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leggende

Italia, Puglia

Vieste: la leggenda di Cristalda e Pizzomunno

Un modo alternativo per scoprire un territorio: quello attraverso le sue leggende.
Sono da poco tornata da Vieste, quindi – per i pochi che ancora non lo conoscessero – vi svelo il suo lato romantico.
La leggenda narra dell’amore fra due bellissimi giovani, il pescatore Pizzomunno e la bella Cristalda che pur essendo innamoratissimi non riuscirono a vivere la loro storia.
Le sirene infatti, gelose di questo amore, cercavano di attrarre il bel Pizzomunno ma fu proprio Cristalda ad essere catturata mentre attendeva sulla spiaggia il rientro del suo amato.
Condotta nei fondali marini perse la vita proprio davanti agli occhi di Pizzomunno che stava rientrando dalla pesca, il quale dal dolore rimase pietrificato.

Pizzomunno, Vieste

Il giorno successivo infatti i pescatori trovarono sulla spiaggia il bellissimo monolite bianco nel quale si era trasformato il giovane.
Come si suol dire “l’amore vince su tutto”, quindi ai due innamorati è concesso di incontrarsi solamente in una  notte d’agosto, una volta ogni cento anni.
Vi sembra di aver già sentito questa storia?!
Molto probabilmente è così, infatti viene raccontata anche in una canzone di Max Gazzè.
Alla prossima leggenda,
Viaggiatrice seriale.

America, Mondo

La leggenda sulla nascita di Playa Juanillo

Una leggenda direttamente dai Caraibi la volete ?!?
Bene, allora vi racconterò come nacque Playa Juanillo……
Si narra che, molti anni fa, dopo una forte tempesta, una sirena incontrò una nave senza direzione, occupata da un solo marinaio : Little John, un uomo duro, alto,forte e bello con barba e capelli rossi.
La sirena con le sue canzoni lo guidò fino a questa spiaggia dove incontrò un villaggio Taino; gli abitanti del villaggio lo accolsero a braccia aperte.

L’amore che Little Jonh provava per la sirena era così forte che decise di non ripartire e di stabilirsi in questa spiaggia.
La gente del villaggio non parlava inglese, ma Little John era così grato a tutti gli abitanti che sentiva il bisogno di comunicare con loro, così propose: “Potete chiamarmi Juanillo“.
Juanillo divenne molto famoso nel villaggio, aprì un ristorante dove tutti andavano a mangiare e soprattutto a far festa.
Dopo questo enorme successo, il capo del villaggio battezzò l’intera spiaggia Juanillo.
Detto questo vi garantisco che Playa Juanillo è una vera meraviglia,assolutamente da visitare.

Alla prossima leggenda,
Viaggiatrice seriale.

Europa

La leggenda di Anversa

Lo scorso fine settimana sono stata in Belgio e una giornata l’ho dedicata alla visita di Anversa.
Letteralmente il nome della città significa “lanciare la mano”o “mano tagliata” e sembra che derivi da un’antica leggenda.
Si narra che la città fosse controllata da un terribile gigante, Druoon Antigoon  che tagliava le mani ai marinai che dovevano approdare al porto e si rifiutavano di pagare un salato pedaggio.
Un giorno un legionario romano, Silvius Brabo lo sfidò a duello e riuscì a vincere tagliando una mano all’enorme mostro e gettandola poi nel fiume Schelda.
Da questo episodio deriva il nome Hand-Werpen.

In città troverete diverse testimonianze di questa vicenda, a partire da una grande fontana con statua di un gigante con una sola mano al centro della piazza principale;la vera chicca però sono dei biscottini a forma di mano mozzata che troverete solamente in questa città e che sono davvero ottimi….non perdeteveli.
In un’altra zona invece potrete trovare una scultura di una mano mozzata ,così grande che è possibile sedersi sopra ed infine non mancano gli squisiti cioccolatini sempre a forma di mano.

Diciamo che la leggenda ha dato i suoi frutti!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

La leggenda sulla nascita di Paxos

Quest’estate ho avuto la fortuna di visitare Paxos (o Paxoi) e ne sono rimasta letteralmente colpita.
Da dove sarà emersa tale bellezza?
Per rispondere a questa domanda, essendo in Grecia, dobbiamo attingere per forza di cose alle leggende e alla mitologia! 🙂
Si dice che Nettuno, dominatore dei mari, volendo creare un’isola bella e pacifica, lontano dagli altri dei e uomini per dimorare insieme alla sua amante Amfitrite batté il suo tridente con forza sull’estremo punto di Corfù e si formò Paxos.
Con la botta però perse il suo tridente, che fu ritrovato più tardi dai paxani i quali lo trasformarono nel loro emblema.

Tutte le isole dello Ionio infatti hanno un emblema distinto.
Una volta creata l’isola di Paxos, si radunarono nelle vicinanze delfini,gabbiani e altri uccelli del mare e la regione si riempì di vita. Molto più tardi si accolsero pochi pastori e si formò il primo nucleo edilizio dell’isola.
La leggenda tramanda questa storia,ma resta il fatto che l’isola è qualcosa di meraviglioso, le sue acque sono così cristalline da potersi specchiare….quindi forse Nettuno ci ha realmente messo lo zampino! 🙂
Non mi resta che invitarvi a vedere tale bellezza con i vostri occhi.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

La leggenda del mostro di Loch Ness

E’ ora di aggiungere del materiale alla categoria “leggende” e non c’è niente di meglio di Nessie.
Non la conoscete?!Impossibile!
Se vi dico Scozia, vi viene in mente niente?
Sto parlando dell’abitante del lago di Loch Ness secondo molte persone.
Credo che tutti voi abbiate sentito parlare del mostro di Loch Ness, anche se ancora oggi non ne abbiamo avuto conferma.
Fu negli anni ’30 che si sviluppò il tutto,(anche se il primo avvistamento sembra risalire al 565) molte persone dissero di aver avvistato nel lago uno strano oggetto,forse un animale, addirittura un mostro con tre gobbe e un collo davvero lungo.

Con il passare degli anni le versioni cambiarono, gli animali avvistati furono anche 2 o 3…..ma mai in modo chiaro.
Vennero scattate anche delle fotografie, considerate false poi negli anni……diciamo che c’era chi si ingegnava nella costruzione di Nessie! 🙂
Io sono stata al lago ma per mia sfortuna non ho visto altro che un bel paesaggio.
Resta indiscusso il fatto invece che la leggenda del mostro di Loch Ness abbia creato un gran afflusso turistico alla zona….perché trovarlo realmente?!
Se andate in Scozia è sicuramente una tappa obbligata, ma non andate con troppe speranze!
Viaggiatrice seriale.

Europa

La leggenda di Molly Malone a Dublino

Paese che vai, leggenda che trovi (lo so non era proprio così, ma fa al caso mio)!
Parlando di Dublino, la storia con qualcosa di reale  o la leggenda (ancora non è ben chiaro) parla di una pescivendola diventata famosa in tutto il mondo.
Lei era Molly Malone e vendeva cozze e vongole con il suo carretto di giorno e sembra si trasformasse in prostituta la notte;ebbe una tragica fine, morì a soli 30 anni a causa di un’altissima febbre.

Non si sa per quale motivo, ma gli irlandesi la presero così a cuore che le fu dedicata anche una canzone che si sente in quasi tutti i pub o addirittura prima delle gare sportive.
Se andate a Dublino la sentirete nominare senza ombra di dubbio e incontrerete anche la statua che la raffigura con il suo carretto in Grafton Street.
Se fate un saltino in Irlanda e più precisamente a Dublino fermatevi per una foto!
Alla prossima leggenda,
Viaggiatrice seriale.

Europa

La leggenda di Ganimede e dell’aquila

Posto che vai, leggenda che trovi.
Lo so il proverbio non era proprio così, ma questa è la mia versione! 🙂
Anche Zurigo ne ha una e ve la racconto subito.
In realtà non è perfettamente legata alla città,bensì ad una scultura che potrete ammirare.
La leggenda narra che Giove si fosse invaghito di Ganimede, figlio del re di Troia e si trasformò in un’aquila per rapirlo e portarlo con sé sull’Olimpo.

L’artista Hermann Hubacher cercò di interpretare a modo suo questo mito e realizzò una scultura raffigurante un ragazzo insieme ad un’aquila.
Quest’opera venne terminata nel 1952 e potrete ammirarla sulla terrazza che si affaccia sul lago.
Alla prossima leggenda,
Viaggiatrice seriale.

Europa

La leggenda delle due sirene

Ogni luogo che visitiamo ha una storia antica, io cerco sempre di scoprire qualcosa di più, meglio se è una leggenda.
Varsavia mi ha regalato davvero una bella storia.
Si dice infatti che c’erano due sirene sorelle che decisero poi di prendere strade differenti.
Una andò a Copenaghen e l’altra dopo aver abbandonato il mare risalì il fiume Vistola e si riposò in una spiaggia di Varsavia dove venne ben accolta dagli abitanti che erano soliti fermarsi ad ascoltare la sua bella voce.

Arrivò un giorno però in cui tutto questo finì e la sirena venne rapita da un mercante avido.
Tutti i cittadini si impegnarono per liberarla, così da quel giorno la creatura marina difese la città armata di spada e scudo in segno di riconoscenza.
La statua della Sirena infatti è l’emblema della città e si trova in Piazza del Mercato.
Alla prossima leggenda,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Marche

Mercatini di Natale: Candele a Candelara

Anche quest’anno ritorna l’appuntamento con Candele a Candelara: il primo mercatino natalizio italiano dedicato alle candele.
Questo oggetto non è stato scelto a caso, ma è profondamente legato con il paese stesso – ed anche il suo nome – infatti una leggenda racconta che un signore di Pesaro, volendo costruire un castello in questa zona, fece accendere tre candele in tre posti diversi del borgo.
nel luogo in cui non si fosse spenta, egli avrebbe costruito il suo castello e così fu.
Il luogo infatti era proprio quello in cui oggi sorge il castello e la borgata intorno.

Da più di due secoli le candele fanno parte del borgo, tanto che sono state inserite nello stemma del paese.
Tornando al mercatino, è veramente differente dagli altri, infatti prevede due spegnimenti al giorno dell’energia elettrica ed in questo lasso di tempo tutto il borgo viene illuminato solamente dalle fiamme delle candele:un momento impedibile.
Considerando l’enorme successo delle scorse edizioni, quest’anno l’appuntamento sarà per ben 8 giorni:28-29 novembre 5-6-7-8-12-13 dicembre.

Ci troviamo in un paesino delle Marche, in provincia di Pesaro-Urbino molto amato anche dai camperisti: proprio per questo motivo vengono allestite delle aree dedicate.

Il biglietto d’ingresso ha un costo di 2,50 €.
Se volete vedere un mercatino diverso dai soliti dovete andarci!
Alla prossima festa,
Viaggiatrice seriale.

Italia, Puglia

La Grotta della Poesia e la leggenda che ne ispirò il nome

Ci sono luoghi nel mondo di una bellezza straordinaria,amplificata forse dalla loro semplicità.
Durante il mio ultimo weekend ho avuto la fortuna di ammirarne uno.
Ero in Salento e una volta arrivata a Melendugno, in provincia di Lecce,fra Torre dell’Orso e San Foca mi sono messa alla ricerca di Roca Vecchia per ammirare la Grotta della Poesia.
In realtà il vero nome sarebbe Grotta Posia ovvero sorgente d’acqua dolce.
Si tratta di una grotta di origine carsica a cui è crollato il tetto, collegata al mare attraverso un canale percorribile a nuoto o con una piccola imbarcazione.
Vi garantisco che è stato amore a prima vista.
Già dall’alto potete distinguere il perimetro circolare ben delimitato e guardando con più attenzione vedrete l’acqua di un azzurro così cristallino che sembra finto.

Viene voglia di tuffarsi già dall’alto, non sto scherzando,ma è meglio scendere un po’ e gettarsi in acqua gradualmente, anche se non mancano persone che si tuffano da una certa altezza.
Credo che in piena estate sia un po’ troppo affollata, ma Settembre è stato il momento giusto per poterla apprezzare al meglio….per fortuna!
Immaginate una grande piscina naturale con acqua limpidissima,ecco cosa troverete.
Vi starete chiedendo il perché del suo nome immagino.

Beh, la spiegazione è molto semplice; la leggenda narra che una bellissima principessa amasse particolarmente fare il bagno nelle acque della grotta, la notizia si diffuse così in fretta che poeti provenienti da tutto il sud Italia si riunirono proprio qui per comporre versi ispirati alla sua bellezza.
Oltre alla leggenda,anche la storia è strettamente legata a questo luogo; nel 1983 vennero ritrovate iscrizioni messapiche sulle pareti a dimostrazione che la grotta fu un luogo di culto.
Se siete in zona è una tappa che non potete saltare!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.