Volete respirare l’atmosfera natalizia?
Allora recatevi a Sant’Agata Feltria, in provincia di Rimini per ammirare il Paese del Natale.
I giorni 4-8-11-18 dicembre il borgo si trasformerà in un vero e proprio luogo magico dove poter trovare idee regalo alternative e vivere una giornata diversa dal solito.
I turisti percorreranno le strade e le piazze a suon di zampogna, ammirando i suggestivi presepi artigianali.
I bambini vorranno subito andare alla Casa di Babbo Natale e degli Elfi allestita nella Piazza del Mercato, dove potranno consegnare la propria letterina al segretario di Babbo Natale ed ammirare due renne che trainano una meravigliosa slitta.
I più grandi potranno gustarsi delle prelibatezze gastronomiche, come i “Piatti dell’Avvento” preparati seguendo le ricette tradizionali.
Il tutto sarà allietato da musiche, zampogne e spettacoli.
Segnatevi in agenda questo evento!
Se amate i mercatini non perdetevi quelli di Arezzo e Mombaroccio.
Al prossimo mercatino,
Viaggiatrice seriale.
Appassionati di street art, oggi andiamo alla scoperta delle opere di Santarcangelo di Romagna. Il borgo è una vera chicca, devo essere sincera ed ammettere che rientra tra i miei preferiti della Romagna. Qui si respira spensieratezza, cura del dettaglio, tradizione e soprattutto si mangia buon cibo. Ma veniamo a noi, oggi si parla di street art, per tutto il resto scriverò un post a parte.
“Ricerca di utopia (con mappa)”
I murales di Santarcagelo
Il primo consiglio che mi sento di darvi però è quello di gironzolare tra i vicoli senza una meta precisa, ma per il solo gusto di respirare quell’atmosfera di cui vi ho parlato prima. Dopo essere entrati completamente nel mood romagnolo, iniziamo l’itinerario alla scoperta dei murales. Gli artisti che hanno dato vita alle opere di Santarcangelo sono Eron, Ericailcane e Iacurci. Partiamo dalla parte bassa del borgo, sulla facciata del teatro Lavatoio in via A. Costa, troverete “Soul of the wall” mentre sulla facciata del Supercinema è stata realizzata “Giuliana”, un’opera dedicata alla poetessa santarcangiolese Giuliana Rocchi.
“Giuliana” di Eron
Qui di fronte, sulla parete di un’abitazione privata, proprio sotto alle mura trovate un’opera di Ericailcane.
Ericailcane a Santarcangelo di Romagna
Sulla facciata della scuola primaria Pascucci ha preso forma dalle mani di Agostino Iacurci una grande opera che invita all’educazione e al rispetto della natura; si tratta di enormi fiori e piante che abbelliscono tutto l’edificio. Poco fuori dal centro storico su una colonnina dell’Enel si trova il murale “Tower to the people” di Eron. L’opera vuole ricordare il caso di Tommie Smith, l’atleta statunitense che alle Olimpiadi del 1968 a Città del Messico, sul podio, fece il gesto del pugno chiuso alzato al cielo.
“Tower to the people”
Salendo nella parte alta del borgo si incontra la mia opera preferita intitolata “La ricerca di utopia ( con mappa) di Ericailcane. Non vi svelo altro, vi lascio con la giusta dose di curiosità.
Che dite, vi ho fatto venire voglia di fare un giro a Santarcangelo di Romagna? Spero tanto di sì perché oltre a questo lato legato alla street art ha tanto da offrire. Da non dimenticare la Fiera di Bec che si tiene a ridosso del giorno di San Martino (11 novembre).
Mancano pochi giorni al Natale e l’atmosfera che si respira in giro è davvero meravigliosa.
Devo ammettere che gran parte del merito è senza ombra di dubbio dei bellissimi mercatini natalizi che si trovano ovunque.
Oggi vi porto a visitare quelli di San Marino.
Eh si, addirittura all’estero sono andata a curiosare! 🙂
Per Natale San Marino si illumina di luci, addobbi e mercatini. Per tutto il mese di dicembre e gennaio infatti, si svolge il Natale delle Meraviglie, tradizionale evento natalizio per grandi e piccini che accompagnerà i visitatori fino all’Epifania.
Le casette in legno abbelliranno San Marino dal 26 novembre fino al giorno 8 gennaio ( i fine settimana, dal 24 dicembre tutti i giorni) dalle 10.00 alle 19.30.
Il centro storico pullula di persone che si aggirano fra le varie casette cercando prodotti di artigianato o prodotti tipici del territorio.
Una parte del mercatino culinario è dedicata allo Street food: ho mangiato un panino che al solo pensiero mi torna l’acquolina in bocca!
In diverse zone troverete allestiti vari presepi e di sicuro non mancherà il suono di qualche cornamusa che creerà un’atmosfera ancora più natalizia.
Il tema portante di questa edizione è la Stella, infatti in Piazza della Libertà ne troverete una gigante, illuminata da ben 26.000 luci led bianche; troverete la Casa della Stella che di giorno ospita le attività per i più piccini e la sera si trasforma in un cafè-dansant con eventi di intrattenimento per tutti i gusti.
Rimanendo sul tema non poteva mancare l’oroscopo delle stelle: un’area ospiterà gli astrologi che sveleranno l’oroscopo per l’anno che sta arrivando.
Lungo le contrade del centro storico potrete ammirare luminarie e decorazioni sempre ispirate alle stelle.
Le attività sono davvero tantissime, ci sarà la pista di pattinaggio sul ghiaccio, una mostra di sculture di ghiaccio, un’area per i più piccoli con un percorso avventura mentre per i più grandi ci sarà un vero e proprio trekking di circa 2 ore e 30 minuti per scoprire il territorio.
Un grande Babbo Natale gonfiabile vi attenderà vicino alla grande cassetta delle lettere dove imbucare la lista con i propri desideri.
Particolari eventi poi saranno organizzati per le giornate di Capodanno e dell’Epifania.
Un giro sulla funivia panoramica io lo inserirei nella lista delle cose da fare come una visita al negozio interamente dedicato al Natale: dovete sapere che è così tutto l’anno e al suo interno si trovano delle vere e proprie meraviglie (mi dispiace solo che non posso mostrarvele perché non è possibile fotografare) come paesaggi innevati, carillon di tutti i generi, sfere di vetro innevate, trenini e tantissimo altro.
Era il primo anno che visitavo i mercatini di San Marino e sono sicura che ripeterò l’esperienza perché sono davvero carini e soprattutto organizzati benissimo.
Buone Feste,
viaggiatrice seriale.
Viaggiatori più curiosi che non aspettate altro che provare qualcosa di nuovo, oggi vi porto al Museo del Balì in provincia di Pesaro-Urbino. Si tratta di un moderno science centre che nasce nel 2004 con l’esigenza di favorire la diffusione della cultura scientifica nel centro Italia.
Villa del Balì
Il Museo
Realizzato all’interno della settecentesca villa del Balì, il museo sorge su un territorio già ricco di cultura e di storia, in una cornice mozzafiato. Primo e unico esempio del suo genere della ragione Marche, è distribuito su uno spazio espositivo di 2 mila metri quadrati e possiede 40 postazioni interattive da provare in prima persona, che vi faranno vedere con occhi diversi i soliti concetti; è un percorso conoscitivo che dai principi della percezione porta ad indagare la natura della luce per approdare ai concetti chiave della scienza. Ognuno qui dentro può riscoprirsi scienziato, a qualsiasi età.
Postazione interattiva Museo del Balì
Il motto del Museo del Balì è : “In pratica, la scienza” … qui è vietato NON toccare! Il complesso è suddiviso in più sale in più piani, passerete dalla sala delle illusioni a quella delle forze a quella delle onde….provate e provate più volte tutte le postazioni. E’ un luogo eccezionale per i bambini perché proprio così iniziano a porsi delle domande o addirittura a trovare delle risposte sul “mondo” , ma anche per gli adulti è un luogo incantato… si torna bambini! Appena entrate vi troverete davanti il Pendolo di Foucault, un enorme pendolo posizionato lì all’apertura del museo e mai più toccato…esso non si è mai fermato, ma disegna continuamente linee su un piano di sabbia e serve a dimostrare che la Terra si muove in continuazione.
Pendolo di Foucault
Nove sale per altrettante tematiche, suddivise tra percezione, fisica e astronomia. Il museo si gira in autonomia, la visita indicativamente dura 1 ora e mezza, ma in realtà il tempo di durata è molto soggettivo, dipende da quanto volete apprendere o da quanto vi state divertendo. Ogni postazione possiede una didascalia bilingue come aiuto in caso di difficoltà, anche se in realtà nelle varie sale troverete sempre almeno un membro dello staff pronto a rispondere alle vostre domande.
Il Planetario
Il museo possiede anche un planetario che permette l’osservazione del cielo stellato sotto una cupola di 8 metri di diametro. Suggestivi spettacoli guidati permettono di assaporare le meraviglie di una notte stellata in un viaggio tra le stelle, costellazioni e pianeti. Spettacoli tematici permettono inoltre di approfondire concetti della moderna astronomia e astrofisica e di spaziare nel campo della storia e letteratura. Il planetario si trova al primo piano e ogni spettacolo ha una durata di circa 30 minuti.
L’Osservatorio
Il meraviglioso parco della villa invece ospita l’osservatorio, che permette di osservare il cielo notturno mettendo l’occhio al telescopio; in determinate occasioni il parco si riempie di persone, tutte con il naso all’insù ad ammirare il meraviglioso spettacolo offertoci dal cielo, come per esempio nel periodo delle stelle cadenti, durante un’eclissi o durante il passaggio di una cometa. Il Museo del Balì è un luogo perfetto dove porvi tantissime domande relative all’universo….vale davvero la pena visitarlo.
Info e costi
Il biglietto d’ingresso ha un costo di 12 € e consente l’ingresso sia al museo che al planetario. All’interno della struttura troverete un piccolo bar e nelle calde giornate potrete usufruire dei tavolini all’aperto. Il Museo del Balì si trova nel comune di Colli al Metauro (PU). Per tutti i dettagli consultate la pagina.
Matematica al Museo del Balì
Io mi sono divertita come una pazza e scommetto che sarà così anche per voi e per i vostri bambini. Nei dintorni potete poi visitare Saltara, il suo castello e le sue chiese.
Sono Elisa, 37enne di Pesaro e sono una viaggiatrice “inside”. Viaggiare per me non è solo un hobby ma un vero bisogno. Quando posso parto, che sia per il viaggione dell’anno o per un semplice fine settimana. Questa passione fa parte di me sin da quando ero bambina e gli unici viaggi erano quelli in macchina con i miei. Nel corso degli anni poi le tipologie di viaggio sono cambiate, passando dai viaggi di gruppo con gli amici fino ad arrivare a qualche partenza in solitaria. La prima grande avventura è stata alla scoperta della Florida, partendo da Miami in macchina, raggiungendo Key West e risalendo l’altra costa fino ad arrivare a Orlando. Non dico mai di no ad una partenza, che sia un luogo di relax o un viaggio zaino in spalla, anche se i miei preferiti sono quelli che uniscono mare e cultura. Sì, essendo nata in una città di mare non posso farne a meno! L’Africa mi ha completamente rapita, il mio viaggio più bello è stato quello in Tanzania (con safari) conclusosi poi nel meraviglioso mare di Zanzibar. Ma anche l’Irlanda mi è entrata nel cuore. Ultimamente mi sto focalizzando sulle bellezze italiane, soprattutto quelle della mia regione. Amo la natura e le giornate all’aria aperta e non mi tiro indietro di fronte ad attività quasi “estreme”, nelle quali al momento rientrano un lancio in parapendio, una camminata subacquea,il volo dell’angelo, un volo in mongolfiera e una visita speleologica alle grotte. Alcuni mi dicono di non essere obiettiva perché trovo il bello in qualsiasi posto. Avere la fortuna di scoprire un luogo nuovo per me è sempre una vittoria.
Il blog
Nel 2013 ho creato il mio blog “Diario di una viaggiatrice seriale” per condividere informazioni utili con altre persone ma in primis l’ho fatto per me, per darmi la possibilità di appuntare e di non dimenticare niente di ogni singolo viaggio. Tutti gli articoli sono scritti da me e trattano solo di esperienze vissute in prima persona e non attraverso racconti altrui. Si spazia dal piccolo borgo a pochi km da casa fino ad arrivare dall’altra parte dell’oceano: quando si parla di viaggi e scoperte niente è escluso. Sono un acquario e quindi il viaggio è parte di me!
Sono disponibile a collaborare con enti del turismo e a partecipare a iniziative per promuovere e far conoscere luoghi incantevoli a quante più persone possibile.
Numeri (aggiornamento Ottobre 2022)
594.000 visualizzazioni totali 435 articoli scritti
L’autunno è il periodo delle sagre per eccellenza, questo è un dato di fatto. State cercando qualche bella manifestazione per questo fine settimana? Ho io la soluzione giusta per voi. Domenica 30 ottobre a seguito dell’ingresso di Pesaro nell’Associazione Nazionale città dell’Olio, il Municipio di Monteciccardo propone due semplici trekking ad anello per mostrare il lavoro di coltura e valorizzazione dell’olio portato avanti dai due frantoi sul territorio.
Camminata tra gli Olivi Monteciccardo
Camminate
Per festeggiare la 6° giornata nazionale della “Camminata tra gli Olivi”, le proposte sono differenti e le due camminate sono perfette per coniugare attività all’aperto e apprendimento di informazioni sul territorio. I 2 trekking sono davvero semplici, di circa 2 km l’uno, per una durata di circa 60 minuti. La camminata del mattino è prevista per le 9:30 e sarà all’interno dell’Azienda Agricola Marcolini, dove verranno attraversati vigneti, uliveti e zone di macchia mediterranea. Conclusa la passeggiata sarà possibile visitare il frantoio e fare una piccola degustazione di olio e vino. La 2° camminata invece avverrà nel primo pomeriggio, alle 14:30 e sarà all’interno della Soc. Agricola Il Conventino di Monteciccardo; si snoderà fra bosco, uliveti e vigneti. Anche in questo caso, una volta finita la passeggiata vi aspetta la visita l frantoio e una degustazione di olio e vino.
Attività della giornata
Oltre alle due camminate, per tutta la giornata, dalle 10 alle 20, sarà presente nel chiostro del Conventino dei Serviti di Maria il mercato dei produttor locali, con laboratori ed esposizioni. Se cercate qualcosa per pranzo, al chiostro troverete di sicuro qualcosa di interessante. Alle 18:00 l’atmosfera si animerà con il concerto di stornelli e musiche popolari sempre presso il chiostro del Conventino. Anche per i più piccini ci saranno eventi e laboratori, un’intera area sarà dedicata ai giochi antichi dove potranno sperimentare e divertirsi. Per gli adulti più curiosi invece, per tutta la giornata sarà presente l’intrecciatore Roberto Malavolta che mostrerà l’antica arte dell’intreccio. Diciamo che le iniziative in occasione della 6° “Camminata tra gli Olivi” non mancano, ora spetta a voi scegliere quale fare.
Info e costi
Il ticket per partecipare all’intera giornata, comprensivo delle passeggiate con degustazione è di 10€. Il solo ingresso al mercatino, al concerto e ai laboratori è gratuito. Per le passeggiate con degustazione è gradita la prenotazione entro sabato 29 alle ore 12:00. Per qualsiasi informazione o per prenotare consultate la pagina o chiamate al 392.4514237.
Buon divertimento, alla prossima sagra viaggiatrice seriale.
Mercatini, mercatini e ancora mercatini di Natale!
Questo fine settimana ne inizieranno davvero tanti.
In giro per il mondo non c’è che l’imbarazzo della scelta, ma parlando di Italia bisogna essere sinceri, quelli del Trentino Alto Adige sono veramente suggestivi, senza nulla togliere agli altri.
Io ci sono stata oramai due anni fa e ricordo ancora con piacere quell’esperienza.
Ero con due mie amiche e visti i numerosi km che ci separavano dalla nostra destinazione abbiamo optato per un viaggio in pullman organizzato.
Insomma, siamo partire più o meno all’alba per arrivare circa a metà mattina a Bolzano.
Che dire, la sensazione che si prova quando ci si trova di fronte a quella moltitudine di bancarelle e chioschetti addobbati a festa è davvero gratificante.
Palline, orologi, manufatti di ogni genere in legno,scacciapensieri…di tutto di più.
Per non parlare poi del cibo…umh che meraviglia!
Per fortuna siamo rimaste un solo giorno, altrimenti saremmo tornate a casa con dei kg in più al posto dei regali.
Canederli, strudel e tantissima cioccolata….che bontà.
Giusto per non farci mancare niente, siamo riuscite anche ad infilarci una visita al Museo Archeologico dell’Alto Adige dova abbiamo conosciuto Otzi!
Verso l’ora di pranzo siamo ripartite per raggiungere i mercatini di Trento e anche qui siamo state accolte da un clima gioioso, siamo entrare nella zona dedicata agli espositori, e di nuovo siamo state “sommerse” una grandissima quantità di oggettistica davvero carinissima.
Se non siete degli amanti dello shopping (beati voi), vi assicuro che i mercatini vi piaceranno ugualmente, si respira un’aria davvero magica.
Avete già in programma una visita?
Se la risposta è “No” non perdete altro tempo, organizzatevi subito!
Avrete tempo per visitarli fino al 6 gennaio.
Manca davvero poco…..Buon Natale.
Viaggiatrice seriale.
Cartoceto, il comune in provincia di Pesaro – Urbino famoso per l’olio; ancora prima di arrivarci, noterete tutti i meravigliosi ulivi che lo circondano. Molto famosa è anche la festa dell’oliva che si tiene indicativamente nella prima metà del mese di Novembre, dove oltre ai vari stand sarà possibile visitare i principali frantoi per capire più da vicino questo mondo.
Veduta di Cartoceto
Passeggiata alla scoperta dei lavatoi di Cartoceto
Oggi però voglio parlarvi di una bella passeggiata che porta il camminatore a visitare quattro lavatoi del paese, luoghi molto importanti in passato. Il percorso inizia proprio dal centro storico e il primo lavatoio che si incontra si trova in Via della Fonte ed è il più grande di tutti, quello che garantì l’acqua a tutti gli abitanti in passato. Si chiama “Lavatoio della Vecchia Fonte” perché al suo fianco è presente una fonte ancora utilizzata per l’irrigazione dei campi; molto grande, con due vasche e una copertura superiore, devo ammettere che è proprio d’impatto.
Lavatoio della Vecchia Fonte
A questo punto si lascia il centro storico girando a sinistra, si passa di fronte al Monumento ai Caduti e si gira di nuovo a sinistra imboccando via Pieve. Si percorre il primo tratto sull’asfalto per poi proseguire in mezzo agli ulivi fino ad arrivare al secondo lavatoio, chiamato “Lavatoio di Montefiore“. La particolarità di questo lavatoio sta nel fatto che l’acqua non è a cascata ma arriva solamente azionando una pompa, quindi se non viene utilizzato, le vasche saranno vuote (come lo abbiamo visto noi), a meno che non si siano riempite con l’acqua piovana. Si trova letteralmente in mezzo alla natura, anzi state attenti in base al periodo in cui vi recate perché è zona di caccia e poco sopra ci sono gli appostamenti dei cacciatori.
Lavatoio di Montefiore
La camminata prosegue sempre tra i meravigliosi ulivi per poi ritornare sulla strada asfaltata, incontrando uno scorcio dal quale ammirare tutta Cartoceto dall’alto. Una strada secondaria di campagna vi condurrà al terzo lavatoio, molto più piccolo e sommerso dalla vegetazione: questo è il “Lavatoio del Trebbio“.
Lavatoio del Trebbio
Passando per i campi si arriva alla frazione di Molinaccio di Cartoceto, da dove si riprende la strada Provinciale 26 che conduce al quarto lavatoio, il “Lavatoio di Noceto”, così chiamato perché in passato nella parte superiore vi erano noci al posto di ulivi. Questo lavatoio si trova proprio sulla strada ed era utilizzato dalle persone soprattutto per prendere l’acqua per far abbeverare i cavalli.
Lavatoio di Noceto
Continuando nella stessa direzione, vi ritroverete di nuovo a pochissima distanza dal centro di Cartoceto. Io personalmente ho apprezzato molto la camminata, l’ho trovata perfetta per ammirare il territorio da un altro punto di vista, scoprire pezzi di storia locale e per fare attività sportiva a contatto con la natura. Tutti i lavatoi sono stati riportati alla luce da alcuni volontari, alcuni erano completamente sommersi da metri di terra o sotto una fitta vegetazione. Per avere maggiori informazioni e indicazioni dettagliate, consultate questa pagina.
Ulivi di Cartoceto
Cosa vedere a Cartoceto
Ultimata la passeggiata non potete perdervi un giretto in centro, ammirare il panorama dalla bellissima terrazza e visitare il particolare Teatro del Trionfo. Curiosate fra i vicoli e non perdetevi le maggiori chiese. Se volete visitare qualche altro borgo in zona, non perdetevi Saltara, Fossombrone e la bellissima città di Fano.
Le Grotte di Labante rappresentano una di quelle bellezze naturalistiche che volevo visitare da anni e finalmente ci sono riuscita. Si tratta di grotte di travertino, affiancate da una cascata particolare.
Cascata di Labante
Come raggiungere le grotte
Per raggiungere le Grotte di Labante dovete considerare circa un’ora abbondante da Bologna, lasciata la città prendete per Sasso Marconi, poi per Marzabotto e infine per Vergato. La strada è ricca di curve e vi condurrà fino a San Cristoforo di Labante, comune in sui sorgono le grotte.
Lago Grotte di Labante
Arrivati qui, avete più opzioni: potete lasciare l’auto nel parcheggio della chiesa e prendere il sentiero che scende ( niente di impegnativo, le grotte sono proprio lì sotto), oppure potete proseguire ancora in auto e dopo pochi metri parcheggiare nello spazio al lato della strada principale e scendere a piedi. L’ultima opzione è quella di scendere nella via di fronte alle grotte e lasciare l’auto nel campo proprio davanti all’attrazione che volete visitare, dipende tutto dalla vostra voglia di camminare.
Le Grotte di travertino di Labante
Le Grotte di Labante sono di travertino, materiale molto poroso che ha permesso la creazione di questo fenomeno carsico unico nel suo genere; esse infatti sono tra le più grandi grotte di travertino in Italia. Il travertino venne utilizzato per la costruzione di tombe etrusche presenti ai Giardini Margherita di Bologna e per la costruzione della chiesa di San Cristoforo, infatti intorno alle grotte nacque una cava per l’estrazione del materiale, ormai dismessa da circa 20 anni.
Grotte di Labante
Grotte di Labante: cosa vedere
Le Grotte di Labante si sono formate grazie al fiume della sorgente di San San Cristoforo. Una volta arrivati in prossimità di queste costruzioni, vi ritroverete di fronte ad una montagna con un profilo sporgente (quasi di un animale, per me assomiglia d un drago), dal quale scende acqua creando una particolarissima cascata. Sul alto destro di questa formazione, trovate un bellissimo laghetto formatosi sempre con l’acqua della sorgente di San Cristoforo e un piccolo ponte di legno che vi condurrà verso il centro della montagna. Purtroppo il passaggio è chiuso da una grata e non è possibile accedere da qui alle grotte, ma raggiungete questo punto, nel quale di sicuro vi rinfrescherete nelle torride giornate estive dato che si passa sotto al getto d’acqua.
Grotta dei Tedeschi
Sulla destra trovate anche la grotta dei Tedeschi, chiusa anch’essa da una grata, ma potete accendere l’illuminazione con il pulsante esterno ed ammirare la grotta in tutta la sua bellezza. Per i più avventurosi invece, arriva il momento di entrare in grotta. Scendete verso la cascata e dirigetevi dall’altro lato della montagna ( o del drago), da qui potrete ammirare già la roccia scavata e i vari cunicoli. Seguite le indicazioni ed addentratevi fin quando è possibile verso il centro della montagna; corde e scalette in ferro vi aiuteranno durante il percorso.
Grotte
Sentieri trekking in zona
Essendo una zona naturalistica, potete approfittarne per ammirare alla vista delle Grotte di Labante un bel trekking; ad esempio il sentiero CAI 166 ci passa proprio di fronte ed è un percorso ad anello di circa 11 km. Molti altri sentieri, più o meno impegnativi circondano la zona.
Cosa fare nei dintorni
La visita alle Grotte di Labante non richiede più di una mezz’oretta di tempo, quindi a mio avviso non vale la pena partire solo per raggiungere le grotte. Potete abbinarci un trekking come suggerito prima o una visita a Rocchetta Mattei, al Borgo La Scola o al Lago di Suviana.
Info generali
Le grotte sono sempre accessibili e non hanno nessun costo per l’ingresso. Anche il parcheggio, sia davanti che a lato della strada è gratuito.
Ci sono pochi posti che mi hanno lasciato senza parole e uno di questi è la Certosa di Trisulti.
Vasca-della-Certosa-di-Trisulti
Certosa di Trisulti: la Farmacia e il giardini all’italiana
Perché vi ho detto che mi ha lasciato senza parole? Perché sinceramente dall’esterno non mi immaginavo tanta bellezza. Varcata la porta d’ingresso, seguite il senso di marcia tendendo la destra e raggiungerete la grande vasca che in passato ospitava tanti esemplari diversi di pesci e da qui date uno sguardo all’intero complesso, molto ma molto ampio. Ritornate indietro da dove siete venuti e imboccate il viale principale, verso la metà circa, addentratevi nel piccolo cancello sulla sinistra e arriverete al giardino all’italiana, le cui siepi ripropongono forme di animali, zona in cui si coltivavano anche le erbe medicinali usate per l’attività farmaceutica dei monaci. Parlando di farmacia, salite le scale ed entrate nell’edificio, solo se siete pronti ad essere circondati dalla bellezza. Questi ambienti ospitano la Farmacia settecentesca che fino a poco tempo fa era il luogo in cui si producevano medicamenti e liquori, attività principale della certosa.
Farmacia della Certosa di Trisulti
Prendetevi qualche minuto per ammirare la stanza, le vetrine, i vasi, i vasetti e le ampolle che contengono centinaia di medicamenti. Alzate lo sguardo al soffitto o rivolgetelo al grande banco, non so nemmeno io cosa consigliarvi, tanta è la bellezza. L’ambiente è diviso in tre parti, oltre alla sala principale, potrete ammirare anche il salotto di attesa con il suo mobilio antico e le raffinate decorazioni del pittore napoletano Filippo Balbi. Nature morte, animali e simbologie alchemiche decorano l’ingresso e la parte sul retro con le scatole originali per le erbe.
Sala d’attesa Farmacia Certosa di Trisulti
Certosa di Trisulti: la chiesa di San Bartolomeo e il monastero
Lasciate la farmacia e proseguite sul viale principale, svoltate a destra e raggiungete la grande corte dominata da una gigantesca fontana settecentesca e dalla chiesa di San Bartolomeo.
Chiesa di San Bartolomeo Certosa di Trisulti
Anche qui i vostri occhi godranno di un’infinita bellezza, i due ambienti sono ricchi di perle rare. Fate caso ai due cori lignei realizzati dai maestri certosini, alle sedute e ai leggii… una precisione e un’abilità indescrivibili.
Interno della chiesa di San Bartolomeo Certosa Trisulti
Una volta usciti dalla chiesa, dirigetevi alla vostra sinistra e prendete l’ampio corridoio che conduce al chiostro rettangolare circondato da arcate, dove sono disposte le numerose stanze dei monaci. Passeggiate sotto i portici e ammirate il chiostro, prima di riprendere la stessa via ed entrare, verso metà corridoio, nella porta che conduce al monumentale refettorio.
Certosa di Trisulti: la storia
La Certosa di Trisulti risale al 1200 circae fu Papa Innocenzo III che assegnò la primitiva abbazia benedettina ( non l’attuale, ma una a poca distanza dal complesso odierno) ai Certosini. Furono proprio i Certosini ad occuparsi della certosa per secoli, poi nel 1947 il complesso passò alla Congregazione dei Cistercensi di Casamari. Fino a pochissimo tempo fa, vivevano alla certosa una manciata di religiosi, oggi invece non è più abitata ma potete trovare un religioso presente bin loco tutti i giorni per ascoltare, accogliere e confortare i pellegrini.
Chiostro Certosa di Trisulti
Certosa di Trisulti: informazioni generali
La Certosa di Trisulti si trova in Lazio, nel comune di Collepardo in provincia di Frosinone ed è una tappa imperdibile durante un tour della Ciociaria. L’ingresso è gratuito, il parcheggio è ampio e proprio di fronte all’ingresso ed è aperta tutti i giorni (15 Aprile- 15 Ottobre 10:00 13:30 – 14:30 18:00; 16 Ottobre- 14 Aprile orario continuato 10:00 16:00). L’ingresso è consentito fino a mezz’ora prima dell’orario di chiusura.
La visita alla certosa non vi richiederà più di un’ora di tempo, ma saranno 60 minuti ricchi di bellezza. In zona potete anche visitare le grotte di Collepardo.
Alla prossima scoperta, viaggiatrice seriale.
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