Author

elisa

America, Mondo

La mia vacanza a Cuba in breve

E’ febbraio e il mio primo “viaggione” dell’anno l’ho già fatto.
Dove sono stata??!!! A Cuba!
Devo ammettere che questa volta la scelta della destinazione non è stata mia, ma sono tornata a casa davvero soddisfatta.
Forse è proprio vero che è il momento giusto per visitarla, prima che cambi troppo.
Noi abbiamo avuto poco tempo a disposizione, una sola settimana ma abbiamo cercato di sfruttarla al meglio.
In aeroporto ci attendeva la proprietaria dell’appartamento in cui soggiornavamo a L’Avana e in taxi, dopo circa 20-25 minuti abbiamo raggiunto la nostra meta: Malecon, la zona sul mare.
Premetto che io sono astemia:appena entrati in casa abbiamo avuto giusto il tempo di appoggiare i bagagli che ci sono stati offerti rum e sigaro.
Accoglienza perfetta se non fossero state le 23 circa,provati da un viaggio di più di 9 ore,praticamente a digiuno!!!
L’inizio è stato promettente.
La mattina successiva a bordo di un coco-taxi (un specie di apetto,dove al posto del cassone c’è una specie di grossa palla da bouling che ospita i passeggeri) abbiamo raggiunto il centro de L’Avana e abbiamo iniziato la nostra visita,subito rapiti dalle meravigliose auto anni 50 che invadevano la strada.

Giornata intera alla scoperta della città e sosta in uno dei grandi hotel per prenotare l’escursione per il giorno successivo.
L’indomani infatti a bordo di un pulmino con altre 11 persone siamo partiti alla volta di Vinales per ammirare le meravigliose piantagioni di tabacco,vedere con i nostri occhi come prende forma un sigaro e fare un’escursione – prima a piedi e poi in barca – nelle grotte della zona.

Giusto il tempo di ritornare in città e scoprire che il nostro volo per Cayo Largo sarebbe partito alle 4 del mattino successivo.
Senza perderci d’animo non siamo tornati a casa per niente,siamo rimasti in centro per cena e siamo finiti dentro casa – o meglio nel terrazzo – di una famiglia locale.
Mi sono gustata un’aragosta strepitosa!
Ah giusto, non vi avevo ancora detto che l’aragosta è il piatto tipico e si trova ovunque a prezzi davvero buoni.
Come previsto da programma la sveglia per farci fare l’alzataccia è suonata all’ora prevista  e il nostro passaggio è arrivato puntuale per accompagnarci all’aeroporto  dei voli domestici.
Fortunatamente non abbiamo paura di volare e nemmeno degli aerei piccoli, ma alcuni dei passeggeri del volo non si sono fatti 35 minuti tranquilli: tutt’altro!

Toccata terra di nuovo a Cayo Largo era già tutto organizzato,dopo averci divisi in gruppi in base ai nostri resort ci hanno accompagnato in pullman e da qui è iniziata la vacanza di mare.
Quattro giorni di puro relax nel mare caraibico, con un tempo bellissimo – per fortuna, considerando che le previsioni prima di partire davano sempre brutto tempo -.
Il mio primo compleanno al mare!!!!Che bellezza! 🙂
Un giorno abbiamo fatto un’escursione in catamarano, giusto per spezzare un po’: snorkeling, bagni magnifici, visita all’isola delle iguane e cena a base di aragosta al tramonto…..ve lo consiglio davvero.

Come tutte le cose belle, anche questa pace è finita,così in un giorno abbiamo preso sia il volo interno per tornare a L’Avana sia il volo per tornare a casa, intervallati però da un giro in centro con bagagli annessi.
Questo è veramente un brevissimo riassunto,giusto per invogliarvi un po’ a scoprire Cuba….presto vi svelerò anche tutti i dettagli.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Uncategorized

Viaggi & natura: come regalare un albero

Buon pomeriggio viaggiatori, come ben sapete per me i soldi meglio spesi sono quelli in viaggi, non c’è ombra di dubbio!
Oggi però voglio parlarvi di una cosa molto carina, che ho trovato per caso.
Se dovete fare un regalo avete sempre l’idea pronta o come me non sapete da che parte iniziare?
L’idea è davvero alternativa:regalare un albero.
Non sto parlando di un albero da acquistare in un vivai,ma online.
Treedom è un progetto davvero interessante che si occupa di riforestare zone che ne hanno davvero bisogno.
Collegandosi al sito potete dare il vostro contributo.
Oltre ad essere una nobile causa, è divertente perchè potete continuamente tenere monitorato il vostro albero e soprattutto è un regalo insolito.

E’ come un’adozione a distanza di un albero, con  solo un contributo iniziale.
Dovete solo scegliere la specie e un contadino pianterà l’albero con il vostro nome e se ne prenderà cura; l’albero sarà fotografato e potrete vederlo sul vostro profilo tramite google maps.
Io ad esempio ho utilizzato questo meraviglioso progetto per fare un regalo di San Valentino davvero insolito….al posto di fiori un albero!
C’è quindi la possibilità di farlo anche come regalo, il destinatario riceverà una cartolina con il codice relativo all’albero piantato e potrà seguirlo a suo piacimento.
Sono stata davvero affascinata da questo progetto, se dovete fare un regalo prendetelo in considerazione visto che è anche un modo per aiutare il nostro bellissimo pianeta.
Anche questo è un viaggio:sono volata virtualmente in Camerun per controllare il mio albero! 🙂
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

Una mattinata per scoprire Gand

Il Belgio per me è uno scrigno pieno di tesori.
E’ piccolo,ma possiede tantissime bellezze…per non parlare poi della vicinanza con altri stati:in un baleno si arriva ad Amsterdam,Parigi,Londra.
Mi ritengo fortunata,una mia cara amica vive lì e ogni tanto mi fa scoprire una nuova chicca.
L’ultima volta sono andata a trovarla per il suo compleanno e anche in quell’occasione ne ho approfittato:è stata la volta di Gand.
Per praticità abbiamo raggiunto la cittadina in treno, così da arrivare subito in centro e non diventare matte per cercare il parcheggio.
Appena uscita dalla stazione credevo di aver sbagliato città e di essere in Olanda:una marea di biciclette parcheggiate attendevano i propri proprietari.

Bici parcheggiate fuori dalla stazione

Stranamente la stazione del treno non si trova in centro,così per raggiungere il fulcro della vita si può fare una bella passeggiata di circa 25 minuti o prendere un bus.
Temerarie abbiamo optato per la prima scelta e passo dopo passo siamo entrate in sintonia con Gand.
Ah, precisiamo subito che Gand e Gent sono la stessa città..cambia solo la lingua! 🙂
Diciamo che l’uggiosa mattinata di gennaio non ha proprio reso memorabile la mia visita,di sicuro con un bel sole tutto assume un altro aspetto.
Prima di raggiungere il centro storico si percorre una lunga via pedonale pienissima di negozi di tutti i gusti,giusto per iniziare con un po’ di shopping.
La mia visita non è stata dettagliata,non sono entrata in nessun museo ma mi sono limitata ad ammirare la città dall’esterno.
Gli edifici sono davvero caratteristici e delle case si nota solamente la facciata anteriore.

Il mio posto preferito è senza dubbio su uno dei ponti che attraversa il canale, dal quale ammirare il riflesso delle case nell’acqua…davvero romantico.

Casette sul canale

Dovete sapere che Gand ha un glorioso passato industriale, e vantava un grosso porto industriale.
Nella storia di una delle più antiche città del Belgio, hanno grande importanza le gilde, ovvero le corporazioni create per tutelare gli appartenente ad una stessa categoria professionale.
Con il passare del tempo l’attività principale della città si è trasformata, fino a diventare  ai giorni nostri una grande città universitaria; anche per questo motivo i localini carini e i ristoranti non mancano.

Parlando di monumenti, l’attenzione viene catturata senza ombra di dubbio dalle 3 torri che sovrastano la città: quella del Belfort (campanile), quella della Cattedrale di San Bavone e quella della chiesa di San Nicola.
I 3 campanili medievali sono allineati nel centro storico.
Vi consiglio una visita alla Cattedrale di San Bavone, l’edificio religioso principale della città dove non dovete assolutamente perdervi il Polittico dell’Agnello mistico dei fratelli Hubert: per vedere l’originale il biglietto ha un costo di 4 € e gli orari sono ridotti,se non combaciano con la vostra visita potrete comunque ammirare una copia.
Il grande edificio ospita anche una cripta e altre notevoli opere.
Il Belfort invece è considerato uno dei campanili più belli d’Europa ed è il simbolo dell’autonomia e dell’indipendenza di Gand.

Il Belfort

Quasi tutti gli edifici della città delle Fiandre rappresentano una bellissima dimostrazione dello stile gotico.
Vi consiglio di fare una passeggiata fra le vie in acciottolato,magari sbirciando nelle vetrine dei negozi di antiquariato o fermandovi per dare da mangiare alle anatre.
Se anche voi come me amate particolarmente il canale, vi avviso che potreste ammirarlo in condizioni differenti:durante il tramonto con i riflessi dorati delle case, atmosfera romanticissima oppure solcato dalle squadre di studenti che vanno in barca durante il weekend creando un’atmosfera molto più vivace e giocosa.

Anversa e Bruges rubano un po’ la scena a Gand, ma se fate un tuor delle Fiandre vi assicuro che vale la pena farci una visita.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

America, Mondo

Cosa evitare a L’Avana

Due settimane fa ero ancora in territorio cubano, oggi invece mi ritrovo qui a scrivere qualche consiglio per non farvi commettere errori in un eventuale viaggio alla scoperta di questa bellissima isola.

Diciamo che i miei consigli non sono proprio dei must (solo uno), ma vi agevolerebbero il viaggio.
Come prima cosa parliamo del bagaglio.
In Italia (purtroppo) siamo abituati a delle attese per il ritiro dei bagagli, ma vi assicuro che io non ho mai aspettato tutto quel tempo.
Dopo un volo lungo e stancante si ha solamente voglia di uscire all’aria aperta e invece io sono stata circa un’ora (non sto esagerando) ad attendere il mio bagaglio.
Non so dirvi se sono stata sfortunata io oppure funziona sempre così.
Il colmo è che avevo come bagaglio uno zainone che potevo tranquillamente imbarcare come bagaglio a mano, ma per via dei liquidi ho deciso di mettere in stiva; stessa cosa per il mio compagno di viaggio che viaggiava con un trolley a mano.
Il mio consiglio quindi è di viaggiare con il bagaglio a mano se non vi trattenete per più di una settimana, tanto gli indumenti richiesti sono estivi e non vi richiederanno una super valigia! 🙂
Il secondo consiglio riguarda la scoperta de L’Avana.
In linea generale sono contraria ai tour organizzati, ma spesso (soprattutto quando ho davvero poco tempo) cedo al tour in bus della città con l’audioguida.
Quando i tempi sono davvero serrati cerco sempre di “prendere” il più possibile e questa è una soluzione.
Per quanto riguarda L’Avana però secondo me non ne vale la pena, la bellezza della città si trova nella parte vecchia, mentre il bus fa praticamente il giro dei maggiori hotel e arriva fino ad un circo: mi sembra un po’ fuori tema.
Il mio consiglio quindi è di evitare il giro in bus.
L’ultimo accorgimento l’avrete già sentito da tantissime persone, ma una volta in più non fa mai male.
Parlando di Cuba inevitabilmente si parla di sigari.
Non comprate mai (soprattutto dai venditori in strada) scatole di sigari già chiuse, potreste pagare una fortuna e ritrovarvi all’interno delle vere e proprie cianfrusaglie.
Decidete che marca comprare,guardate i sigari con i vostri occhi e indicate la scatola che volete, il venditore la chiuderà e vi apporrà il sigillo di garanzia: solo in questo modo potete stare tranquilli.
Ecco tre piccoli accorgimenti che potranno esservi d’aiuto.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.
America, Mondo

Cosa sapere prima di partire per Cuba

Cuba è una meta molto ambita e forse adesso lo è ancora di più, per il semplice fatto che la sua autenticità svanirà a poco a poco, per questo sarebbe giusto visitarla il prima possibile.
Per recarsi sull’isola del Che dovete prima conoscere la documentazione richiesta.
Se vi affidate ad un’agenzia viaggi siete liberi da ogni pensiero, se invece siete dei “fai da te” dei viaggi, proprio come me, dovrete muovervi autonomamente.
E’ necessaria un’assicurazione sanitaria che potrete stipulare con il vostro assicuratore di fiducia o anche su internet (io vi consiglio quella di Axa online, da questo sito risparmierete il 10%).
E’ necessario avere l’indirizzo dell’hotel o casa particular in cui soggiornerete (almeno la prima notte).
E fin qui nulla di troppo complicato direi.
La cosa particolare di Cuba è il visto,ovvero la TARJETA DEL TURISTA (O VISA).
Potete procurarvela tramite un’agenzia viaggi o come ho fato io affidarvi ad un’agenzia online che con un piccolo sovrapprezzo ve la spedirà a casa.
Il visto ha un costo di 25 € ed è necessario, ve lo chiederanno già al momento dell’imbarco, poi una volta arrivati a Cuba ai controlli tratterranno una parte, mentre l’ultima parte dovrà essere consegnata al momento del check-in per il rientro, quindi state attenti a non perderla.

Io sono tornata ieri da Cuba e questa è stata la prassi, poi c’è anche chi dice che si può fare in aeroporto, ma io per non rischiare vi consiglio di muovervi per tempo.
La moneta cubana è il CUC ed è molto difficile prelevare dagli sportelli ATM, quindi dovete portarvi tutti i soldi che ritenete necessari in contanti e cambiarli una volta arrivati sull’isola, o subito in aeroporto o nei vari change.Non potete fare affidamento sulle carte di credito, se non esclusivamente all’interno dei resort.
Fate attenzione perché i CUC si dividono a loro volta in quelli turistici (1 CUC vale quasi 1 €) e in quelli locali che valgono molto meno;occhio ai resti!
Fatte tutte queste cose siete pronti per partire!!!
Viaggiatrice seriale.

America, Mondo

Come utilizzare internet a Cuba

Sono tornata solo ieri da un bellissimo viaggio a Cuba e le cose da raccontarvi sono veramente tante, così ho deciso di iniziare con calma e con un argomento caro a molti:la connessione internet.
Avevo sentito dire che sull’isola era un po’ complicato trovare il wi-fi, ma fin quando non ti ci ritrovi in prima persona non riesci a comprendere bene la situazione.
Allora, internet è presente, ma è un po’ più complicato connettersi che altrove.
Praticamente nessun edificio possiede un wi-fi gratuito al quale collegarsi, se una persona ha bisogno di internet la deve pagare.
In commercio si acquistano delle specie di schede/ricariche  telefoniche, chiamate TARJETE DE NAVEGACION sulle quali trovate due codici da grattare: uno è per il login e l’altro è la password.
Andate a ricercare la rete wi-fi ed inserite i due codici ed il gioco è fatto.

Le tarjete possono essere da 30 o da 60 minuti (1 e 2 CUP) e non dovete per forza consumare tutto il traffico in un’unica volta.
Se avete intenzione di interrompere la connessione, basta andare su safari e digitare 1.1.1.1, vi uscirà la stessa schermata dell’inizio che vi indicherà quanti minuti avete utilizzato.

A L’avana è facilmente intuibile dove si trovano le aree predisposte, vedrete una moltitudine di persone fuori da un edificio con tablet, cellulari e portatili; nei resort invece molto spesso la zona dedicata è quella della hall.
Devo ammettere che con la scusa della difficile connessione ho diminuito notevolmente l’utilizzo di dispositivi elettronici e mi sono goduta appieno la vacanza, ma è logico che per svariate esigenze in qualche modo è bene potersi connettere.
Adesso che ho rotto il ghiaccio, non mi resta che raccontarvi l’intero viaggio….
Viaggiatrice seriale.

Europa

Come raggiungere l’aeroporto di Charleroi dal centro di Bruxelles

Ogni tanto mi risveglio da quel mondo fatto di bellissimi racconti di luoghi visitati,ristoranti e musei e ritorno molto più concreta e pratica, pensando alle cose necessarie.
In questa categoria rientra senza ombra di dubbio il trasporto da un aeroporto al centro città o viceversa.
Questa volta vi parlerò di come comportarsi a riguardo a Bruxelles.
L’andata è stata molto comoda, mi è venuta a prendere la mia amica in macchina in aeroporto…meglio di così! 🙂
Al ritorno invece, partendo da un hotel in centro a Bruxelles per arrivare all’aeroporto di Charleroi il tragitto è stato il seguente:
-raggiungere la stazione Bruxelles Midi  con una metro
-seguire le indicazioni per lo shuttle
-uscire dalla stazione, attraversare la strada e attendere lo shuttle alla fermata.

Io ho viaggiato con Brussels City Shuttle (qui il sito), facendo il biglietto online pagherete 14€, se invece lo fate direttamente al momento della partenza il costo è di 17 o 18 €.
Dopo un’oretta di viaggio sarete a Charleroi.
Le partenze sono ogni 20/30 minuti.
Facile e comodo,non trovate?!
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

America

Fuga ad Alcatraz

Siete mai stati ad Alcatraz?!
Io per fortuna si e ne sono davvero contenta.
Durante il mio tour in California, dopo aver ammirato la città di San Francisco in tutto il suo splendore, mi sono presa una giornata per visitare il famosissimo carcere di sicurezza.
L’isola è raggiungibile solo a bordo di un battello, così ne ho preso uno dal molo 39 del Fisherman’s Wharf.
E’ famoso a livello mondiale proprio perchè ritenuto il carcere di sicurezza assoluto, da dove nessuno sarebbe mai evaso.
Inizialmente era solo una piccola isola su cui venne costruito un faro per l’aumento del traffico marittimo, poi solo nel 1934 divenne il carcere di massima sicurezza,sfruttando la posizione e la conformità geologica.

Venne soprannominato anche The Rock (la roccia), proprio perchè quasi interamente composto di questo materiale.
Ne abbiamo sempre sentito parlare e tutti abbiamo visto il film, ne sono sicura….ma trovarsi lì è totalmente diverso.
L’audioguida vi accompagna in tutto il percorso, dai lunghi e freddi corridoi, alla mensa, passando per il campetto per “l’ora d’aria” fino ad arrivare alle celle standard e a quelle di massimo isolamento.

Qui venivano mandati i criminali peggiori o coloro che avevano tentato di evadere dagli altri istituti; le celle erano singole e di ridotte dimensioni.
Ve ne sono alcune con ancora degli oggetti personali che i detenuti potevano tenere, tipo quadri, poster o strumenti musicali.

Il non rispetto delle regole veniva punito con l’isolamento,al freddo e al buio per diversi giorni.
Criminali e gangster famosi furono imprigionati qui, primo fra tutti Al Capone.
Inutile girarci intorno, il momento più interessante è il racconto nei minimi particolari dell’evasione di 3 detenuti che con un semplice cucchiaio riuscirono a scavare un tunnel dalle proprie celle e crearono dei manichini che lasciarono sui letti per ingannare le guardie.

Pensare di arrivare fino alla spiaggia di San Francisco a nuoto, gettandosi in quelle acque gelide è quasi impossibile…ma evidentemente qualcuno c’è riuscito.
Alcuni ritengono che oggigiorno Alcatraz sia diventato solamente un luogo prettamente turistico,senza un’anima….io credo invece che una visita al carcere di massima sicurezza valga la pena.
Vedrete l’ufficio delle guardie e vi renderete conto che non erano tanto tutelate e al sicuro,se la situazione si fosse messa in un certo modo sarebbe state spacciate.
La prigione fu chiusa definitivamente il 21 marzo del 1963, dopo essere stata controllata da ben 4 direttori.

Oggi è un museo,ma è anche la casa di tanti gabbiani e di meravigliosi fiori…..il rovescio della medaglia.

Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.

Europa

La leggenda di Ganimede e dell’aquila

Posto che vai, leggenda che trovi.
Lo so il proverbio non era proprio così, ma questa è la mia versione! 🙂
Anche Zurigo ne ha una e ve la racconto subito.
In realtà non è perfettamente legata alla città,bensì ad una scultura che potrete ammirare.
La leggenda narra che Giove si fosse invaghito di Ganimede, figlio del re di Troia e si trasformò in un’aquila per rapirlo e portarlo con sé sull’Olimpo.

L’artista Hermann Hubacher cercò di interpretare a modo suo questo mito e realizzò una scultura raffigurante un ragazzo insieme ad un’aquila.
Quest’opera venne terminata nel 1952 e potrete ammirarla sulla terrazza che si affaccia sul lago.
Alla prossima leggenda,
Viaggiatrice seriale.

Europa

Cosa vedere a Zurigo in due giorni

Mia cara Zurigo, ci siamo lasciate una settimana fa, quindi è arrivato il momento di raccontare la nostra storia.
Cara nel senso di piacevole ma soprattutto costosa!
Ero già stata  in Svizzera e sapevo che i costi erano davvero alti, ma quando ti trovi a dover fare i conti con panini che costano più di 10 € fa ancora più brutto!
E’ proprio per questo motivo che abbiamo deciso di fare un viaggetto breve e abbiamo approfittato del capodanno visto che non si sa mai cosa fare.
Siamo partiti il 31 sera da Venezia per tornare il 2 pomeriggio.
Abbiamo volato con la compagnia di bandiera Swiss Air e devo dire che se guardate per tempo troverete degli ottimi prezzi, considerando che io l’ho trovato per capodanno.
In Svizzera c’è il franco svizzero (CHF), non occorre cambiare la valuta già dall’Italia, potete farlo anche all’aeroporto: proprio qui ho visto una cosa che mi piace tantissimo (e che non avevo mai visto da nessun’altra parte), al posto del solito change potete fare il tutto direttamente da soli, o meglio con una macchina. Troverete delle specie di bancomat, digitate la vostra lingua, inserite tutte le banconote che volete cambiare e in men che non si dica avrete i franchi a disposizione.
Il collegamento con il centro città è davvero perfetto, potete prendere il tram o anche il treno (ve lo spiego qui ).
Ed ora veniamo a noi: che fare in due giorni?
Senza ombra di dubbio la parte più interessante e affascinante è la città vecchia.
Visitate Fraumunster, la chiesa famosa per le 5 vetrate dipinte da Marc Chagall davvero emozionanti.

Attraversando il ponte raggiungete la cattedrale ( Grossmunster) che con le sue due torri e forse il simbolo della città; fate un giro dell’edificio guidati da dei grossi pannelli tradotti in diverse lingue che vi aiuteranno a capire le varie opere.

Una volta finito il giro vi consiglio di salire sulla torre (il biglietto costa solo 2CHF) da dove potrete ammirare l’intera città dall’alto: uno scenario bellissimo.

Affrontate la piccola salitina sulla sinistra e raggiungete la Chiesa di San Pietro che vanta un guinnes; possiede l’orologio con il quadrante più grande d’Europa

Arrivati qui siete vicinissimi al Lindenhof, il centro di un vecchio castello romano, più precisamente un’altura della città,facilmente raggiungibile dalla quale godere di una splendida veduta sul fiume e sul lago.
Se siete appassionati di scacchi potreste approfittarne per fare una partitina con quelli giganti!

Aggiratevi per le piccole e tortuose stradine che vi regaleranno degli scorci unici e indescrivibili.
Se volete avere unna panoramica generale sulla storia della Svizzera vi consiglio di recarvi al Museo nazionale Svizzero.
Cambiando zona, non potrete resistere al fascino del Lago di Zurigo e del Fiume Limmat, se è una bella giornata fermatevi sulle sponde anche per mangiare volendo e date un’occhiata alla scultura di Ganimede e dell’aquila.

Totalmente diversa è la zona nuova della città, impossibile non percorrere la Bahnhofstrasse, la via con il maggior costo al metro quadrato d’Europa: vi troverete a passeggiare di fianco alle vetrine più prestigiose, non mancherà nessuna firma all’appello (beh, chi può potrebbe anche fare un po’ di shopping…io nemmeno con il pensiero)!

Degno di nota è senza dubbio il Teatro dell’Opera, davvero molto bello.

Se riuscite vi consiglio di andare ad uno spettacolo,io purtroppo non ci sono riuscita.
Se amate i musei troverete pan per i vostri denti e per fortuna alcuni sono anche gratuiti.
Vi svelo una piccola curiosità: lo sapevate che Zurigo ha più di 1200 fontane sparse per la città?!
Parlando di cibo invece vi consiglio di assaggiare un tipico wurstel e di cenare in un’antica birreria, magari provando anche lo stinco.

Io sono stata al Zeughauskeller e ve lo consiglio, ho mangiato davvero bene.
Altro must è senza ombra di dubbio la cioccolata: recatevi da Sprungli per assaggiare dei veri capolavori o in una delle tante cioccolaterie : io ne ho trovata una nella città vecchia davvero strepitosa.

Se avete altro tempo potete recarvi alla stazione centrale (che già merita la visita da sola) e da qui prendere il treno per raggiungere Uetliberg, una località montana distante solo 15 minuti: da qui potrete fare delle camminate visto che partono diversi sentieri o raggiungere la sommità e rilassarvi al ristorante dell’albergo che si trova in cima.

Vi consiglio di fare la carta giornaliera per i trasporti, con 13.20 CFH vi procurate la tessera per salire e scendere continuamente da tram e autobus per ben 24 ore.
Spero di avervi invogliati a visitare Zurigo,anche solo per qualche giorno.
Al prossimo viaggio,
Viaggiatrice seriale.