breve visita alla città olandese, poi dipende anche dal periodo da voi scelto…. uno dei migliori è senza dubbio quello che coincide con la fioritura dei tulipani, uno  spettacolo unico al mondo.
Amsterdam non è solo trasgressione, anche se molto spesso ci viene ” venduta” come tale…in ogni caso è da vedere almeno una volta nella vita.

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

PS: sono rimasta completamente affascinata dai parcheggi di biciclette a più piani!

Europa

La capitale più verde d’Europa : Oslo!

Hi guys, allacciate le cinture che si vola nella città in cui ogni 10 dicembre viene consegnato il Premio Nobel per la Pace….si va ad Oslo!
Stiamo parlando della capitale della Norvegia e sicuramente della capitale più verde d’europa.
Il mio tour è stato dedicato interamente alla città e alla sua parte storica perché come al solito avevo a disposizione solamente un week end, ma questa metropoli offre infinite possibilità a livello naturalistico.
Essendoci andata a fine aprile non ho avuto la possibilità di fare il giro tra i fiordi perché ancora non era iniziata la stagione, ma credo che sia di una bellezza unica, si tratta della vera particolarità della zona, quindi se il periodo in cui vi troverete lì sarà quello giusto non lasciatevi scappare questa opportunità. Per quanto riguarda le escursioni c’è veramente l’imbarazzo della scelta, in inverno è considerata la capitale mondiale dello sci ed in estate la scelta è ampia tra itinerari a piedi, in bici, in canoa, gite sul fiordo, ecc.
Come in tutte le città nordiche il costo della vita è abbastanza alto rispetto al nostro perchè è proporzionato ai loro stipendi, ma basta prendere qualche accorgimento per non spendere una fortuna. La città ha tantissime ore di sole infatti in giugno e luglio non fa mai veramente buio, ma il sole splende in cielo per più di 20 ore; infatti a fine aprile durante la mia visita la notte calava verso le 22:30.
Ma veniamo a noi, iniziamo con qualche dritta.

Sicuramente da vedere in quanto è il parco più famoso di Oslo è il complesso Vigeland, considerato l’opera d’arte di tutta una vita dell’omonimo scultore dove potrete ammirare circa 650 statue divise in vari gruppi scultorei. Altro museo famosissimo è il Museo Munch che sopita tantissimi lavori del celebre pittore tra cui il conosciutissimo quadro “L’urlo”.
I norvegesi sono molto attaccati alla tradizione e alle usanze e per comprenderle meglio potete visitare il Museo del folklore norvegese che fu il primo museo all’aperto ad essere inaugurato; infatti è composto da più di 150 edifici raccolti da ogni parte del paese e poi ricostruiti in questo spazio, si passa dalle  case coloniche alle capanne dei pescatori, dalle chiese ai magazzini proprio per dare un’idea completa della diversità del paese.

Poco distante, sempre nell’isola dei musei potete visitare il Vikingskipshuset ovvero “la casa delle navi vichinghe” che ospita addirittura una nave che faceva parte del corredo funerario di una regina. Oltre a quelli sopra citati ci sono tantissimi altri musei, poi dipende dai vostri interessi.Nella città è presente anche il Palazzo Reale e se siete appassionati del cambio della guardia fate in modo di essere in zona verso le 13:30.
Oslo non ha un vero e proprio centro storico con stradine piccole e intrecciate, invece è interessante la passeggiata sulla Karl Johans Gate, l’arteria principale della città con edifici esclusivi, negozi per gli acquisti e tanti hotel.
Anche per quanto riguarda la vita notturna Oslo offre un sacco di possibilità e invece per quanto riguarda la cucina dovete tassativamente mangiare il salmone norvegese, oltre naturalmente ad altri piatti tradizionali.
Per finire non dimenticate di vedere il trampolino da sci di Holmenkollen dove vengono realizzati dei salti pazzeschi e da lassù avrete un’ottima visuale della città dall’alto; per i più temerari c’è anche un simulatore di salto.

In questo breve week end come detto inizialmente non sono riuscita a spingermi oltre, ma mi piacerebbe poterci ritornare per godermi il lato naturalistico di questa città.
Vi è piaciuta la mia proposta?! Spero proprio di si.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

Una gemma del mar Egeo: Kos

Ciao amici, la voglia di caldo e di mare cresce sempre più, quindi anche oggi vi proporrò un week end al mare e più precisamente in Grecia.
Voliamo sempre con la Ryan Air da Bologna e atterriamo all’aeroporto di Kos qui prendiamo un pullman per arrivare in centro e poi ci dirigiamo verso il nostro hotel (come ormai saprete) prenotato precedentemente su booking, così non perdiamo troppo tempo.
In questa mia piccola vacanza sono con una mia amica e quindi anche questa destinazione è perfetta anche per sole donne.
Quest’isola è una gemma del mar Egeo ed è caratterizzata da acque cristalline e da antiche rovine ed ha una forma piuttosto allungata con un castello protetto da cinte murarie che si affaccia proprio sul  mare. Noi abbiamo deciso di scoprire l’isola per gradi, così il primo giorno abbiamo esplorato la zona del centro storico e quella limitrofa a bordo di una bicicletta fornitaci dal nostro hotel.

Il centro città è suddiviso in 4 aree archeologiche: quella del porto,quella occidentale,quella centrale e quella orientale. Personalmente la zona del porto è quella che mi ha colpito maggiormente, con l’antico muro di cinta, i tempi gemelli di Afrodite e l’antica Agorà……e comunque la vista sul mare aperto è strepitosa.
L’isola in passato fu colonizzata da svariate etnie ed è per questo che si respira un’atmosfera multietnica, un mix di monumenti classici, ellenistici, romani, turchi ed italiani.
” Giuro per Apollo medico e per Asclepio e per Igea e per Panacea e per tutti gli Dei e le Dee, chiamandoli a testimoni….”, se non siete medici non conoscete di sicuro queste parole, tranquilli, nemmeno io ne ero a conoscenza. Si tratta del giuramento di Ippocrate al quale si sottopongono i medici- chirurghi ed odontoiatri prima di iniziare la professione.

Platano di Ippocrate

Ippocrate fu un importante medico e filosofo, fondatore della medicina che nacque proprio in questa isola.
Di fronte all’entrata del castello si apre una piazza dove si trova un albero di storica importanza: Il Platano di Ippocrate che sembra avere 2500 anni e sotto il quale si dice insegnasse proprio il grande maestro. Questo luogo è oggetto di tantissime leggende, ma vi consiglio di farci una piccola visita, è un luogo ricco di storia.
Poco distante si può ammirare la piazza Eleftheria dove svetta la moschea Deftedar, segno delle storiche colonizzazioni che vi ho accennato prima.
Insomma un giorno intero ( e forse non basta) potete dedicarlo alla visita del centro città e la sera cenare in uno dei tipici locali sul lungomare.
Il giorno successivo abbiamo sostituito la bicicletta con un motorino in modo tale da poterci spingere più lontano, infatti siamo poi arrivate a Empros Thermes e cioè alle terme naturali dove l’acqua raggiunge temperature davvero elevate. Si tratta di una piscina naturale, un pezzo di mare delimitato.

Empros Thermes

Dopo questo bellissimo e particolare paesaggio, ci siamo fermate in alcune calette nelle vicinanze…insomma un’intera giornata all’insegna del mare finalmente!
La sera abbiamo cenato in un ristorante in centro, con dell’ottimo pesce ed uno dei piatti tipici: la moussaka.
E’ arrivato il terzo giorno e abbiamo di nuovo cambiato mezzo, oggi abbiamo noleggiato una macchina, così da poter raggiungere l’altro capo dell’isola. Percorrendo la strada costiera che offre dei paesaggi magnifici, siamo arrivate a Kardamena e ci siamo proprio godute un mare strepitoso.Dopo pranzo siamo ripartite ancora in direzione sud e abbiamo raggiunto Kefalos, qui vi consiglio di visitare Aghios Stefanos, l’isolotto di fronte alla costa dove sorge una deliziosa chiesetta bianca e blu.

 Strada facendo comunque troverete spesso delle aree archeologiche, molto suggestive sono quelle che si affacciano sul mare. Dopo qualche altra pausa in alcune calette meno turistiche e meno affollate abbiamo ripreso la strada di casa e prima di arrivare in hotel abbiamo visitato l’Asclepeion, il più importante monumento archeologico della città. Se siete veri appassionati di storia greca, non perdetevi il museo archeologico della città.
Il tempo a nostra disposizione è quasi finito…..una cena sul lungomare di Kos e poi un giro tra i vari locali, e domani mattina purtroppo si riparte!

Vi assicuro che è davvero un’ottima meta,  dove potrete trovare tutte le comodità, un mare splendido ed una grandissima dose di storia antica.
Al prossimo viaggio amici,
Viaggiatrice seriale.

Europa

Ibiza e Formentera…non solo divertimento, ma mare da favola!

Ciao amici, oggi vi proporrò un week end al mare e al sole visto che da noi il caldo ancora non vuole arrivare, io cercherò di portarvici almeno con la mente.
La compagnia aerea è sempre la Ryan Air e questa volta voliamo da Bologna a Ibiza; siamo io e due mie amiche…una vacanza solo donne!
Il periodo è metà maggio, quando il clima è comunque  caldo e ottimo per delle giornate di mare, ma ancora non è arrivata l’alta stagione con i suoi prezzi proibitivi e la grandissima massa di turisti, quindi l’ottimo connubio per gustarsi al meglio le due isole.
Io ho trascorso nelle isole spagnole 4 giorni pieni, dividendoli a metà tra Ibiza e Formentera.
Il giorno del nostro arrivo ad Ibiza l’abbiamo sfruttato per rilassarci dopo il viaggio in una spiaggetta vicino l’hotel, ci siamo lanciate alla scoperta di Ivissa con una passeggiata tra le piccole viette, fino ad arrivare nel centro storico della città fortificata che è stata un tempo una colonia fenicia. Merita sicuramente una visita la Cattedrale che domina dall’alto il porto della città ed è interessante perdersi nella fitta rete di stradine e piazzette che consentono di ammirare case popolari o vecchie dimore oggi trasformate in piccoli alberghi e ristoranti.

Girando e girando ci è venuta sete, così ci fermiamo in uno dei tantissimi locali per un aperitivo prima di cena…non sembra nemmeno di essere in quest’isola che ci è sempre stata descritta come l’isola della trasgressione; ci troviamo in una zona tranquilla a gustare un’ottima sangria mentre la brezza tiepida di metà maggio gioca con i nostri capelli. E poi giusto per entrare fino in fondo nell’atmosfera spagnola optiamo per una cena a base di paella.
Per il dopo cena non c’è che l’imbarazzo della scelta su quale locale frequentare…dipende un pò dai vostri gusti, c’è davvero di tutto.
Il giorno seguente ci imbarchiamo sul traghetto per raggiungere il paradiso: Formentera (devo ammettere che il fine di questa mio viaggio era proprio questa isola).
Appena sbarchiamo ci rendiamo subito conto della smisurata bellezza di questa piccola isola. Giusto il tempo di fare il check in in albergo e lasciare i nostri bagagli e siamo subito operative a cavallo di una bicicletta, pronte per scovare le spiagge migliori. L’isola è piccolina ma ci sono diversi sali e scendi e devo dire che con la scelta del mezzo di trasporto che abbiamo fatto la fatica si inizia a  sentire, ma così abbiamo la scusa buona per fermarci e rinfrescarci nelle acque turchesi.

Un mare così bello, se escludo quello della Sardegna e quello di Zanzibar non l’avevo mai visto e faccio davvero fatica a realizzare di essere così poco lontana da casa. La giornata trascorre tra bagni ( in mare) e veri e propri bagni di sole, interrotti solo dalla pausa pranzo in un carinissimo locale sulla spiaggia. Tirava una gustosa brezza che non ci siamo nemmeno rese conto che avevamo acquisito proprio parecchio colore, ma la nostra pelle ne ha risentito così siamo tornate in hotel, ma non volendo ancora far finire il pomeriggio, ci siamo concesse un bagno in piscina sul tetto dell’hotel; non pensate male, non era assolutamente un super hotel, ma era davvero carino e con ogni tipo di confort ed a un prezzo davvero buono; come vi ho detto prima ancora non era alta stagione. Formentera è molto più tranquilla di Ibiza e la movida presente nell’isola si vede all’ora del tramonto, quando tutti escono per andare a farsi un aperitivo…. è questo il vero momento di svago e non il fatto di albeggiare in discoteca come invece usa fare nell’altra isola; ma questo non vuol dire che mancano i locali, se vi piace la disco c’è anche quella,tranquilli!
Il giorno seguente decidiamo di cambiare mezzo di trasporto in modo tale da poterci spingere anche più lontano e decidiamo di noleggiare un’auto.La destinazione è sempre la stessa: una splendida spiaggia, ma nel tragitto abbiamo la possibilità di fermarci in alcuni punti panoramici da dove poter ammirare gran parte dell’isola in tutto il suo splendore.
Le tonalità dell’azzurro ci sono tutte, da quello velato e trasparente che permette di vedere il fondale fino al blu profondo del largo. Ci fermiamo anche in un faro ubicato in una parte estrema dell’isola proprio a strapiombo sul mare e ci avventuriamo anche alla scoperta di una grotta, entrando da una piccola fessura nella roccia e percorrendo un piccolo tratto scosceso ci troviamo poi davanti ad uno spettacolo magnifico: la maestosa potenza del mare aperto.

Il resto della giornata trascorre sempre tra bagni e chiacchiere e la sera è indicativamente simile a quella precedente; aperitivo e poi cena.
Il giorno seguente ritorniamo ad Ibiza con il solito traghetto e andiamo a visitare una zona che non avevamo visto: le saline. E’ un paesaggio davvero suggestivo quello che si presenta davanti ai nostri occhi, aiutato anche dal fatto che era l’ora del tramonto. E’ arrivata l’ultima sera e non potevamo non andare al famosissimo locale PACHA e così anche noi, come la maggior parte di turisti che sceglie quest’isola come meta delle proprie vacanze, trascorriamo una serata in una delle discoteche più famose del mondo!!!!
Questa è un’idea di viaggio alla scoperta delle isole Baleari non in alta stagione e soprattutto con un punto di vista molto più tranquillo e volto a scovare spiagge e calette meravigliose e relax, insomma una visione alternativa dell’isola della trasgressione per eccellenza.
Ma c’è veramente un’infinità di possibilità…. sta a voi cercare la vostra preferita; in ogni caso almeno una volta nella vita è da fare! 🙂
Al prossimo viaggio amici,
Viaggiatrice seriale.

PS: è un viaggio che potete fare tranquillamente anche solo donne.
PPS: fate caso al netto contrasto della caotica vita notturna con la pace mattutina che si respira nelle strade di Ibiza.